Sampuru

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Vetrina di sampuru

Sampuru (サンプル? derivato dall'inglese sample, "modello") (o anche shokuhin sampuru, “modelli di cibo”) è il nome comunemente assegnato a riproduzioni perfette di piatti cucinati, esposte principalmente nelle vetrine dei ristoranti giapponesi. col tempo sono divenuti una produzione artigianale oggetto di collezionismo.[1]

Molto realistici, questi modelli sono nati dall'esigenza di creare appetito attraverso uno stimolo visivo, nonché di rendere i menù più comprensibili in particolare ai turisti.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Sampuru di gelati in cono

Il sampuru è stato creato nel 1932, ad opera del maestro Takizo Iwasaki, che ha realizzato il primo prototipo di omelette di riso in cera. Oggi, queste riproduzioni sono tutte rigorosamente in polivinilcloruro e possono essere trovate e acquistate, a Tokyo, nella via chiamata Kappabashi-dōri o Kitchen Town, interamente dedicata alla cucina.

Considerati come opere d'arte, nel 1980, alcuni sampuru sono stati esposti al Victoria and Albert Museum[2] di Londra.

Produttori di sampuru[modifica | modifica wikitesto]

I principali attori di questo settore sono:

  • Iwasaki Be-I, azienda che fornisce circa 20.000 locali e produce circa 27.000 prodotti all'anno[3].
  • Maiduru (Maizuru)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il cibo di plastica giapponese che costa più di quello vero, su Il Post, 5 giugno 2022. URL consultato il 6 giugno 2022.
  2. ^ Shopper's word ; it looks good enough to eat, su nytimes.com, The New York Times del 29 dicembre 1985. URL consultato il 20-03-2014.
  3. ^ Una fabbrica di cibo finto, su ilpost.it, Post del 3 marzo 2014. URL consultato il 20-03-2014.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]