Sophia Rawdon-Hastings

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Ritratto di Lady Sophia Rawdon-Hastings, attribuito a Edward Travanyon Haynes

Lady Sophia Frederica Christina Rawdon-Hastings, marchesa di Bute (1º febbraio 1809Edimburgo, 28 dicembre 1859) è stata una nobildonna scozzese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Sophia era la figlia di Flora Mure-Campbell, marchesa di Hastings, e di suo marito Francis Rawdon-Hastings, conte di Moira. Suo padre divenne governatore generale dell'India e governatore di Malta e fu elevato al grado di marchese di Hastings nel 1816. La sorella maggiore di Sophia era Lady Flora Hastings, una dama di compagnia alla corte della regina Vittoria. Lady Flora morì nel 1839 di tumore, in circostanze che diedero adito a uno scandalo a corte, e fu assistita da Sophia. La loro madre morì l'anno successivo[1]. Lady Flora scrisse delle poesie e, dopo la sua morte, Sophia ne curò un'edizione[2].

Matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Sposò, il 10 aprile 1845[3], John Crichton-Stuart, II marchese di Bute (10 agosto 1793-18 marzo 1848)[4], figlio di John Stuart, Lord Mount Stuart. La prima moglie di Bute era morta nel 1841 senza aver avuto figli. La coppia ebbe due figli:

Suo marito morì nel 1848 solo tre anni dopo il suo secondo matrimonio, lasciando un figlio di sei mesi che successe al marchesato.

Filantropia[modifica | modifica wikitesto]

Le radici scozzesi della marchesa non le impedirono di interessarsi alla città di Cardiff, dove il marito aveva vasti interessi commerciali e industriali. Sophia fu una delle prime sostenitrici della lingua gallese; cercò di impararlo da sola, dando soldi per l'istituzione del collegio gallese a Llandovery e fornendo assistenza finanziaria per l'Eisteddfod[7]. È stata anche responsabile della donazione del terreno e del finanziamento della costruzione della Chiesa di Tutti i Santi per gli anglicani di lingua gallese, in Tyndall Street, a Cardiff[8].

Nel 1858 fu Sophia a concedere agli abitanti di Cardiff l'uso delle tenute di Bute tra Cathedral Road e il fiume Taff da utilizzare come primo parco pubblico della città. Il parco di 18 acri, chiamato Sophia Gardens[9], fu finanziato dalla marchesa e comprendeva una loggia, aiuole, paesaggistica e un laghetto ornamentale, supervisionato dal suo capo giardiniere[10].

Morte[modifica | modifica wikitesto]

La marchesa morì, all'età di cinquant'anni, a Edimburgo, con il figlio dodicenne al suo capezzale[1]. Nel suo testamento, lasciò disposizioni per la costruzione di ospizi di carità vicino a Edimburgo, che specificò avrebbero dovuto essere chiamati "Flora Almshouses" in onore di sua madre e sua sorella[11][12]. Il giovane marchese fece fare un calco del volto di sua madre. Un'autopsia ha confermato che la causa della morte è la malattia di Bright[1].

La marchesa fu sepolta nella tomba di famiglia a Rothesay, sull'isola di Bute.

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
John Rawdon, III baronetto Arthur Rawdon, II baronetto  
 
Helena Graham  
John Rawdon, I conte di Moira  
Dorothea Levinge Richard Levinge, I baronetto  
 
Mary Corbyn  
Francis Rawdon-Hastings, I marchese di Hastings  
Theophilus Hastings, IX conte di Huntingdon Theophilus Hastings, VII conte di Huntingdon  
 
Mary Frances Fowler  
Elizabeth Hastings, XIII baronessa Hastings  
Selina Shirley Washington Shirley, II conte di Ferrers  
 
Mary Levinge  
Sophia Rawdon-Hastings  
James Campbell James Campbell, II conte di Loudoun  
 
Margaret Montgomerie  
James Mure-Campbell, V conte di Loudoun  
Jane Boyle David Boyle, I conte di Glasgow  
 
Jean Mure  
Flora Mure-Campbell, VI contessa di Loudoun  
John MacLeod Malcolm MacLeod  
 
Mary MacKenzie  
Flora MacLeod  
Jane MacQueen Angus MacQueen  
 
Jane MacKenzie  
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Rosemary Hannah, The Grand Designer: Third Marquess of Bute, Birlinn, 30 luglio 2012, pp. 1505–1525, ISBN 978-0-85790-227-6.
  2. ^ Flora Hastings, Poems by the Lady Flora Hastings, a cura di Sophia F. C. Hastings, Edinburgh, William Blackwood and Sons, 1841, OCLC 1049072964.
  3. ^ Mosley, Charles, editor. Burke's Peerage, Baronetage & Knightage, 107th edition, 3 volumes. Wilmington, Delaware, U.S.A.: Burke's Peerage (Genealogical Books) Ltd, 2003. volume 1, page 610.
  4. ^ John Venn, Alumni Cantabrigienses: A Biographical List of All Known Students, Graduates and Holders of Office at the University of Cambridge, from the Earliest Times to 1900, Cambridge University Press, 15 settembre 2011, pp. 73, ISBN 978-1-108-03616-0.
  5. ^ Thomas Nicholas, Annals and Antiquities of the Counties and County Families of Wales: Containing a Record of All Ranks of the Gentry ... with Many Ancient Pedigrees and Memorials of Old and Extinct Families, Longmans, Green, Reader, 1872, pp. 619.
  6. ^ K. D. Reyonds, Stuart, John Patrick Crichton-, third marquess of Bute, 26722.
  7. ^ John Davies, Cardiff and the Marquesses of Bute, University of Wales Press, 1981, pp. 101–131, ISBN 0-7083-0761-2, OCLC 731224268.
  8. ^ History, su Church in Wales. URL consultato il 16 giugno 2019.
  9. ^ Dic Mortimer, Cardiff The Biography, Amberley Publishing Limited, 15 ottobre 2014, pp. 173, ISBN 978-1-4456-4251-2.
  10. ^ Glamorganshire, in The Welshman, 12 marzo 1858, p. 4. Ospitato su Welsh Newspapers online.
  11. ^ The Scottish Law Reporter: Continuing Reports ... of Cases Decided in the Court of Session, Court of Justiciary, Court of Teinds, and House of Lords, W.&R.A. Veitch, 1881, p. 192.
  12. ^ Clayton and Gibson papers (XML), su Durham University. URL consultato il 18 giugno 2019. Summary of the will of Sophia Frederica Christina, Marchioness of Bute.

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