Taifa di Segorbe

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Taifa di Segorbe
Taifa di Segorbe - Localizzazione
Taifa di Segorbe - Localizzazione
Dati amministrativi
CapitaleSegorbe
Politica
Forma di StatoMonarchia
Nascita1065 con Ibn Yasin
CausaTaifa di Valencia divenuta succube dell'emiro della taifa di Toledo, Yahya ibn Ismail al-Mamun
Fine1075 con Ibn Yasin
CausaConquistata da al-Muqtadir, re della Taifa di Saragozza
Territorio e popolazione
Evoluzione storica
Preceduto daTaifa di Valencia
Succeduto daTaifa di Saragozza
Ora parte diBandiera della Spagna Spagna
la Taifa di Segorbe si trovava nella parte meridionale della provincia di Castellon

La Taifa di Segorbe era un regno Islamico taifa situato nell'attuale Spagna di levante, che esistette per un breve periodo, dal 1065 al 1075.
La Taifa di Segorbe si trovava nella parte meridionale dell'attuale provincia di Castellon.

Taifa di Valencia nel 1065; la Taifa di Segorbe si trovava a nord vicino a Castellon

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Segorbe e la zona circostante facevano parte della Taifa di Valencia, sino a quando, nel 1065, come riportano sia Iberia: al-Andalus che la CRONOLOGÍA DE REINOS Y TAIFAS EN AL-ANDALUS, Ibn Yasin si proclamò re della taifa[1][2].
Ibn Yasin era un Yasinide[1], discendente dalla famiglia dei BANU YASIN[2].
Tra il 1075 ed il 1076 al-Muqtadir, re della Taifa di Saragozza, dopo aver conquistato la Taifa di Tortosa, occupò anche la taifa di Segorbe.
Quando, tra il 1087 e il 1089 el Cid rese tributari i regni musulmani di Taifa di Albarracín e di Alpuente e poi si recò a Valencia, con truppe miste, cristiane e musulmane, divenendo il protettore dell'emiro della taifa, Yaḥyā al-Qādir, occupò anche Segorbe, che rimase occupata dagli aragonesi sino al 1103[1].

zona occupata dagli aragonesi attorno a Castellon

Infine all'inizio del secolo XII Segorbe fu conquistata e assoggettata al califfato Almoravide[1].

Intorno al 1234, Zayd Abu Zayd, ultimo governatore almohade di Valencia, detronizzato da Zayyan ibn Mardanish, pose Segorbe al servizio di Giacomo I d'Aragona insieme a Peñíscola, Morella, Cullera, Alpuente e Jérica. Nonostante la decisione del loro signore, la popolazione musulmana non volle arrendersi a Giacomo I e le truppe cristiane conquistarono la piazza nel 1235, come riporta il Muslim Spain and Portugal: A Political History of al-Andalus[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie[modifica | modifica wikitesto]

Letteratura storiografica[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]