Utente:Agresti Arianna/Sandbox

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Farfalla di Dinard
AutoreEugenio Montale
1ª ed. originale1956
Genereracconto
Lingua originaleitaliano

La Farfalla di Dinard è una raccolta di prose scritta da Eugenio Montale.

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

La prima edizione di Farfalle di Dinard fu pubblicata nel dicembre del 1956 dall'editore Neri Pozza. Questa edizione conteneva un annotazione dell'autore che nella seconda edizione diventò più corta e sarà presente in tutte le edizioni successive:

«Gli scritti qui raccolti sono apparsi nel "Corriere d'Informazione" e nel "Corriere della Sera" tra il '46 e il '50, e non sono datati in ordine cronologico»

Nel 1960 fu pubblicata un edizione daMondadori ("I quaderni dello specchio"). In questa edizione i testi passarono da venticinque a quarantasette, organizzati in quattro sezioni. Uno dei testi originali "All'ombra del cedro" fu tolto e due testi cambiarono nome da "Un discepolo di Pound" a "Dominico" e da "Sera tempestosa" a "Sera difficile". Uscì anche una terza edizione del libro nel 1961, che fa parte della collana Lo specchio. In quest'ultima sezione non c'è stato nessun cambiamento. L'opera fu ristampata nel 1975 e nel 1976. Nel 1994 fu pubblicata da Leonardo Editore.

La struttura[modifica | modifica wikitesto]

"Farfalla di Dinard" è divisa in quattro sezioni ed è composta da cinquantuno testi:

  1. . "Racconto d'uno sconosciuto"; "Le rose gialle"; "Donna Juanita"; "La regata"; "La busacca"; "Laguzzi e C."; "La casa delle due palme"; "La donna barbuta"; "Il bello viene dopo"; "In chiave di <<fa>>"; "Il successo"; "<<Il lacerato spirito>>"; "La piuma di struzzo".
  2. . "I nemici del signor Fuchs"; "Il signor Stapps"; "Dominico"; "Visita ad Alastor"; "Honey"; "Clizia a Foggia"; "La tempestosa"; "Donne del <<Karma>>"; "Ballerini al <<Davolo Rosso>>"Gli occhi limpidi"; "In una <<Buca>> fiorentina"; "Slow".
  3. . "Il pipistrello"; "L'Angiolino"; "Reliquie"; "Il principe russo"; "<<Ti cambieresti con...?>>"; "Sera difficile"; "I funghi rossi"; "Crollo di cenere"; "Il regista"; "Le vedove"; "Il colpevole"; "Seconda maniera di Marmeladov"; "La poesia non esiste".
  4. . "L'uomo in pigiama"; "Sul limite"; "Sulla spiaggia"; "Sosta a Edimburgo"; "I quadri in cantina"; "L'angoscia"; "Signore inglese"; "Il volo dello sparviero"; "Cena di San Silvestro"; "Il condannato"; "La statua di neve"; "Farfalla di Dinard".

I temi e l'ambientazione[modifica | modifica wikitesto]

Ognuna delle quattro sezioni dell'opera è caratterizzata da un tema specifico. La prima sezione è legata ai ricordi d'infanzia. Nella seconda parte Montale fa dei ritratti di quelle persone che lui definisce snob. Nella terza troviamo la tematica delle reliquie. Nella quarta Eugenio parla di alcuni suoi tic. Ognuna di queste sezioni è legata alla biografia dell'autore e ai luoghi in cui quest'ultimo ha vissuto: Genova, Monterosso, Firenze, Milano. C'è un tema che accomuna tutte le sezioni, questo consiste nel contrastro tra ricordo privato ed eventi storici. Nella raccolta troviamo costantemente la tematica dell'uomo-ingranaggio (tipica tematica del Novecento post-guerra). Quest'ultima tematica non è altro che lo sviluppo dell'ideologia che l'autore maturò nel corso degli anni. Montale condannava qualunque forma di fanatismo collettivo. Nelle dittature novecentesche la folla si comporta come un unico individuo che può essere comandato.

La memoria[modifica | modifica wikitesto]

«A un grande quotidiano approdai solo dopo la liberazione di Milano e in quella sede mi si fece intendere che lo spazio era ristretto e che la critica letteraria doveva entrare, almeno provvisoriamente, in quarantena. Sparì allora del tutto l'illusione che io potessi diventare emulo di Aloysius Bertrand, un cesellatore di brevi gioielli in prosa "d'arte". D'altra parte mi mancava la fantasia del narratore nato e non potevo contare che su ricordi pesonali, su esperienze vissute. Non disponevo certo del pozzo di San Patrizio avendo sempre condotto una vita appartata, dopo il '40 semiclandestina. In compenso quelle poche memorie erano andate lievitando e di giorno in giorno mi sembravano sempre più irreali. Non potevo fonderle in un tutto omogeneo, in un continuo. Si rifiutavano di organizzarsi secondo un ordine e una prospettiva. Dovevo lasciarle sorgere a piacer loro e così fu. Nacquero così i racconti non-racconti, le poesie non-poesie che anni dopo raccolsi sotto il titolo "La farfalla di Dinard".»

Contesto storico[modifica | modifica wikitesto]

"Farfalla di dinard" è stata scritta nel periodo post-guerra.

Linguaggio[modifica | modifica wikitesto]

Il linguaggio di "Farfalla di Dinard", trattandosi di una raccolta di prose è più semplice rispetto allo standard montaliano. La poesia deve essere tradizionalmente oscura, allusiva, ma quando Montale scrive in prosa, dovendosi rivolgere a un pubblico più vasto, deve utilizzare un linguaggio più chiaro. In questa raccolta l'autore evita la subordinazione a favore di periodi brevi. Anche per quanto riguarda il lessico c'è una differenza rispetto alla precedente esperienza poetica. Il lessico diventa colloquiale e scorrevole, la sua concentrazione diminuisce. Eugenio introduce un vacabolario che tocca ambiti più moderni: i mezzi di comunicazione, la pubblicità, il cinema, la musica, la tecnologia, il turismo e così via. Con questo tipo di vocabolario Montale voleva esprire la propia condanna nei confronti della società moderna e del progresso.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Niccolò Scaffai (a cura di), "Eugenio Montale/Prose Narrative", Oscar Mondadori, Milano, 2009