Gerardo Della Porta

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San Gerardo di Potenza
Altorilievo raffigurante il santo sulla porta del Duomo di Potenza
 

Vescovo

 
NascitaPiacenza, ?
MortePotenza, 30 ottobre 1119
Venerato daChiesa cattolica
Canonizzazione1120
Santuario principaleDuomo di Potenza
Ricorrenza30 maggio/30 ottobre
Attributibastone pastorale
Patrono diPotenza

Gerardo Della Porta, ovvero Gerardo di Potenza (Piacenza, ... – Potenza, 30 ottobre 1119), fu vescovo di Potenza dal 1111 al 1119, è venerato come santo dalla Chiesa cattolica ed è il patrono della città di Potenza.

La vita[modifica | modifica wikitesto]

Tempietto di "San Gerardo di marmo" - statua attribuita a Michele ed Antonio Busciolano

Nato a Piacenza da una famiglia di nobili origini (i marchesi Della Porta), Gerardo si diresse verso l'Italia meridionale forse alla volta dei luoghi santi, ma giunto a Potenza decise di dedicarsi alla vita apostolica. Fu tale il suo impegno che andò a svolgere il ruolo di vescovo della città, carica vacante dal 1099, data della morte del precedente vescovo, anche lui di nome Gerardo. Fu proclamato vescovo ad Acerenza nel 1111 e portò la Chiesa avanti per otto anni.

Le sue reliquie sono riposte in un sarcofago nel Duomo di Potenza.

Il culto[modifica | modifica wikitesto]

A solo un anno dalla morte, nel 1120, papa Callisto II lo proclamò santo viva voce[1]; immediatamente la popolazione potentina iniziò a venerare il santo.

L'arciprete Francesco Giambrocono ricorda nel 1887, in occasione del Giubileo indetto da Leone XIII, che Gerardo diffuse fra tutta la popolazione la conoscenza e la sapienza e contribuì ad aumentare l'istruzione a tutto il popolo, spalancando le porte della conoscenza custodite dal clero a tutti i potentini[2].

Il santo viene onorato principalmente il 30 maggio, ossia il giorno della traslazione delle sue reliquie, ma anche il 30 ottobre, giorno della sua morte.

Miracoli[modifica | modifica wikitesto]

Nella tradizione popolare della città di Potenza è principalmente ricordato per l'episodio della cacciata dei Turchi: secondo la leggenda la città fu attaccata, durante il medioevo, da un esercito di turchi, che fu scacciato grazie all'intercessione miracolosa del vescovo Gerardo. Tale evento è privo di storicità ed il racconto della vicenda è probabilmente frutto di una rielaborazione popolare di diversi avvenimenti storici di epoche differenti. L'evento narrato nella leggenda è ricordato nella sfilata dei turchi che si tiene il 29 maggio di ogni anno a Potenza. Nel luogo in cui secondo la leggenda avvenne il miracolo è stato edificato un tempietto con una statua del santo, popolarmente conosciuto come "San Gerardo di marmo"[3], realizzato nel 1865 dagli scultori potentini Michele e Antonio Busciolano.

Secondo il vescovo di Potenza Tiberio Durante altri furono i miracoli del Santo non celebrati dalla memoria popolare: a Gerardo sarebbe attribuita la trasmutazione dell'acqua in vino, la guarigione di ammalati dalla cecità, dalle paralisi, dalla sordità e dal mutismo[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Potenza-Matera, confronto sulla storia, in Potentia Review, 16 settembre 2018. URL consultato il 19 settembre 2018.
  2. ^ Francesco Giambrocono, Le gesta e i trionfi raccolti nel secolo XI da S. Gerardo Dalla Porta protettore della città di Potenza per la fausta ricorrenza del giubileo sacerdotale di Leone XIII, Potenza, Alfonso Santanello, 1887, p. 143.
  3. ^ Raffaele Riviello, Ricordi e note su costumanze, vita e pregiudizii del popolo potentino, Potenza, Tipografia Editrice Garramone e Marchesiello, 1893, p. 143.
  4. ^ Edicola di San Gerardo, su Comune di Potenza. URL consultato il 30 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale l'8 novembre 2020).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • G. Lasalvia, F. Panarelli, V. Verrastro, Mirificus Gerardus. Il santo patrono di Potenza fra storia e devozione, Lagonegro, 2020.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Canio Riccardo Topazio, San Gerardo di Potenza, su Santi, beati e testimoni, santiebeati.it, 15 settembre 2005. Modifica su Wikidata
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