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«...la sua persistente e sconsiderata abitudine di innamorarsi perdutamente di favoriti belli, arroganti e sconsiderati...»

Giacomo I ebbe un buon numero di favoriti nel corso della sua vita, tra cui:

Si distinsero però in particolare, anche per il ruolo pubblico che rivestirono, Esmé Stewart, Richard Preston (†1628), Robert Carr e George Villiers, che Giacomo I elevò rispettivamente al rango di I duca di Lennox, I conte di Desmond, I conte di Somerset e I duca di Buckingham.

Richard Preston, I conte di Desmond[modifica | modifica wikitesto]

Richard Preston, futuro I conte di Desmond, era il terzo figlio di Richard Preston di Whitehill nel Midlothian scozzese, e apparteneva ad una famiglia della gentry della zona di Edimburgo, che, tra la fine del XVI e l'inizio del XVII secolo, era in possesso del castello di Craigmillar . La famiglia lo collocò ben presto a corte come paggio, incarico in cui risulta sicuramente registrato per l'anno in 1591,[7] e là divenne compagno del giovane re di Scozia Giacomo VI, all'incirca suo coetaneo,[8] e ne guadagnò lo speciale favore a cavallo tra gli ultimi due decenni del secolo, dopo la partenza di Lennox.

Quando Giacomo ascese al trono inglese nel 1603, Preston lo accompagnò in Inghilterra, dove fu ordinato cavaliere in occasione dell'incoronazione del re, con un'antica elaborata cerimonia che prevedeva anche il bagno di purificazione per il nuovo cavaliere.[9] Egli diventava così un "cavaliere del tappeto" (Knight of the Carpet), a significare che aveva conseguito tale onore in un'occasione di festa e non per meriti di carattere militare,[10] e fu poi nominato groom of the privy chamber (una sorta di valletto di camera) del re.[11]

In 1607, Preston ottenne la carica di conestabile del castello di Dingwall in Scozia,[7] località della quale acquistò quindi la dignità baronale e, l'8 giugno 1609, il re creò per lui il titolo di Lord Dingwall.[7] La vicinanza di Preston al re ed il profluvio di onori riversati in conseguenza su di lui provocarono pettegolezzi sul carattere della loro relazione.[12]

Del resto, già nel 1608, il re aveva conosciuto a Londra Robert Carr (cfr. infra), che divenne il suo favorito soppiantando Lord Dingwal, anche se questi potrebbe in effetti aver contribuito a organizzare la nuova relazione del re,[13] conservandone quindi, finché visse, lo speciale favore. In seguito Dingwall aiutò anche un altro dei favoriti di Giacomo, George Villiers, ad acquisire una posizione di preminanza, all'interno del seguito del monarca.[8]

Il perdurante favore di Giacomo è confermato dal matrimonio che il re combinò nel 1614 per Lord Dingwall, nonostante la ferma opposizione del padre, con la ricca vedova ereditiera Elisabeth Butler (c. 1585 – 1628), figlia unica di Thomas Butler, X conte di Ormond.[14] Il 19 luglio 1619, infine, su proposta del nuovo favorito del re, George Villiers, Lord Dingwall fu elevato alla dignità di conte di Desmond.[15]

Lord Demond morì il 28 ottobre 1628 annegando durante la traversata tra Dublino e Holyhead.[16]

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On 19 July 1619 Lord Dingwall was created Earl of Desmond.Template:Sfn

On 28 October 1628 Lord Desmond was drowned on a passage between Dublin and Holyhead.Template:SfnTemplate:Sfn


An emblem produced by engraver Henry Peacham may secretly ridicule Preston for the way in which he gained his honours through the King's favour, rather than personal achievement, and insinuate about his involvement in the "debauchery, effeminacy, and same-sex desire" thought to be in James's court.[10]25-29

In London, the King met in 1608 Robert Carr (see below), who became his favourite and seems to have supplanted Lord Dingwall - although Dingwall could also have been instrumental in arranging Carr's relationship with the King

  1. ^ (EN) James VI and I, in Bad Gays: A Homosexual History, Londra, Verso Books, 2022, ISBN 978-1-83976-327-4. (edizione italiana: Bad gays. Crudeli e spietati: una storia omosessuale, traduzione di Goffredo Polizzi, Milano, il Saggiatore, 2023, ISBN 978-8842832621).
  2. ^ a b (EN) Chapter 20: The Rise of Robert Carr, in James VI & I: Life Story, Tudor Times, 17 June 2016.
  3. ^ a b Allusions to James I and His Court in Marston's Fawn and Beaumont's Woman Hater, in PMLA, vol. 44, n. 4, 1929, pp. 1058–1060, DOI:10.2307/457708.
  4. ^ a b Marlowe, history, and sexuality: New critical essays on Christopher Marlowe, New York, AMS Press, 1998, p. 99, ISBN 978-0-404-62335-7.
  5. ^ a b (EN) King James and the History of Homosexuality, New York University Press, 22 September 1999, ISBN 978-0-230-51489-8.
  6. ^ (EN) James I and VI, in Who's Who in Gay and Lesbian History: From Antiquity to the Mid-Twentieth Century, Routledge, 7 October 2020, p. 267, ISBN 978-1-000-15888-5.
  7. ^ a b c (EN) The Scots Peerage, Edinburgh, David Douglas, 1906, p. 121.
  8. ^ a b (EN) Of Neighing Courses and of Trumpets Shrill: A Life of Richard, 1st Lord Dingwall and Earl of Desmond (c.1570-1628), Lucas Publications, 2012 pages=2-3, ISBN 978-0-9552821-6-4.
  9. ^ (EN) The Complete Peerage, George Bell and Sons, 1890, p. 128.
  10. ^ a b (EN) In and Out of the Frame: The Construction of Meaning in Henry Peacham’s Minerva Britanna (1612), in Sillages critiques, n. 35, 14 November 2023, DOI:10.4000/sillagescritiques.14979.
  11. ^ (EN) The Peerage of Scotland, Edinburgh, 1716, p. 92.
  12. ^ (EN) Gorgeous George Villiers: the man who beguiled two Stuart kings, in The Scotsman, 17 February 2024.
  13. ^ (EN) Steven R. Spence, The Elusive Robert Carr: A Construction of a Jacobean Favourite, 1598-1612, Tesi di laurea (MA), Victoria University of Wellington, 2023, p. 49.
  14. ^ (EN) Sir James Balfour Paul, The Scots Peerage, Founded on Wood's Edition of Sir Robert Douglas's Peerage of Scotland, Edinburgh, David Douglas, 1906.
  15. ^ Paul (1906), op.cit., p. 122, line 2
  16. ^ (EN) George Edward Cokayne, 89 Complete Peerage of England, Scotland, Ireland, Great Britain and the United Kingdom, Extant, Extinct, or Dormant, 1st, London, George Bell and Sons, 1890, pp. 89, riga 29.