Siti Musdah Mulia

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Siti Musdah Mulia il 23 settembre 2016 alla Conferenza internazionale sul femminismo a Giacarta

Siti Musdah Mulia (Bone, 1958) è un'attivista indonesiana, prima donna a essere nominata ricercatrice presso l'Indonesian Institute of Sciences.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Musdah è nata nel 1958 a Bone, nel Sulawesi Meridionale, in una famiglia musulmana conservatrice.[1]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1997 Musdah è stata la prima donna a ottenere un dottorato di ricerca in pensiero islamico dalla Syarif Hidayatullah Islamic State University.[2][3]

Dal 1999 al 2007 è stata consulente senior presso il Ministero degli Affari religiosi, contribuendo nel 2004 alla stesura di una bozza di legge che metteva in discussione il codice legale islamico indonesiano, consigliando di modificarlo per proibire il matrimonio infantile, la poligamia e per consentire il matrimonio interreligioso, che, in seguito a violente proteste, è stata infine abbandonata.[2][4]

Dal 2000 al 2005 è stata a capo della divisione di ricerca del Consiglio degli ulama indonesiani.[4]

Dal 2007 Musdah è presidente della Conferenza indonesiana sulla religione e la pace, che mira a promuovere il dialogo interreligioso in Indonesia.[4][5] È anche direttrice del Megawati Institute, un think tank fondato dall'ex presidente Megawati Sukarnoputri.[1] Attualmente è professoressa di pensiero politico islamico presso la Syarif Hidayatullah State Islamic University.[2][4][6]

Musdah ha anche scritto libri, tra cui Woman Portrait in the Lecture of Islam (2000), Islam and Mass Media (2000), Gender Equality and Justice in the perspective of Islam (2001), Islamic State: The Political Thought of Haikal (2002), Women and Politics (2003), Islam Criticises Polygamy (2003), Reformist Muslim Women: Islam Litigates Polygamy (2004), The Reformist Muslimah's Encyclopedia: Essence of Ideas for Reinterpretation and Action (2004), Religion-reform-inspired Muslim Women (2005), Islam and Violence Against Women (2006) e Islam and the Inspiration of Gender Equality (2007).[4] Nel 2020 ha pubblicato un'edizione aggiornata di The Reformist Muslimah's Encyclopedia.[5]

Musdah ha espresso opinioni moderate sulle questioni islamiche, dichiarando che non esiste alcun obbligo per le donne di indossare l'hijab e esprimendo posizioni a favore della comunità LGBT.[1] Musdah considera inoltre la poligamia harām.[7] Ha anche sostenuto che le donne musulmane dovrebbero essere autorizzate a interpretare da sole gli insegnamenti islamici e a diventare ʿālim.[8]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2007 Musdah ha ricevuto il l'International Women of Courage Award dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America.[2][3]

Nel 2008 ha ricevuto il premio Yap Thiam Hien per i diritti umani per il suo lavoro di promozione del dialogo e dell'inclusione nell'Islam.[6]

Nel 2009 ha ricevuto il Premio Internazionale la Donna dell’Anno dal Consiglio Regionale della Valle d'Aosta.[9][10]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Hera Diani, In the Land Where Everyone's God: Interview with Musdah Mulia, su Magdalene, 8 agosto 2014. URL consultato il 5 novembre 2022 (archiviato il 5 novembre 2022).
  2. ^ a b c d (EN) Honorees, su Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America, 7 marzo 2007. URL consultato il 5 novembre 2022 (archiviato l'8 agosto 2019).
  3. ^ a b (EN) M. Azis Tunny, Siti Musdah Mulia: A courageous woman, su The Jakarta Post, 13 agosto 2010. URL consultato il 5 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2010).
  4. ^ a b c d e Prof. Dr. Siti Musdah Mulia, su Council for a Parliament of the World's Religions. URL consultato il 5 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2014).
  5. ^ a b (EN) Sebastian Partogi, Musdah Mulia: Injecting spirituality into human rights activism, su The Jakarta Post, 18 ottobre 2020. URL consultato il 5 novembre 2022 (archiviato il 13 novembre 2022).
  6. ^ a b Siti Musdah Mulia, su WISE Muslim Women. URL consultato il 5 novembre 2022 (archiviato il 5 novembre 2022).
  7. ^ (EN) Y. Yusefri, The Law of Polygamy in Islam: a Methodological Review of Siti Musdah Mulia’s Legal Thought, in AJIS: Academic Journal of Islamic Studies, vol. 2, n. 2, 25 dicembre 2017, pp. 121–146, DOI:10.29240/ajis.v2i2.312. URL consultato il 5 novembre 2022 (archiviato il 13 novembre 2022).
  8. ^ (EN) Dr. Siti Musdah Mulia -- Indonesia [Essay], su United States Department of State, 5 giugno 2007. URL consultato il 5 novembre 2022 (archiviato il 13 marzo 2017).
  9. ^ Musdah Mulia Siti - “Donna dell’Anno 2009” - Indonesia (PDF), su Consiglio Regionale della Valle d'Aosta. URL consultato il 6 novembre 2022 (archiviato il 6 novembre 2022).
  10. ^ Adriana Cesarò, Traspi.net » L’indonesiana Siti Musdah Mulia è donna dell’anno, su Traspi.net, 29 novembre 2009. URL consultato il 5 novembre 2022 (archiviato il 6 novembre 2022).

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