Utente:Denghiù/Lavorincorso

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Utente:Denghiù


Choni[modifica | modifica wikitesto]

(JB) (190) La città di Siris (fondata da Troiani) apparteneva ai Choni. Gli Ioni, provenendo dall'Asia Minore, da dove fuggivano dalla conquista e dal dominio dei Lidi, vennero in questa regione per colonizzarla e presero la città con la forza. In quella occasione i Choni si rifugiarono in un loro santuario famoso per il simulacro ligneo di Atena Iliaca; la statua di Atena chiuse gli occhi quando gli Ioni trascinarono via i Choni che vi si erano rifugiati (Strabone VI, 264 = 1, 14). I Troiani giunti a (o fondatori di) Chone, vi importarono il culto di Atena Iliaca. I Choni sono molto probabilmente i successori o i discendenti dei Troiani ivi giunti.

(196) All'inizio del VII sec. a.C. la Siritide - dove secondo la leggenda erano approdati dei Troiani - era popolata dai Choni. Verso il 675 a.C. vi giunse una colonia di Ioni da Colofone fuggiti dall'Asia Minore dove la loro città era stata presa dai Lidi.

(337) Filottete (capo dei Tessali andati a combattere sotto le mura di Troia), ebbe da Eracle morente il suo arco con le frecce. Successivamente Filottete, giunto nella regione crotoniate, colonizzò il capo Krimisa e più all'interno la città di Chone, i cui abitanti erano i Choni (Strabone VI, 254 = 1, 3). Strabone attribuisce la stessa origine alla vicina città di Petelia, indicandola come metropoli dei Choni; essa sarebbe stata fondata da Filottete costretto a lasciare la città tessala di Melibea per dei disordini politici.
Nell' "Alessandra" di Licofrone (vv. 911-913, 919-929), Cassandra predice che l'erede dell'arco di Eracle sarà accolto nella piccola città di Crimissa nella regione degli Enotri, che lì sarà ucciso dagli Ausoni Pelleni quando presterà aiuto ai Lindi giunti da Rodi ad abitare questa terra, che la sua tomba sarà presso il santuario di Apollo Aleo lungo il fiume Crati dove il Naueto (Neto) sfocia nel mare, e che a Macalla gli abitanti del paese costruiranno sulla sua tomba un grande tempio e lo onoreranno con dei sacrifici.
Lo Pseudo-Aristotele (De mirab. ausc. 107) dice che Filottete di ritorno dalla guerra di Troia aveva fondato la città di Macalla nel crotoniate (a 120 stadi da Crotone) e consacrato le frecce di Eracle nel santuario di Apollo Aleo, ma che i Crotoniati divenuti potenti rapirono le frecce per porle nel loro tempio di Apollo a Crotone; che Filottete sia poi morto dando man forte a dei Rodii, giunti al seguito di Tlepolemo, in un combattimento che essi avevano ingaggiato contro dei barbari indigeni; che Filottete era stato sepolto nella stessa regione e che i Sibariti gli tributavano un culto.