Operazione Chaos: differenze tra le versioni

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Nel 1969 il piano CHAOS viene espanso perché la Presidenza Nixon espresse gli stessi dubbi della precedente sulla influenza straniera nella protesta domestica. Venne pertanto richiesto alla CIA un documento sul supporto comunista straniero ai movimenti di protesta rivoluzionari negli USA, che doveva essere inclusivo anche delle attività di incoraggiamento ed assistenza. Il rapporto fu completato in dieci giorni ed in esso si affermava che vi era solo un appoggio molto limitato da parte di comunisti stranieri ai movimenti di protesta rivoluzionari negli Stati Uniti e, in ogni caso, nessuna evidenza di direzione o controllo della protesta. In sostanza, l'appoggio consisteva in attività di propaganda. Dall'estate del 1967 le sorgenti all'estero non avevano rilevato alcuna assistenza o direzione significativa.
Nel 1969 il piano CHAOS viene espanso perché la Presidenza Nixon espresse gli stessi dubbi della precedente sulla influenza straniera nella protesta domestica. Venne pertanto richiesto alla CIA un documento sul supporto comunista straniero ai movimenti di protesta rivoluzionari negli USA, che doveva essere inclusivo anche delle attività di incoraggiamento ed assistenza. Il rapporto fu completato in dieci giorni ed in esso si affermava che vi era solo un appoggio molto limitato da parte di comunisti stranieri ai movimenti di protesta rivoluzionari negli Stati Uniti e, in ogni caso, nessuna evidenza di direzione o controllo della protesta. In sostanza, l'appoggio consisteva in attività di propaganda. Dall'estate del 1967 le sorgenti all'estero non avevano rilevato alcuna assistenza o direzione significativa.


Analogo risultato pervenne dalla stretta collaborazione realizzata con l'FBI. Questo rapporto, datato 30 hiugno 1969, è intitolato "Special report on foreign communist support to revolutionary protest movements in the U.S.". Vi furono due studi addizionali a quello appena citato, uno nel 1970 come contributo al lavoro del Comitato Interdipartimentale sull'Informazione (cosiddetto ''Piano Huston'') e l'altro nel 1971. Quest'ultimo concluse che era possibile un sostegno ostile di governi stranieri alla protesta ma che, salvo pochi casi isolati, esso si limitava all'esortazione e all'incoraggiamento attraverso conferenze internazionali e affermazioni di supporto di individui stranieri.
Analogo risultato pervenne dalla stretta collaborazione realizzata con l'FBI. Questo rapporto, datato 30 giugno 1969, è intitolato "Special report on foreign communist support to revolutionary protest movements in the U.S.". Vi furono due studi addizionali a quello appena citato, uno nel 1970 come contributo al lavoro del Comitato Interdipartimentale sull'Informazione (cosiddetto ''Piano Huston'') e l'altro nel 1971. Quest'ultimo concluse che era possibile un sostegno ostile di governi stranieri alla protesta ma che, salvo pochi casi isolati, esso si limitava all'esortazione e all'incoraggiamento attraverso conferenze internazionali e affermazioni di supporto di individui stranieri.


In merito ai movimenti della sinistra radicale, così come per gli attivisti neri, si esclusero evidenze di supporto, istigazione o fomentazione attraverso impiegati governativi, sindacati, scuole, università e mass-media. Nell'autunno del 1969 furono sviluppati due programmi addizionali. Il primo fu un programma interno gestito dal DOMESTIC CONTACT SERVICE (DCS). Il secondo fu sviluppato con agenti del gruppo CHAOS, istruiti negli USA e poi inviati in missione all'estero. Tra il 1969 ed il 1973 il DCS inviò ben 200 rapporti al gruppo CHAOS, anche in questo caso senza trovare obiettivi riscontri all'influenza straniera.
In merito ai movimenti della sinistra radicale, così come per gli attivisti neri, si esclusero evidenze di supporto, istigazione o fomentazione attraverso impiegati governativi, sindacati, scuole, università e mass-media. Nell'autunno del 1969 furono sviluppati due programmi addizionali. Il primo fu un programma interno gestito dal DOMESTIC CONTACT SERVICE (DCS). Il secondo fu sviluppato con agenti del gruppo CHAOS, istruiti negli USA e poi inviati in missione all'estero. Tra il 1969 ed il 1973 il DCS inviò ben 200 rapporti al gruppo CHAOS, anche in questo caso senza trovare obiettivi riscontri all'influenza straniera.

