Utente:Martinatrocano/Sandbox

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ZED Festival Internazionale Videodanza[modifica | modifica wikitesto]

ZED Festival Internazionale Videodanza
Informazioni generali
FondatoriMario Coccetti e Fabrizio Molducci
Direttore artistico fondatoreMario Coccetti
NazioneTemplate:Italia
CittàBologna
Sede/IndirizzoSerre dei Giardini Margherita, MAMbo, Cinema Odeon, Cinema Europa.
Senior staff
Aiuto direttoreEmanuela Iossa e Martina Trocano
CoordinatoreFabrizio Molducci
[www.zedfestival.org Sito ufficiale]

ZED nasce nel 2019 ed è il primo festival in Italia di videodanza ad occuparsi della relazione tra danza e le nuove tecnologie. ZED è un esperienza immersiva un incontro tra video e coreografia che si integrano in una situazione totalizzante, creando un unicum tra arte del corpo in movimento, linguaggio cinematografico, creatività, espressività e racconto. ZED ed è caratterizzata da una proposta unica nel suo genere in Italia, composta da attività di spettacolo, formazione, divulgazione e di avvicinamento tra pubblico, artisti e operatori. L’attività di ZED aspira ad aprire la strada a nuove modalità di distribuzione, produzione e coopartecipazione di progetti legati alla videodanza e alle nuove tecnologie come realtà aumentata, realtà virtuale e in realtà mista.

Il Festival[modifica | modifica wikitesto]

ZED Festival si divide in due atti, un primo atto abitualmente nella prima settimana di luglio e il secondo atto tra ottobre e novembre. I due atti i distinguono per il tipo di offerta culturale: mentre nel primo atto vengono presentate esperienze in realtà aumentata realtà virtuale, videoinstallazioni, film a 360° e proieizoni, il secondo atto si concentra maggiormente sull'aspetto divulgativo con convegni, workshop proiezioni e talvolta performance in realtà mista per creare sul territorio una consapevolezza sempre maggiore della videodanza nelle sue declinazioni come forma d’arte autonoma, strutturata e in pieno sviluppo con il supporto del comitato scientifico coordinato dal Dipartimento delle Arti, Musica e Spettacolo dell'Università di Bologna. Ogni edizione del Festival unisce un’ampia offerta di film d’autore che va dalla riscoperta di materiali d’archivio e classici, fino alla ricerca delle ultime produzioni, attraverso un’opportuna call internazionale.

Proposta artistica[modifica | modifica wikitesto]

In cinque anni di attività, ZED Festival ha proposto lungometraggi d’autore, cortometraggi recenti ed esplorazione di archivi storici. Tra grandi nomi presentati al festival Alain Platel, Hofesh Shechter, Yoann Bourgeois, Maguy Marin, Merce Cunningam e Stefano Mazzotta assieme a giovani autori, per un totale di circa 250 film in 5 anni, proiettati in cinema, teatri, arene pubbliche all’aperto, gallerie d’arte e spazi privati.

• ESPERIENZE XR: Una serie di eccezionali proposte da tutta Europa, con l’intento di poter unire la fruizione della danza in video in

un contesto performativo e installativo, con un coinvolgimento unico del pubblico, attraverso l’uso innovativo

delle tecnologie VR, AR e XR:

  • FILM VR a 360°

Una ricerca pionieristica tra la produzioni di film di danza VR a 360°, alla scoperta di piccoli capolavori per offrire al pubblico un’esperienza immersiva nella danza, osservata e vissuta come mai prima. Un catalogo di circa 20 film, che coinvolge importanti nomi della danza moderna, come Philippe Decoufflé, Sharon Eyal, Yoann Bourgeois, Alexander Whitley, Fabien Prioville.

  • INSTALLAZIONI VIDEO: Il video conquista lo spazio, tra moltiplicazioni di schermi e suoni avvolgenti, lo spazio stesso che diventa schermo per offrire esperienze coinvolgenti ed emotivamente narrative, per affrontare anche temi di spessore e rilevanza civile: re-FLOW: di Chrisanty Badeka e NO CRASH: di Paola Samoggia e Carlo Magrì.
  • INCONTRI PUBBLICI: Tanti momenti di incontro tra artisti e pubblico hanno attraversato le edizioni del Festival, sia in presenza che da remoto; occasioni uniche dove il pubblico ha potuto approfondire dalla voce stessa degli artisti, i processi creativi e tecnologici della videodanza e delle applicazioni per le tecnologie immersive.
  • FORMAZIONE: 6 Workshops hanno coinvolti gli artisti ospiti per offrire a professionisti della danza e del cinema uno sguardo organico sulla videodanza, le sue metodologie e le interazioni con le tecnologie XR.
  • DIVULGAZIONE: ZED ha organizzato 10 incontri tematici in collaborazione con il DAMSLab/Università di Bologna per approfondire lo stato dell’arte della videodanza e dei temi del Festival, coinvolgendo voci di rilievo nazionale nel settore.

