Sindrome compartimentale

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Sindrome Compartimentale
Specialitàmedicina d'emergenza-urgenza
Classificazione e risorse esterne (EN)
MeSHD003161
MedlinePlus001224
eMedicine307668

La sindrome compartimentale rientra nelle categorie delle sindromi, ed è una delle più complesse in ortopedia.

La sindrome compartimentale è la complicanza a più alto rischio di perdita dell'arto. La tumefazione del muscolo leso all'interno di un involucro costrittivo (stecca, gesso, fasciatura) aumenta la pressione tissutale e diminuisce la perfusione sanguigna, tutti i tessuti entrano in sofferenza per lo scarso apporto di ossigeno, nutrimenti e riciclo di anidride carbonica, ne risulta una ischemizzazione dell'arto e dopo poche ore si può andare incontro a necrosi se non si agisce tempestivamente. La presenza di polsi distali non esclude una sindrome compartimentale.

Diagnostica[modifica | modifica wikitesto]

Si può diagnosticare con certezza usando un dispositivo che misura la pressione intramuscolare per via Percutanea.

Tipologia[modifica | modifica wikitesto]

Fra le varie sindromi compartimentali troviamo quella anteriore e quella da sforzo cronico.

  • Sindrome compartimentale anteriore, una condizione morbosa dove la tumefazione del compartimento anteriore non permette il funzionamento dei vari muscoli e nervi che servono il piede.
  • Sindrome compartimentale da sforzo cronico, viene caratterizzata da crampi tensione e dolore, la si ritrova nel campo della medicina sportiva.

Sintomatologia[modifica | modifica wikitesto]

Fra i vari sintomi si riscontrano parestesia, intorpidimento fino alla paralisi, e un forte dolore o perdita di una funzione motoria posta ad un'estremità.

Eziologia[modifica | modifica wikitesto]

La causa scatenante è da ritrovare in una passata ischemia, frattura, trauma, infezione o anche un'infiammazione avute in uno spazio anatomico chiuso. Tale anomalia ha poi riportato la compressione dei vasi, nervi o tendini che attraversano quel determinato compartimento anatomico.

Terapia[modifica | modifica wikitesto]

Bisogna agire immediatamente con la fasciotomia, altrimenti tardando l'intervento si necessiterà in seguito di più interventi chirurgici di ricostruzione maggiore, ma essi comporteranno solo un minimo recupero.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Joseph C. Segen, Dizionario di medicina moderna (Concise dictionary of modern medicine), Milano, McGraw-Hill, 2007. ISBN 978-88-386-3917-3.

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