Versione delle 11:04, 2 mar 2014

CHAOS e l'Ufficio di Sicurezza

CHAOS è il nome in codice di un piano CIA elaborato nel 1967 dal direttore del controspionaggio James Angleton su ordine dell'amministrazione Johnson, avente lo scopo di raccogliere informazioni sui legami stranieri con gli attori della protesta razziale, pacifista (si era in piena guerra del Vietnam), e di qualunque altro tipo, negli Stati Uniti e nei paesi dell'Europa occidentale.

L'operazione fu oggetto di indagine da parte del Senato degli Stati Uniti per violazione dello Statuto della CIA, secondo il quale l'agenzia non può operare sul territorio nazionale, che resta di competenza esclusiva dell'FBI anche per quanto concerne le attività di controspionaggio. La totalità delle informazioni ufficiali riguardanti l'operazione deriva dai rapporti della Commissione Rockefeller (1975) e della Commissione Church (1976). Secondo tali informazioni l'attività relativa a CHAOS è consistita essenzialmente in attività di HUMINT attraverso l'infiltrazione nei gruppi di attivisti di sinistra radicale; controversa è la possibilità che gli agenti infiltrati abbiano potuto manipolare detti gruppi al fine di spingerli su posizioni estreme e violente, in modo da stimolare una reazione avversa dell'opinione pubblica in senso conservatore.

Storia[1]

CHAOS non va considerato come una singola operazione della CIA, ma come un vero e proprio piano articolato su più operazioni distinte tra loro anche se riconducibili ad un'unica finalità. Nato nel 1967 su impulso del Presidente Lyndon Johnson, terminò solo nel 1974 con la conclusione di un ruolo non significativo giocato da elementi stranieri nei vari movimenti di protesta. L'esito negativo fu ribadito dalla CIA alla Casa Bianca più volte nel corso di tale periodo, ma sia la Presidenza Johnson che quella Nixon mostrarono forte scetticismo su tali risultati, spingendo per un approfondimento delle attività; tali pressioni determinarono il protrarsi e lo svilupparsi del piano.

Il piano CHAOS non riguardò esclusivamente la CIA, ma anche l'FBI per il controllo degli americani all'estero e della NSA per la raccolta e la gestione delle informazioni. Il piano CHAOS si avvaleva dei frutti di due distinte operazioni, il Progetto MERRIMAC e il Progetto RESISTANCE.Il primo era inerente l'infiltrazione di agenti C.I.A. in gruppi pacifisti stanziati a Whashington ed in gruppi di attivisti neri. Il secondo riguardava la creazione di un retroterra informativo destinato a scopi predittivi di episodi di violenza politica e si sviluppò soprattutto nei campus universitari.

Le investigazioni sistematiche della C.I.A. su di un possibile coinvolgimento straniero nell'attività della protesta studentesca, dei movimenti pacifisti e dei gruppi di sinistra radicale cominciarono nella tarda estate del 1967 per disposizione del suo Direttore Richard Helms. Il Direttore dei Piani della C.I.A. dell'epoca, Thomas Karamessines, assegnò la strutturazione delle operazioni a James Angleton con un memorandum in data 15 agosto 1967. In quel mese venne richiesto un primo rapporto alle stazioni CIA sulle possibili influenze straniere sui movimenti neri e di estrema sinistra. Un secondo rapporto venne richiesto a Novembre 1967 in relazione al movimento pacifista. L'esito fu negativo, ma nella lettera che inviò al Presidente Helms affermò che vi erano "significativi buchi nella storia".

