Stazione di Bau Pressiu

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Bau Pressiu
stazione ferroviaria
I resti della cantoniera dinanzi alla quale fu realizzata la fermata
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàNarcao
Coordinate39°11′20.9″N 8°45′41.5″E / 39.189139°N 8.761528°E39.189139; 8.761528
LineeSiliqua-San Giovanni Suergiu-Calasetta
Storia
Stato attualeDismessa
Attivazione1960
Soppressione1968
Caratteristiche
TipoFermata in superficie, passante
Binari1

La stazione di Bau Pressiu fu una fermata ferroviaria situata lungo la ferrovia Siliqua-San Giovanni Suergiu-Calasetta, nel territorio comunale di Narcao.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La storia della fermata si ricollega a quella della costruzione della diga di Bau Pressiu, edificata negli anni sessanta al confine tra i comuni di Nuxis e Narcao: per consentire alle maestranze impegnate nei lavori di realizzazione dello sbarramento di raggiungere in treno i cantieri[1], le Ferrovie Meridionali Sarde istituirono a ridosso della casa cantoniera 11 della Siliqua-Calasetta una fermata a richiesta, attivata il 12 dicembre 1960[1].

L'impianto venne utilizzato per i successivi sette anni, finché i lavori per la diga (destinata a occupare il sedime ferroviario) portarono alla chiusura del tronco Siliqua-Narcao e di conseguenza della fermata a partire dal 13 luglio 1968[2]. Per la struttura si trattò di una chiusura definitiva a prescindere dalle sorti del resto della linea (poi dismessa nel 1974), visto che il progetto della mai realizzata variante della ferrovia a Bau Pressiu avrebbe aggirato a nord l'impianto[3].

Strutture e impianti[modifica | modifica wikitesto]

La fermata era impresenziata[1] e comprendeva esclusivamente il binario di corsa, a scartamento da 950 mm, affiancato da una banchina costruita in occasione dell'attivazione dell'impianto[1]. Nell'area era ubicata inoltre una preesistente casa cantoniera[1], di cui permangono i ruderi in loco.

Movimento[modifica | modifica wikitesto]

La struttura fu utilizzata esclusivamente per il servizio viaggiatori, venendo servita dai treni delle Ferrovie Meridionali Sarde che prevedevano la sosta solo su richiesta[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Gestione governativa Ferrovie Meridionali Sarde - Direzione Esercizio, Ordine di servizio 21/1960, 6 dicembre 1960.
  2. ^ Sanna, pp. 112-117.
  3. ^ Sanna, p. 120.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giovanni Antonio Sanna, Le ferrovie del Sulcis - nella Sardegna sud occidentale fra documenti immagini e racconti, Cortona, Calosci Editore, 2012, ISBN 978-88-7785-267-0.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]