Toghrul II

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Toghrul II (1109 circa – ottobre o novembre 1134) fu il sultano Selgiuchide dell'Iraq per un breve periodo nel 1132.

Mantenne il potere grazie al sostegno dello zio, il principale sultano selgiuchide Ahmed Sanjar (1118-1157); quando quest'ultimo partì per la Transoxiana per reprimere una ribellione nel 1132, Tughril II perse l'Iraq a favore del suo rivale e fratello Ghiyath ad-Din Mas'ud. Tughril II si rifugiò brevemente nel dominio dell'ispahbad (sovrano) bavandide Ali I (1118-1142) nel Mazandaran, dove rimase per tutto l'inverno 1132-1133. Successivamente conquistò la capitale Hamadan, ma fu colpito da una malattia e morì al suo arrivo nella capitale, nell'ottobre/novembre 1134. A Tughril II sopravvisse il figlio Arslan, allevato dall'atabeg Eldiguz, che lo insediò sul trono nel 1161.[1]

Matrimoni e discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Una delle sue mogli era la sorella di Izz al-Din Hasan Qipchaq,[2] uno dei potenti amir dell'epoca. Si sposarono nel 1188-9.[3] Un'altra moglie fu Mumina Khatun,[4] madre di suo figlio Arslan-Shah. Dopo la morte di Tughril, il sultano Ghiyath ad-Din Mas'ud la diede a Sham al-Din Eldiguz. Questi la portò a Barda. Con lui ebbe due figli, l'Atabeg Muhammad Jahan Pahlavan e l'Atabeg Qizil Arslan.[5] La sua unica figlia sposò Jalal al-Din Mangubirni.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) H. A. R. Gibb e P. J. Bearman, Ṭog̲h̲ri̊l (II), in The encyclopaedia of Islam., New edition, Brill, 1960-2009, p. 554, ISBN 90-04-16121-X, OCLC 399624. URL consultato il 19 maggio 2022.
  2. ^ (EN) Kenneth A. Luther, Clifford Edmund Bosworth e Ẓāhir al-Dīn,approximately 1184 or 1185 Nīshāpūrī, The history of the Seljuq Turks from the Jāmiʻ al-tawārīkh : an Ilkhanid adaptation of the Saljūq-nāma of Ẓahīr al-Dīn Nīshāpūrī, Curzon, 2001, p. 153, ISBN 978-1-136-75258-2, OCLC 846494527. URL consultato il 19 maggio 2022.
  3. ^ a b (EN) Ann K. S. Lambton, Continuity and change in medieval Persia : aspects of administrative, economic, and social history, 11th-14th century, Bibliotheca Persica, 1988, pp. 259, 268 n. 71, ISBN 0-88706-133-8, OCLC 16095227. URL consultato il 19 maggio 2022.
  4. ^ (TR) Alyârî, Hüseyin., Azerbaycan Atabeğleri: İl-Deniz Oğulları, 1146-1225., Edebiyat Fakültesi Basımevi, 1966, pp. 23, OCLC 7460076. URL consultato il 19 maggio 2022.
  5. ^ (EN) Kenneth A. Luther, Clifford Edmund Bosworth e Ẓāhir al-Dīn,approximately 1184 or 1185 Nīshāpūrī, The history of the Seljuq Turks from the Jāmiʻ al-tawārīkh : an Ilkhanid adaptation of the Saljūq-nāma of Ẓahīr al-Dīn Nīshāpūrī, Curzon, 2001, p. 141, ISBN 978-1-136-75258-2, OCLC 846494527. URL consultato il 19 maggio 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]