Senescenza trascurabile

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Alcune tartarughe mostrano una senescenza trascurabile

Senescenza trascurabile (in inglese negligible senescence) è un termine coniato dal biogerontologo Caleb Finch per indicare quegli organismi viventi che non mostrano evidenti segni di senescenza (deterioramento biologico legato all'invecchiamento), come la riduzione misurabile delle capacità riproduttive o funzionali, oppure un aumento del tasso di mortalità correlato all'età.[1]

Ci sono molte specie per le quali non è stato osservato un tasso di mortalità crescente dopo la maturità.[1] Questo potrebbe però anche solo significare che la durata della vita dell'organismo studiato è talmente lunga che non è stato possibile studiarlo per un tempo sufficiente a misurare un cambio apprezzabile della mortalità; ad esempio si credeva che le tartarughe non patissero la senescenza, ma studi maggiormente protratti hanno potuto rilevare prove di una diminuzione della forma fisica con l'età.[2]

Studi su animali che mostrano una senescenza trascurabile potrebbero far emergere indizi che aiutino a comprendere meglio i processi propri dell'invecchiamento biologico.[1][3] La stessa esistenza di tali organismi è un classico argomento a favore delle ricerche che si propongono di rallentare la senescenza umana grazie a mezzi artificiali. Studi recenti hanno indicato una connessione tra i fenomeni legati a una senescenza trascurabile con una generale stabilità del genoma dell'organismo, specialmente nei processi di trascrizione, durante la durata della sua vita.[4]

Il genere Hydra non è affetto da senescenza.[5] Sono anche note alla scienza alcune specie capaci di regredire un numero indefinito di volte dallo stato adulto a quello larvale, nel genere Turritopsis.[6]

Esistono inoltre organismi[cioè quali?] che mostrano una "senescenza negativa", per i quali cioè la mortalità risulta diminuire con l'età, in tutto o in parte del ciclo vitale, in contraddizione con la legge du Gompertz-Makeham.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Finch, Caleb Ellicott., Longevity, senescence, and the genome, Pbk. ed, University of Chicago Press, 1994, pp. 206-247, ISBN 0226248895, OCLC 30654960. URL consultato il 16 marzo 2019.
  2. ^ (EN) Daniel A. Warner, David A. W. Miller e Anne M. Bronikowski, Decades of field data reveal that turtles senesce in the wild, in Proceedings of the National Academy of Sciences, vol. 113, n. 23, 7 giugno 2016, pp. 6502-6507, DOI:10.1073/pnas.1600035113. URL consultato il 16 marzo 2019.
  3. ^ (EN) John C. Guerin, Emerging Area of Aging Research: Long-Lived Animals with “Negligible Senescence”, in Annals of the New York Academy of Sciences, vol. 1019, n. 1, 2004-6, pp. 518-520, DOI:10.1196/annals.1297.096. URL consultato il 16 marzo 2019.
  4. ^ (EN) Valeria Kogan, Ivan Molodtsov e Leonid I. Menshikov, Stability analysis of a model gene network links aging, stress resistance and negligible senescence, in Scientific Reports, vol. 5, n. 1, 2015-10, DOI:10.1038/srep13589. URL consultato il 16 marzo 2019.
  5. ^ (EN) Maciej J. Dańko, Jan Kozłowski e Ralf Schaible, Unraveling the non-senescence phenomenon in Hydra, in Journal of Theoretical Biology, vol. 382, 2015-10, pp. 137-149, DOI:10.1016/j.jtbi.2015.06.043. URL consultato il 16 marzo 2019.
  6. ^ Developmental Biology Online: Cheating Death, su web.archive.org, 2 aprile 2010. URL consultato il 16 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2010).
  7. ^ (EN) Claire Ainsworth e Michael Le Page, Evolution's greatest mistakes, in New Scientist, vol. 195, n. 2616, 2007-8, pp. 36-39, DOI:10.1016/S0262-4079(07)62033-8. URL consultato il 16 marzo 2019.
  Portale Biologia: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biologia