Renato Assante

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Renato Assante
NascitaCostantinopoli, 11 novembre 1921
MorteMonte Chenaillet, 21 ottobre 1944
Cause della mortecaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera della Repubblica Sociale Italiana Repubblica Sociale Italiana
Forza armataEsercito Nazionale Repubblicano
ArmaFanteria
CorpoAlpini
Reparto13ª Compagnia, Battaglione alpini "Tirano", 2º Reggimento, 4ª Divisione alpina "Monterosa"
Anni di servizio1944
GradoSoldato semplice
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna d'Italia
Decorazioniqui
dati tratti da Renato Assante[1]
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Renato Assante (Costantinopoli, 11 novembre 1921Monte Chenaillet, 21 ottobre 1944) è stato un militare italiano, decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria dalla Repubblica Sociale Italiana durante la seconda guerra mondiale. Tale decorazione non è mai stata riconosciuta della Repubblica Italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Costantinopoli l’11 novembre 1921,[1] da genitori italiani ivi immigrati. Rientrato in Italia per compiere studi universitari, con l’entrata in guerra del Regno d’Italia, avvenuta il 10 giugno 1940, rientrò in Turchia.[2] Dopo la firma dell’armistizio dell’8 settembre 1943 ritornò in Italia per arruolarsi volontario nell’Esercito Nazionale Repubblicano della Repubblica Sociale.[1] Assegnato alla 13ª Compagnia del Battaglione "Tirano", in forza alla 4ª Divisione alpina "Monterosa" la sua unità fu schierata nel settore delle Alpi Cozie insieme all'85. Gebirgsjäger-Regiment della 5. Gebirgs-Division tedesca.[1]

Dopo che un attacco portato dalla 27ª Divisione fanteria alpina[3] francese[N 1] il 5 settembre 1944 aveva portato all’occupazione del Forte Chenaillet[N 2] (2.650 m), osservatorio del Forte Janus[N 3] il 21 ottobre il Battaglione "Tirano" lanciò un contrattacco che portò alla rioccupazione della posizione.[2] Primo alpino a raggiungere il Forte di Chenaillet, rimase ucciso dal fuoco di retroguardia delle truppe francesi in ritirata.[2] Il suo corpo venne recuperato e riportato nelle linee italiane da Ottavio Fanti, maresciallo della 13ª compagnia del Battaglione alpini "Tirano".

Per onorare la memoria di Renato Assante gli fu conferita la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2] Tale decorazione non è mai stata riconosciuta della Repubblica Italiana.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare (Repubblica Sociale Italiana) - nastrino per uniforme ordinaria
«Forte tempra di Italiano, nato e vissuto in paese straniero, quando la Patria – straziata dal tradimento – fece appello ai suoi figli migliori, vincendo ostacoli d’ogni sorta, riuscì ad arruolarsi nelle rinascenti forze della Repubblica Sociale Italiana. Volontario in ogni ardimentosa impresa, suggellò col dono della vita l’attaccamento alla terra della sua razza, cadendo – dopo aver lottato in maniera superba nell’ultimo assalto vittorioso per la riconquista d’importante posizione. Chenaillet (Alpi Occidentali) – 20 ottobre 1944-XXII

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tale unità, forte di 2 Demi-brigade di cacciatori da montagna e due di fanteria da montagna, era stata costituita ufficialmente ai primi del settembre 1944.
  2. ^ L'osservatorio di Cima Chenaillet era conquistato il 23 giugno 1940 dalla 26ª Divisione fanteria "Assietta".
  3. ^ Una piazzaforte in territorio francese a poco più di 1 km dal Confine, nel Briançonnais.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Roubaud 2015, p. 15.
  2. ^ a b c d Poggiali 2017, p. 10.
  3. ^ Poggiali 2017, p. 9.

Giornale Monterosa

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Carlo Cornia, Monterosa - Storia della Divisione Alpina Monterosa della R.S.I., Udine, Tip. Del Bianco, 1971.
  • Giorgio Pisanò, Gli ultimi in grigioverde. Storia delle Forze armate della Repubblica Sociale Italiana (4 volumi), Milano, FPE, 1967.
  • Luca Poggiali, Alpi Occidentali: l’ultimo fronte inviolato, in Storia & Battaglie, n. 171, Vicchio, Luca Poggiali Editore, gennaio 2017.
  • Iro Roubaud, Lettere ad ACTA, in ACTA della Fondazione R.S.I.-Istituto Storico, n. 87, Terranova Bracciolini, Fondazione della R.S.I.-Istituto Storico, maggio-luglio 2015, pp. 15.