Rocca Angitola

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Rocca Angitola
frazione
Rocca Angitola – Veduta
Rocca Angitola – Veduta
Rocca Angitola, Ruderi del Castello
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Calabria
Provincia Vibo Valentia
ComuneMaierato
Territorio
Coordinate38°44′46.12″N 16°13′22.06″E / 38.746145°N 16.222795°E38.746145; 16.222795 (Rocca Angitola)
Altitudine228 m s.l.m.
Abitanti
Altre informazioni
Cod. postale89843
Prefisso0963
Fuso orarioUTC+1
Nome abitantirocchesi
PatronoMadonna della Cattolica
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Rocca Angitola
Rocca Angitola

Rocca Angitola è una frazione del Comune di Maierato, in Provincia di Vibo Valentia. È posto su un colle che guarda il bacino del lago dell'Angitola, dove ancora si ergono ancora i ruderi della città antica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La leggenda vuole che la città fosse sorta sulle rovine dell'antica Crissa, fondata dal focese Crisso, fratello di Panopeo e prendesse il suo nome in tempi moderni dall'essere edificata sopra una Rocca dirimpetto al fiume Angitola. Durante il medioevo fu denominata Rocca Niceforo, in onore del condottiero bizantino Niceforo Foca il vecchio, che riuscì più volte a sconfiggere i saraceni, ed in epoca tardomedievale fu chiamata Kastron. Era cinta di mura e munita di torri e dai registri angioini risulta che nel 1276 contasse 1228 abitanti. Nella Reintegra scritta, con licenza di Ferdinando d'Aragona Re di Napoli, nell'anno 1474 risulta che Rocca Angitola aveva sotto la sua giurisdizione diciotto casali.[1]

Nel 1532 vengono registrate 141 famiglie che passano a 263 nel 1545, ed a 275 nel 1651. Da questo momento inizia lo spopolamento favorito anche dai terremoti del 1638 e 1659. La città fu ufficialmente dichiarata abbandonata nel 1772.[2] Infine il terremoto del 1783 distrugge le ultime, ormai abbandonate, costruzioni. Nel 1783 i pochi oggetti sacri risparmiati dal terremoto vennero portati nei paesi vicini, le tre campane della chiesa parrocchiale furono sistemate sul campanile della chiesa parrocchiale di Maierato, ed una di esse è tuttora in funzione. Lo splendido Crocifisso del 1400, noto come il "Padre della Rocca" fu trasferito nella collegiata chiesa matrice di San Giorgio Martire di Pizzo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ilario Tranquillo, Istoria apologetica dell'antica Napizia, oggi detta il Pizzo, Stamperia Carmine Petagna, Napoli 1725: Nel celebre, e famoso Archivio dell'Eccellentissimo Principe di Mileto, esistente dentro il suo palaggio nel Pizzo, v'è una Reintegra scritta con licenza di Ferdinando d'Aragona Re di Napoli nell'anno 1474, nel qual tempo era Conte di Mileto Carlo Sanseverino. In tal Reintegra leggesi, che la Rocca Angitola avea sotto di sé dieceotto casali, per essere il suo territorio assai grande; indi appaiono registrati i loro nomi così: Braccio, Staradi, Pimene, Santo Sidro, Aporono, Chirofono, Macheradi, Casalenovo, Santo Nicola, Filogaso, Santo Stefano, Scanathorio, Pronia, Maroni, Capistrano, Carthopoli, Santo Foca e Clopani.
  2. ^ ASVV, Notaio Giorgio Pirrone, Atto del 2 febbraio 1772: osservando specialmente le quattro casuppole che frà quelle rovine che ancora male esistono, furono trovate vuote, tanto d'Abbitatori che d'altre robbe.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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