La videodanza[modifica | modifica wikitesto]

La videodanza è una forma d'arte che combina la danza con la registrazione video. È una disciplina che unisce l'espressione coreografica e il movimento con la tecnologia video per creare opere artistiche che possono essere visualizzate su schermi o proiettate in spazi pubblici.

Questa forma d'arte può essere esplorativa e creativa, consentendo ai coreografi e ai registi di sfruttare le caratteristiche uniche del mezzo video per esprimere concetti artistici e emozionali. La videodanza può essere realizzata in vari stili e generi, utilizzando diverse tecniche di ripresa, montaggio e manipolazione dell'immagine per accentuare o trasformare il movimento del corpo.

Può coinvolgere coreografie appositamente create per la videocamera, sfruttando l'ambiente circostante come sfondo o integrando effetti visivi e sonori per arricchire l'esperienza visiva dello spettatore. La videodanza può essere presentata in festival d'arte digitale, mostre, performance dal vivo o attraverso piattaforme online dedicate alla diffusione di opere video d'arte.

La videodanza trova un forte legame con le tecnologie emergenti come la realtà virtuale (VR), la realtà aumentata (AR), i film a 360° e la realtà mista, poiché tutte queste tecnologie offrono nuove modalità immersive di esperienza visiva e interattiva della danza.

  • Realtà Virtuale (VR): La VR porta gli spettatori in mondi completamente virtuali, consentendo loro di essere immersi nella performance di danza stessa. Utilizzando visori appositi, gli spettatori possono sentirsi parte dell'ambiente di danza, guardando da diversi punti di vista e, in alcuni casi, interagendo con gli elementi dell'ambiente virtuale.
  • Realtà Aumentata (AR): La AR sovrappone elementi digitali al mondo reale. In contesti di videodanza, questo potrebbe significare che mentre gli spettatori guardano una performance di danza attraverso uno smartphone o un tablet, vedono sovrapposti oggetti o elementi digitali che interagiscono con la danza stessa o con l'ambiente circostante, offrendo un'esperienza di visualizzazione interattiva.
  • Film a 360°: Questi film permettono agli spettatori di guardare la danza da ogni angolazione possibile, creando un senso di presenza nell'ambiente. In una performance di videodanza a 360°, gli spettatori possono esplorare la coreografia da diverse prospettive, quasi come se fossero fisicamente presenti nello spazio in cui la danza è stata registrata.
  • Realtà Mista: La realtà mista combina elementi del mondo reale e del mondo virtuale. In una performance di videodanza in realtà mista, gli spettatori potrebbero vedere sia il mondo reale che elementi digitali sovrapposti o integrati nella scena. Questo potrebbe includere danzatori virtuali che si muovono in un contesto reale o oggetti virtuali che interagiscono con l'ambiente fisico.

In ogni caso, queste tecnologie offrono nuove prospettive di fruizione della danza, ampliando le possibilità creative per i coreografi e offrendo agli spettatori esperienze di visualizzazione coinvolgenti e innovative. La videodanza diventa così più accessibile e può essere vissuta in modi completamente nuovi.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Amaducci Amadeo, Screendance, sperimentazioni visive intorno al corpo tra film, video e computer grafica, Edizioni Kaplan 2020, Torino
  • Acquarelli, Luca, L’esperienza dialettica del cinema VR: tra immersione e distanziazione, in Dalpozzo Cristiana; Negri, Federica; Novaga, Arianna, La realtà virtuale. Dispositivi, estetiche, immagini, Mimesis, Milano 2018
  • Choinière Isabelle, Pitozzi Enrico, Davidson Andrea, Through the Prism of the Senses. Mediation and New Realities of the Body in Contemporary Performance. Technology, Cognition and Emergent Research-Creation Methodologies, Intellect Books, Bristol 2019.

Sitografia[modifica | modifica wikitesto]