L'attività proseguì e nel giugno 1968 Karamessines inviò un cablogramma alle stazioni CIA richiedendo un'intensificazione del controllo sui gruppi sopra citati attraverso la collaborazione dei servizi di sicurezza alleati. Nel luglio del 1968 un ulteriore cablogramma dello stesso Karamessines stabilì per la prima volta l'adozione del criptonimo CHAOS per il piano, che viene così battezzato dopo un anno dalla nascita. Si stabilì inoltre che le informazioni relative al piano transitassero su canali ad hoc, gestiti da un sistema informatico denominato HYDRA. Le risultanze dell'attività vennero sintetizzate in uno studio preparato per il Presidente Johnson il 4 settembre 1968, intitolato "Restless Youth" (Gioventù irreguieta) che nelle conclusioni finali, a seguito di dettagliata analisi sociale e politica dell'universo studentesco nel mondo, riferiva che erano state individuate comuni sorgenti di alienazione e ostilità giovanili verso le istituzioni in diversi stati ma che, in ciascuno di questi, il dissenso studentesco era da considerarsi "essenzialmente autoctono e non stimolato da una cospirazione internazionale".

Nel 1969 il piano CHAOS viene espanso perché la Presidenza Nixon espresse gli stessi dubbi della precedente sulla influenza straniera nella protesta domestica. Venne pertanto richiesto alla CIA un documento sul supporto comunista straniero ai movimenti di protesta rivoluzionari negli USA, che doveva essere inclusivo anche delle attività di incoraggiamento ed assistenza. Il rapporto fu completato in dieci giorni ed in esso si affermava che vi era solo un appoggio molto limitato da parte di comunisti stranieri ai movimenti di protesta rivoluzionari negli Stati Uniti e, in ogni caso, nessuna evidenza di direzione o controllo della protesta. In sostanza, l'appoggio consisteva in attività di propaganda. Dall'estate del 1967 le sorgenti all'estero non avevano rilevato alcuna assistenza o direzione significativa.

Analogo risultato pervenne dalla stretta collaborazione realizzata con l'FBI. Questo rapporto, datato 30 giugno 1969, è intitolato "Special report on foreign communist support to revolutionary protest movements in the U.S.". Vi furono due studi addizionali a quello appena citato, uno nel 1970 come contributo al lavoro del Comitato Interdipartimentale sull'Informazione (cosiddetto Piano Huston) e l'altro nel 1971. Quest'ultimo concluse che era possibile un sostegno ostile di governi stranieri alla protesta ma che, salvo pochi casi isolati, esso si limitava all'esortazione e all'incoraggiamento attraverso conferenze internazionali e affermazioni di supporto di individui stranieri.

In merito ai movimenti della sinistra radicale, così come per gli attivisti neri, si esclusero evidenze di supporto, istigazione o fomentazione attraverso impiegati governativi, sindacati, scuole, università e mass-media. Nell'autunno del 1969 furono sviluppati due programmi addizionali. Il primo fu un programma interno gestito dal DOMESTIC CONTACT SERVICE (DCS). Il secondo fu sviluppato con agenti del gruppo CHAOS, istruiti negli USA e poi inviati in missione all'estero. Tra il 1969 ed il 1973 il DCS inviò ben 200 rapporti al gruppo CHAOS, anche in questo caso senza trovare obiettivi riscontri all'influenza straniera.

Il secondo programma addizionale venne definito "Progetto 2". Esso era basato su agenti impiegati in operazioni di intelligence all'estero. Oltre 40 potenziali agenti furono valutati e circa metà di questi avevano già lavorato per l'FBI. Sette reclutati furono gestiti unilateralmente dalla CIA. Dopo un addestramento comprensivo dell'infiltrazione in gruppi radicali locali fu valutato come potevano meglio essere impiegati, nell'ambito di CHAOS, all'estero. Gli agenti vennero prima infiltrati nei gruppi di sinistra radicale dei campus americani, in modo da maturare un adeguato background di cultura alternativa e un profilo radicale idoneo alla successiva infiltrazione nei gruppi stranieri.

