Turtanu

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Il Turtānu , anche Ta/urtannu (ebraico תַּרְתָּן; greco Θαρθαν; latino Tharthan; aramaico ܬܵܪܬܵܢ Tartan) era un'importante ufficiale dell'Assiria: il lemma, di lingua accadica, può essere tradotto come "comandante in capo"[1] o "primo ministro".[2] Si trattava, in primis, dell'ufficiale cui il sovrano poteva delegare l'autorità di guidare l'esercito in battaglia[3], riconoscendogli quindi il più alto potere all'interno della società guerrafondaia assira.

Ruolo e funzioni[modifica | modifica wikitesto]

Nella corte assira, il turtanu era la figura più importante, seconda solo al re[4], e precedeva il Rabshakeh (Gran coppiere/Visir) nella scala gerarchica. Esisteva due turtanu, uno "di destra" (imni) e uno "di sinistra" (shumeli). L'origine militare del titolo è probabilmente testimoniata da fatto che la parola turtanu venne utilizzata dagli Assiri anche per indicare i comandanti delle forze armate straniere con le quali si scontravano: es. Sargon II parlò nelle sue iscrizioni di un Turtanu Musurai per indicare un generale egizio.[5] Il titolo fu anche precipuo dei governatori locali: es. si parla di un turtanu di Commagene.
Il titolo di turtanu figura nei testi babilonesi durante il periodo del dominio caldeo sulla città.[2][6]

La posizione di turtanu portò a un declino del potere centralizzato in Assiria durante l'Impero medio-assiro. Emblematica la figura di Šamši-ilu, tanto potente ed autonomo da condurre le sue campagne militari senza l'approvazione del re.[7]

Alcuni Turtanu ricordati dalle fonti storiche[modifica | modifica wikitesto]

Nell'Antico Testamento, il Turtanu è uno dei tre messaggeri che il re assiro Sennacherib invia a Ezechia, re di Giuda, per negoziarne la resa di Gerusalemme durante l'invasione assira della Palestina nel 701 a.C. Gli altri due erano il Rabshakeh ed il Capo-Eunuco (Rabsaris).[8]

  • Dayyan-Assur, turtanu sotto il regno di Salmanassar III (859-824 a.C.). Condusse campagne al posto di Salmanassar III che gli diede il potere sull'esercito assiro. Queste campagne videro gli Assiri invadere gli Zagros, dove incontrarono i loro futuri acerrimi avversari Medi e Mannei.[1][2]
  • Šamši-ilu, turtanu di Adad-nirari III (regno 811-783 a.C.) e successivamente Salmanassar IV (regno 783-773 a.C.) e altri. Sebbene fosse (pare) originario di Bit-Adini, una provincia annessa all'Assiria qualche tempo prima, divenne uno degli individui più potenti d'Assiria a cavallo tra IX e VIII secolo a.C. Condusse una campagna contro Argishtis I di Urartu[9]. Šamši-ilu aveva sede a Kar-Shalmaneser e iniziò a fare una campagna dai probabili intenti dinastici a ovest dell'Eufrate, senza il consenso del re.[7]
  • Ashur-iska-danin, turtanu nel 720 a.C.[5]
  • Abdai, turtanu nel 694 a.C.[5]
  • Bel-emurani, turtanu nel 686 a.C.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Van De Mierroop, p. 242.
  2. ^ a b c Lara Peinado, p. 545.
  3. ^ (EN) Yamada S, The Construction of the Assyrian Empire: A Historical Study of the Inscriptions of Shalmaneser III (859-824 BC) Relating to His Campaigns to the West, Koninklijke Brill, 2000, p. 332, ISBN 90-04-11772-5.
  4. ^ (EN) Wiseman DJ, Tartan, in Wood DRW [et al.] (a cura di), New Bible Dictionary – Third Edition, Nottingham, 2013.
  5. ^ a b c d Johns CHW [et al.], Assyrian Deeds (PDF), 1901, p. 68. URL consultato il 18 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 15 aprile 2018).
  6. ^ (EN) Oppenheim AL, Ancient Mesopotamia: Portrait of a Dead Civilization, University of Chicago Press, 1964, ISBN 978-0-226-63187-5.
  7. ^ a b Van De Mierroop, p. 244.
  8. ^ Re II 2Re 18.27-37, su laparola.net. e Isaia Isaia 36.2-20, su laparola.net.
  9. ^ (EN) Leick G, Who's Who in the Ancient Near East, Londra, Taylor & Francis E-Library, 2002, p. 149, ISBN 0-415-13231-2.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Studi[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Easton MG, Easton's Bible Dictionary, T. Nelson and Sons, 1897.
  • (ES) Lara Peinado F [et al.], Diccionario de instituciones de la Antigüedad, Fuenlabrada (Madrid), Ediciones Cátedra (Grupo Anaya, Sociedad Anónima), 2009, ISBN 978-84-376-2612-3.
  • (EN) Van De Mierroop M, A history of the ancient Near East, ca 3000-323 B.C., 2ª ed., Massachusetts, Blackwell Publishing, 2007, ISBN 978-1-4051-4911-2.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Vicino Oriente antico: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Vicino Oriente antico