Stallhof (Dresda)

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Lo Stallhof nel 1900
Il cortile delle scuderie
Rovine dello Stallhof dopo il bombardamento del 1945
Condizioni del Pferdeschwemme prima del 1945
Mercatino di Natale medievale nello Stallhof (2011)

Lo Stallhof (cortile delle scuderie) di Dresda appartiene al complesso edilizio del Castello e, un tempo, serviva come sede di grandi spettacoli ippici. Fu completato nel 1591, sotto l'Elettore Cristiano I, divenendo una delle arene per tornei più antiche al mondo. Nel 2019 è utilizzato per eventi culturali come il mercatino di Natale medievale. Occasionalmente vi vengono ospitati spettacoli equestri ed eventi teatrali.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Fu costruito tra il 1586 e il 1588, probabilmente secondo i disegni di Giovanni Maria Nosseni, sotto la direzione dell'architetto Hans Irmisch[1] e realizzato da Paul Buchner, un costruttore di fortezze. Immediatamente dopo il completamento, l'edificio venne molto elogiato.

Il bombardamento di Dresda, nel febbraio del 1945, danneggiò gravemente il cortile delle scuderie. La ricostruzione iniziò nel 1957 e dal 1972 al 1979, le opere di Zacharias Weber e Heinrich Göding, che non esistevano più prima della guerra, furono ricollegate alla facciata esterna. La riparazione e il restauro dell'edificio furono in gran parte completati nel 1984. Da allora sono state realizzate ulteriori opere e parti del vecchio muro sono state ricostruite.

Complesso[modifica | modifica wikitesto]

Cortile delle scuderie[modifica | modifica wikitesto]

Il cortile delle scuderie collega il Georgenbau con lo Johanneum e un tempo era l'arena destinata alla disputa dei tornei di corte. All'interno c'è una galleria ad arco aperto sorretta da 20 colonne. Sopra le colonne si trovano gli stemmi delle terre che furono sotto il dominio della Casata di Wettin. Esternamente il passaggio è decorato con uno sgraffito-dipinto. Nel mezzo c'è una meridiana che fu realizzata nel 1568 e poi restaurata, nel 1976, da Gunter Herrmann, secondo il progetto originale. L'orologio è verticale con numeri romani, indicante l'ora, il mese e i segni zodiacali.[2] Sulla parete esterna dello stallhof si trova il Fürstenzug.

All'interno del cortile delle scuderie si trova, al piano superiore, la Sala lunga che ospitava, fino al 1731, la galleria storica dei Wettin. Successivamente, ospitò la galleria delle armi di Augusto II di Polonia, che la fece allestire sul modello di quella di Luigi XIV. Da questa derivò poi il Museo delle armi. Nel 2019 ospita il Museo dei trasporti. Quando fu ricostruito il Georgenbau, in occasione dell'800º anniversario della Casata di Wettin, nel 1901, il cortile delle scuderie fu accorciato alla lunghezza di circa 100 metri.

Esterno[modifica | modifica wikitesto]

Sulla parete esterna dello Stallhof si trova il Fürstenzug. Il murale, lungo 102 metri, raffigura la storia della dinastia sassone della Casata di Wettin rappresentata da una processione di tutti i regnanti della casa. Si tratta di un'opera d'arte costituita da circa 23.000 piastrelle in porcellana di Meissen.

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

Il 17 dicembre 2007 un incendio distrusse dieci bancarelle del mercatino di Natale in corso, danneggiando parzialmente anche la facciata del palazzo.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (DE) Fritz Löffler, Das alte Dresden - Geschichte seiner Bauten. E.A.Seemann, Leipzig 1981, ISBN 3-363-00007-3, S. 43
  2. ^ Kunst im öffentlichen Raum. Kulturamt Dresden, Dresden 1996.
  3. ^ Feuerwehr-Einsatzbericht (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2008). su Dresden.de

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Erich Hänel: Der alte Stallhof in Dresden. (= Geschichtliche Wanderfahrten, Nr. 50.) Heinrich, Dresden 1937.
  • Esther Münzberg: Aula enim Principis non equorum videbatur. Der neue Stall- und Harnischkammerbau in Dresden 1586. In: Sybille Ebert-Schifferer, Elisabeth Kieven (Hrsg.): Scambio culturale con il nemico religioso. Italia e Sassonia attorno al 1600. (Atti della giornata internazionale di studi nell’ambito della serie di incontri "Roma e il nord", percorsi e forme dello scambio artistico, 4 – 5 aprile 2005, Roma, Bibliotheca Hertziana) Milano 2007, S. 143–151. (Versione online su ART-Dok dell'UB Heidelberg

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