Nel corso di questo "training" gli infiltrati non mancarono di inviare rapporti sulle attività politiche all'interno dei campus. Nel memorandum riguardante l'assegnazione di un agente del Progetto 2 si afferma: "la sua missione sara' valutare, conoscere e sviluppare la sinistra nello spettro maoista....egli rapporterà a CHAOS gli sviluppi nello stato obiettivo." Un cambio di rotta nelle operazioni riferite al piano Chaos si deve al nuovo direttore William Colby, il quale ad Agosto 1973 stabilì che l'attività doveva essere focalizzata sulle organizzazioni straniere e solo incidentalmente sui contatti americani. Per ordine di Colby, CHAOS termina il 5 marzo 1974; viene stabilito che le future operazioni CIA concernenti gli americani dovranno essere effettuate solo all'estero e ristrette ad informazioni su attività straniere correlate ad accadimenti interni.

Controversie relative all'attività di infiltrazione

L'attività del piano CHAOS descritta dai rapporti delle commissioni del Senato Rockefeller e Church, i cui lavori rivestono carattere di ufficialità, sembra essere limitata alla raccolta di informazioni. In tal senso si espresse anche l'ex direttore della CIA J.W.Bush, minimizzando la questione e sostenendo che "l'operazione risultò in pratica una qualche impropria raccolta di materiale su attività domestiche legittime"[2] Non mancano però le perplessità relative a queste conclusioni.

Secondo interpretazioni che trovano conferme solo parziali il piano CHAOS è consistito in realtà nell'infiltrazione in ambienti rivoluzionari tendente allo scopo di egemonizzarli e strumentalizzarli onde provocare atti estremi di violenza e terrorismo e quindi diminuire il consenso popolare verso i partiti antiamericani. La fonte più significativa (in italiano) in relazione alla possibilità di un'attività ulteriore rispetto alla semplice raccolta dati da parte degli americani nell'attuazione del piano CHAOS in Italia è il rapporto del ROS intitolato "Annotazione sulle attività di guerra psicologica e non ortodossa,(psychological and low density warfare) compiute in Italia tra il 1969 e il 1974 attraverso l'AGINTER PRESSE”[3] Nel documento vengono ipotizzate relazioni tra il piano CHAOS e le attività dell'Aginter Press, nonché tra quest'ultima e la NATO. Vengono fornite anche evidenze del rapporto tra l'Aginter Press e il gruppo estremista Ordine Nuovo.

Viene inoltre evidenziato il legame tra il piano CHAOS e altre operazioni CIA recentemente declassificate, relative al condizionamento mentale di massa o di specifiche formazioni sociali tramite sostanze stupefacenti, nonché al finanziamento di operazioni clandestine tramite la distribuzione di droghe. L'insieme dei dati sembra suggerire un legame tra l'attività di Aginter Press e il piano Chaos, senza riuscire però a provare la relazione. Sembra infine che la struttura di agenti relativa al piano CHAOS abbia avuto un ruolo preminente nella preparazione della situazione politica della Grecia nei mesi precedenti il colpo di stato del 1967.[4]

Note

  1. ^ http://www.intelligence.senate.gov/pdfs94th/94755_III.pdf pp.681-732
  2. ^ ^ a b c d Friedman, John S. (2005). The Secret Histories: Hidden Truths That Challenged the Past and Changed the World. Macmillan. pp. 278–279. ISBN 0-312-42517-1.
  3. ^ http://www.ritaatria.it/Portals/0/Documenti/PiazzaFontana/Atti_2.pdf
  4. ^ William Colby, "La mia vita nella CIA", Ed. Mursia, 1996

Voci correlate

Collegamenti esterni