Utente:Cecilia093/Sandbox

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Con il termine traduzione intermedia si fa riferimento a tre o più testi che producono come documento finale una traduzione creata a partire da un'altra traduzione.[1] Questa può basarsi su una o più versioni tradotte del testo di partenza. Ad esempio, se un testo scritto in arabo viene tradotto in italiano attraverso l'inglese il risultato sarà una traduzione intermedia.

La traduzione intermedia è una realtà degli scambi interculturali ben consolidata, associata soprattutto a quegli scambi riguardanti comunità distanti dal punto di vista geografico, culturale e linguistico (ad esempio, traduzione dal cinese all'italiano) o le cosiddette lingue meno diffuse (come il catalano, il ceco o il danese). Questo tipo di traduzione è molto diffuso nella società moderna, sotto forma di traduzione audiovisiva, traduzione assistita e traduzione letteraria, localizzazione, oppure sotto forma di interpretazione di conferenza. Attualmente, il suo impiego è spesso legato alla globalizzazione o al lavoro delle organizzazioni internazionali, in cui un numero elevato di lingue di lavoro implica spesso la revisione dei documenti mediante una lingua franca o altre lingue intermedie.

Nella traduttologia, la traduzione intermedia è conosciuta anche come "traduzione doppia, mediata, mista, indiretta, pivot, in relais o di seconda(terza, ecc.) mano". A volte, le traduzioni intermedie vengono definite ritraduzioni,[2][3] ma questo termine viene usato per definire le molteplici traduzioni di uno stesso testo di partenza verso una lingua di arrivo.[4][5] La traduzione intermedia si distingue dalla traduzione diretta, che consiste invece nell'effettuare direttamente la traduzione del testo di partenza, senza servirsi di un testo intermedio.

Esempi di traduzione intermedia[modifica | modifica wikitesto]

Nella traduzione letteraria[modifica | modifica wikitesto]

Fino agli inizi del Novecento, i classici russi venivano tradotti in italiano mediante il francese, non direttamente dal russo (ad esempio, la traduzione di Guerra e pace di Lev Tolstoy effettuata da E.W. Foulques nel 1904, rivela una possibile traduzione dal francese, poichè il titolo La guerra e la pace mostra un evidente calco dal francese).[6]

Un altro esempio eloquente è la traduzione italiana della raccolta araba Le mille e una notte. Tra il 1816 e il 1817, presso la casa editrice Antonio Curti Q. Giacomo, venne stampato il testo delle Novelle arabe divise in Mille ed una notte tradotte dall'idioma francese nel volgare italiano, basato sulla traduzione francese proposta da Antoine Galland nel 1717. Le traduzioni italiane apparse negli anni successivi erano ancora basate sull'edizione di Galland, che si tendeva con il passare del tempo a modificare e ad accrescere. Ad esempio, la traduzione pubblicata a Venezia tra il 1831 e il 1832, presso G. Antonelli, con il titolo Le mille e una notti: novelle arabe che venne poi ristampata nel 1917. La ristampa e le modifiche apportate da G. Antonelli non riscossero però grande successo tra il pubblico, che continuò a preferire la versione di Galland.[7]

Nella traduzione audiovisiva[modifica | modifica wikitesto]

Nella serie televisiva Breaking Bad (2010, S3E3), il personaggio di Tortuga parla spagnolo. I sottotitoli in italiano (fansub) sono stati creati a partire dai sottotitoli inglesi.[8]

Nella traduzione di testi religiosi[modifica | modifica wikitesto]

Una traduzione diretta del Corano verso il latino venne effettuata nel 1142-1143; molte traduzioni intermedie verso gerghi europei erano basate su questa traduzione latina.[9]

La versione italiana della Bibbia (1471) supervisionata dal monaco camaldonese Nicolò Malermi usava la Vulgata come testo mediatore. La Vulgata era nata dalla Bibbia di San Girolamo (400), essa stessa una traduzione in latino di un testo mediatore greco. [10]

La traduzione indiretta italiana della Bibbia (1471), supervisionata da Nicolò Malermi, usava la Vulgata come testo di partenza.

Nell' interpretazione (interpretazione in relais)[modifica | modifica wikitesto]

Quando la Finlandia è entrata nell'Unione Europea, non vi erano molti interpreti specializzati in questa lingua. Per cui quando un delegato di conferenza parlava in finlandese e doveva essere tradotto in italiano e portoghese, ma nessun interprete finlandese-portoghese era disponibile, il finlandese poteva passare attraverso il "pivot" italiano. L'interpretazione in relais era anche comune nei paesi dell'ex blocco orientale, con il russo come lingua pivot (ruolo mediatore).[11]

Atteggiamenti nei confronti della traduzione indiretta[modifica | modifica wikitesto]

La traduzione intermedia viene spesso caricata di forti connotazioni negative. E' spesso considerata come la brutta copia di una copia, come nell'effetto Xerox, in cui ogni passaggio del processo di copia comporta la perdita di dettagli. [12] Gli esempi più indicativi dell'atteggiamento negativo verso la traduzione indiretta sono le raccomandazioni dell'UNESCO (1976) di usare la traduzione intermedia "solo se assolutamente necessario" o l'osservazione che la traduzione intermedia sia spesso nascosta, cioè che non venga dichiarata esplicitamente. [13]

