Sistema nervoso dei gasteropodi

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Parte dissezionata dei gangli nervosi di una Lymnaea stagnalis. Grandezza totale 1 mm.
LBuG e RBuG: gangli boccali destro e sinistro
LCeG e RCeG: gangli cerebrali destro e sinistro
LPeG e RPeG: gangli pedali destro e sinistro
LPIG e RPIG: gangli pleurali destro e sinistro
LPaG e RPaG: gangli parietali destro e sinistro
VG: ganglione viscerale.[1]

Il sistema nervoso dei gasteropodi è l'insieme delle strutture anatomiche coinvolte nella trasmissione di segnali bioelettrici che presiedono allo sviluppo delle funzioni percettive, motorie, relazionali e vegetative dell'animale. Nei gasteropodi è di tipo gangliare e consiste in una serie di dislocazioni delle cellule nervose in centri autonomi (gangli) accoppiati, collegati da importanti cordoni nervosi e da una serie di nervi ramificati più piccoli.

Disposizione generale dei gangli dei gasteropodi. Nella maggior parte delle specie, il cervello è fuso in un singolo organo a sei lobi.

Anatomia[modifica | modifica wikitesto]

Gangli buccali di Aplysia californica.[2]

Cervello[modifica | modifica wikitesto]

Il cervello rudimentale di un gasteropode consiste di tre coppie di gangli, tutti situati vicino all'esofago e che formano un anello nervoso attorno ad esso. In alcune forme primitive, questi gangli sono relativamente discreti, ma nella maggior parte delle specie sono diventati così strettamente legati insieme da formare efficacemente lobi separati di una singola struttura.

Gangli cerebrali[modifica | modifica wikitesto]

I gangli cerebrali si trovano sopra l'esofago e forniscono nervi agli occhi, ai tentacoli e ad altri organi sensoriali nella testa.

Gangli pedali[modifica | modifica wikitesto]

Sotto l'esofago, nella parte anteriore del piede, giacciono i gangli pedali. Come suggerisce il loro nome, questi forniscono nervi ai muscoli del piede.

Gangli pleurali[modifica | modifica wikitesto]

La terza coppia di gangli all'interno del cervello giace leggermente dietro e sotto i gangli cerebrali. Questi sono i gangli pleurali e forniscono nervi alla cavità del mantello. I fasci di nervi collegano insieme i gangli cerebrali, pedali e pleurici, oltre a correre sopra e sotto l'esofago per connettere tra loro i gangli cerebrali e pedali destro e sinistro.

Gangli buccali[modifica | modifica wikitesto]

Nella maggior parte dei gasteropodi, un breve paio di cordoni nervosi passa dai gangli cerebrali ad un paio di gangli buccali situati sopra la parte posteriore della bocca. Questi forniscono nervi alla radula e ad altre parti della bocca.

Chiastoneuria[modifica | modifica wikitesto]

I principali cordoni nervosi del sistema nervoso centrale attraversano la lunghezza del corpo dai gangli pleurici. Nel gasteropode ancestrale, presumibilmente questi cordoni scendevano da entrambi i lati dell'animale, ma a causa della torsione della massa viscerale che si trova in molte forme moderne, ora si incrociano l'uno sull'altro, condizione plesiomorfica detta chiastoneuria (o streptoneuria). Tuttavia, un certo numero di specie ha subito la de-torsione, ripristinando la loro originale simmetria bilaterale (eutineuria).

Gangli parietali e viscerali[modifica | modifica wikitesto]

Un paio di gangli parietali si trovano lungo la lunghezza dei cordoni nervosi principali, fornendo nervi alla branchia e all'organo olfattivo associato. A causa della torsione dei cordoni nervosi, un ganglio parietale è tipicamente più alto nel corpo rispetto all'altro. Infine, i cordoni nervosi terminano in un paio di gangli viscerali collegati, che forniscono nervi agli altri organi della massa viscerale.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Z-P Feng, Z. Zhang e RE van Kesteren, Transcriptome analysis of the central nervous system of the mollusc Lymnaea stagnalis, in BMC Genomics, vol. 10, 23 settembre 2009, p. 451, DOI:10.1186/1471-2164-10-451. URL consultato il 20 febbraio 2018.
  2. ^ (EN) Alex Proekt, Jane Wong e Yuriy Zhurov, Predicting Adaptive Behavior in the Environment from Central Nervous System Dynamics, in PLOS ONE, vol. 3, n. 11, 7 novembre 2008, pp. e3678, DOI:10.1371/journal.pone.0003678. URL consultato il 20 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2018).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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