Shadows-on-the-Teche

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Shadows-on-the-Teche
Localizzazione
StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Stato federatoLouisiana
LocalitàNew Iberia
IndirizzoEast Main Street, 317
Coordinate30°00′14.99″N 91°48′54.01″W / 30.004164°N 91.815003°W30.004164; -91.815003
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1831-1834
Inaugurazione1834
Realizzazione
Proprietariofamiglia Weeks
L'ingresso della residenza
La facciata principale della residenza

Shadows-on-the-Teche o semplicemente The Shadows è una storica residenza ed ex-piantagione, situata lungo il corso del Bayou Teche (da cui il nome), nella cittadina statunitense di New Iberia, in Louisiana: realizzata tra il 1831 e il 1834, fu per circa 125 anni di proprietà della famiglia Weeks.[1][2][3][4][5][6][7]

Nella piantagione erano impiegati all'epoca della scoppio della guerra civile americana circa 200 schiavi, tra uomini, donne e bambini.[2][3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

David Weeks si trasferì a New Iberia assieme alla moglie Mary nel 1819, dopo la morte del padre William.[1] Weeks fece realizzare una residenza in loco a partire dal 1831[1]: non riuscì però mai a vedere completati i lavori, in quanto qualche mese prima del termine dei lavori, per curare una misteriosa malattia, si trasferì a New Haven, nel Connecticut, dove morì il 25 agosto 1834, lasciando così la moglie sola con sei figli.[1]

Mary Weeks dovetto così occuparsi personalmente della direzione della piantagione di zucchero di proprietà della famiglia fino al raggiungimento della maggiore età dei propri figli.[1] Nella piantagione erano impiegati, tra il 1835 e il 1846, 164 schiavi, tra uomini, donne e bambini.[1]

Con lo scoppio della guerra civile americana, Mary Weeks dovette vedere partire per il fronte nel gennaio 1861 il secondo marito John Moore e poco dopo il nipote David Weeks Magill, costretto a lasciare l'università.[8] In seguito, con l'avanzata delle truppe unioniste, nel 1863, il marito e i figli di Mary Weeks Charles, Harriet e William abbandonarono la tenuta, mentre la proprietaria (che nelle lettere scrisse di "sentirsi abbandonata da tutti")[8], anche dopo l'occupazione della proprietà da parte nordista, rimase a Shadows-on-the-Teche, dove morì il 29 dicembre dello stesso anno.[8]

Al termine della guerra, tornò a vivere a Shadows-on-the-Teche William Fredericks Weeks che vi si trasferì assieme alla moglie e alle figlie.[9]

Nel 1918 William Weeks Hall, figlio di Lily Weeks e nipote di William Fredericks Weeks, acquistò anche la metà della tenuta appartenuta alla zia Harriet "Patty" Weeks, divenendone il sono proprietario.[9] William Weeks incaricò l'architetto Richard Koch e la ditta "Amstrong & Koch" di restaurare la villa.[2]

Con l'acquisizione della tenuta da parte di William Weeks Hall, Shadows-on-the-Teche divenne celebre per le serate che vi si svolgevano e che videro la partecipazione di personaggi celebri quali i registi D. W. Griffith e Cecil B. De Mille e gli scrittori Anaïs Nin e Henry Miller.[2]

Nel 1958, poco prima di morire, William Weeks Hall cedette Shadows-on-the-Teche al National Trust, che operò un'opera di restauro della residenza, prima di aprire il sito al pubblico.[2][3][10] L'opera di restauro vide impiegati gli architetti Richard Koch e Samuel Wilson Jr.[2]; in seguito, negli anni novanta dal XX secolo, i giardini vennero restaurati e riportati al loro aspetto originario da Diana Balmori e Jon Emerson e associati, che si basarono sugli studi effettuati da Suzanne L. Turner.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'edificio principale della tenuta si erge a 20 piedi di altezza dal Bayou Teche.[2] L'edificio è realizzato in mattone rosso, è sorretto da otto colonne ed è costituito da due piani e mezzo e da sedici stanze.[2]

La villa è circondata da giardini in cui crescono querce, azalee e camelie.[6]

Nella casa-museo sono esposti circa 17.000 reperti, tra fotografie, lettere, ecc.[3]

Leggende[modifica | modifica wikitesto]

La villa di Shadows-on-the-Teche è ritenuta uno dei luoghi maggiormente infestati da fantasmi della Louisiana.[7] Uno di questi sarebbe il fantasma di un bambino che morì qui.[7]

Shadows-on-the-Teche nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

  • Lo scrittore Henry Miller, uno degli ospiti fissi delle serate che si tenevano a Shadows-on-the-Teche, ambientò nella residenza il suo racconto The Air-Conditioned Nightmare[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f (EN) Antebellum, Shadows-on-the-Teche - Sito ufficiale. URL consultato il 21 agosto 2022.
  2. ^ a b c d e f g h i j (EN) Karen Kingsley, Shadows-on-the-Teche, 64 Parishes. URL consultato il 21 agosto 2022.
  3. ^ a b c d (EN) The Shadows, Saving Places. URL consultato il 21 agosto 2022.
  4. ^ (EN) Shadows-on-the-Teche, Louisiana Travel. URL consultato il 21 agosto 2022.
  5. ^ (EN) Shadows-on-the-Teche, Louisiana Travel. URL consultato il 21 agosto 2022.
  6. ^ a b (EN) Shadows-on-the-Teche, LafayetteTravel. URL consultato il 21 agosto 2022.
  7. ^ a b c (EN) Kezia Kamenetz, The Story Behind Louisiana’s Most Haunted House Will Give You Nightmares, Only in Your State, 26 luglio 2016. URL consultato il 21 agosto 2022.
  8. ^ a b c (EN) Civil War, Shadows-on-the-Teche - Sito ufficiale. URL consultato il 21 agosto 2022.
  9. ^ a b (EN) Reconstruction & After, Shadows-on-the-Teche - Sito ufficiale. URL consultato il 21 agosto 2022.
  10. ^ (EN) National Trust Era, Shadows-on-the-Teche - Sito ufficiale. URL consultato il 21 agosto 2022.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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