Tuttavia gli studi dimostrano che il ricorso alla traduzione intermedia può portare anche a risultati positivi. Se non fosse stato per questa pratica, alcune opere letterarie di culture lontane o periferiche non sarebbero state diffuse in altre lingue e per questo consacrate come classici letterari a livello mondiale (o quantomeno tale consacrazione sarebbe stata posticipata).[14][15] Pensate, ad esempio, alla ricezione italiana del vincitore giapponese del Premio Nobel Yasunari Kawabata oppure di Haruki Murakami, sempre giapponese: se non fossero stati tradotti da altre lingue, non sarebbero stati disponibili per il pubblico italiano del XXI sec. La traduzione indiretta perciò potrebbe rivelarsi come il più efficiente, e talvolta l’unico mezzo di inclusione di prodotti di culture periferiche o distanti. In secondo luogo, è stata dichiarata più redditizia, sia per le agenzie di traduzione che per i clienti, dal momento che riduce le spese di traduzione (spesso tradurre da una lingua poco conosciuta è più costoso). In terzo luogo riduce il rischio che la traduzione venga rifiutata dai curatori che conoscono la versione intermedia. Infine, le ricerche ora in corso suggeriscono che alcune agenzie di traduzione per la realizzazione di una traduzione da una cultura lontana, preferiscano ricorrere alle versioni intermedie da lingue più diffuse e conosciute poiché questo aumenterebbe le probabilità che la traduzione risponda alle aspettative dei clienti.[16]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gambier, Yves. 1994. "La retraduction, retour et détour." Meta: Journal des traducteurs 39 (3):413. doi: 10.7202/002799ar
  2. ^ Bauer, Wolfgang. 1999. "The Role of Intermediate Languages in Translations from Chinese into German." In De l’un au multiple. Traductions du chinois vers les langues européennes. Translations from Chinese to European Languages, edited by Viviane Alleton and Michael Lackner, 19–32. Paris: Éditions de la Maison des Sciences de l’Homme.
  3. ^ Gambier, Yves. 1994. "La retraduction, retour et détour." Meta: Journal des traducteurs 39 (3):413. doi: 10.7202/002799ar.
  4. ^ Koskinen, Kaisa, and Outi Paloposki. 2010. "Retranslation." In Handbook of Translation Studies, eds. Yves Gambier and Luc van Doorslaer, 294–298. Amsterdam: John Benjamins.
  5. ^ Kaisa Koskinen and Outi Paloposki (2015) ’Anxieties of influence. The voice of the first translator in retranslation’. Target 27:1. Special issue on voice in translation, eds. Alexandra Assis Rosa and Cecilia Alvstad. 25–39.
  6. ^ 'Alla scoperta del «genio russo', in RIVISTATRADURRE.IT, 2011.
  7. ^ 'La fortuna delle Mille e una notte nella letteratura italiana', su flore.unifi.it, 2015.
  8. ^ Pięta, Hanna, and Rita Bueno Maia. 2015. "Integrating Indirect Translation into the Academic Education of Future Generations of Translators across Europe: A Lisbon Model." Translating Europe Forum, Brussels, European Commission / Directorate General for Translation.https://www.academia.edu/20292259/Integrating_Indirect_Translation_into_the_Academic_Education_of_Young_Translators_a_Lisbon_Model.
  9. ^ Anthony Pym, The First Latin Qur'an, Disputation, and the Second Person of a Translation (PDF), in Koiné, vol. 5, 1997, pp. 173-183.
  10. ^ H.A.G. Houghton, The Latin New Testament; a Guide to its Early History, Texts and Manuscripts, Oxford, Oxford University Press, 2016, p. 41, ISBN 9780198744733.
  11. ^ Gli interpreti del Parlamento europeo, January 2016.
  12. ^ Landers, Clifford E. 2001. Literary Translation: A Practical Guide. Clevedon: Multilingual Matters.
  13. ^ UNESCO. 1976. Recommendation on the Legal Protection of Translators and Translations and the Practical Means to Improve the Status of Translators.
  14. ^ Shuttleworth, Mark, and Moira Cowie. 1997. Dictionary of Translation Studies. Manchester: St. Jerome.
  15. ^ Landers, Clifford E. 2001. Literary Translation: A Practical Guide. Clevedon: Multilingual Matters.
  16. ^ Pięta, Hanna, and Rita Bueno Maia. 2015. "Integrating Indirect Translation into the Academic Education of Future Generations of Translators across Europe: A Lisbon Model." Translating Europe Forum, Brussels, European Commission / Directorate General for Translation.https://www.academia.edu/20292259/Integrating_Indirect_Translation_into_the_Academic_Education_of_Young_Translators_a_Lisbon_Model.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Assis Rosa, Alexandra, Hanna Pięta, e Rita Bueno Maia. 2017. "Theoretical, Methodological and Terminological Issues Regarding Indirect Translation: An Overview." Translation Studies 10 (2):113-132.
  • Pięta, Hanna. 2017. "Theoretical, methodological and terminological issues in researching indirect translation: A critical annotated bibliography." Translation Studies 10 (2): 198-216.
  • Hanna, Pięta. 2014. "What Do (We Think) We Know about Indirectness in Literary Translation? A Tentative Review of the State-of-the-art and Possible Research Avenues." In Traducció indirecta en la literature catalana, edited by Ivan Garcia Sala, Diana Sanz Roig and Bożena Zaboklicka Lleida: Punctum. 15-34. Accessed Jan 2016.
  • Martin Ringmar 2012. "Relay Translation." In Handbook of Translation Studies, edited by Yves Gambier and Luc van Doorslaer, 141-144. Amsterdam: John Benjamins.


Category:Traduzione