RS 80 MARS

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RS 80 MRL
Descrizione
Tipolanciarazzi
Impostazioneanni settanta
Ritiro dal servizio1977
Utilizzatore principaleprogramma abortito
Peso e dimensioni
Diametro280 mm
Prestazioni
Gittata40-80 km
Motorerazzo a combustibile solido
dati tratti da Topwar.ru[1]
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Il sistema RS 80 MARS (Mittlere Artillerieraketensystem) era un lanciarazzi multiplo semovente progettato da un consorzio anglo-italo-tedesco negli anni settanta del XX secolo e rimasto allo stadio di prototipo.

Storia del progetto[modifica | modifica wikitesto]

Tra la fine degli anni sessanta e l'inizio degli anni settanta del XX secolo, i principali paesi del mondo si preoccuparono di costruire sistemi di lanciarazzi multipli a lungo raggio, al fine di potenziare la propria artiglieria.[1] Alcuni paesi iniziarono a progettare nuovi MLRS in modo indipendente, mentre altri, a loro volta, decisero di unirsi in progetti comuni.[1] Agli inizi degli anni settanta, i governi di Germania ovest, Gran Bretagna e l'Italia avviarono lo sviluppo di un comune progetto, designato RS 80 MRL.[N 1]

Lo scopo del progetto RS 80 MRL ("Rocket System 80")[2] era la realizzazione di un nuovo sistema lanciarazzi a lungo raggio in grado di utilizzare vari tipi di munizioni,[3] e di colpire bersagli molto addietro al fronte nemico.[1] Era stato pianificato lo sviluppo di nuovi razzi non guidati dotati di una gittata fino a 60-80 km.[1] Tre società furono coinvolte nello sviluppo del nuovo progetto: la MBB[2] della Germania occidentale, la British Hunting Engineering inglese[1] e la OTO Melara italiana.[4] Alcuni dettagli della cooperazione trilaterale sono noti. Principale contraente del nuovo sistema era l'industria tedesca MBB, che doveva sviluppare le submunizioni trasportate dal razzo[N 2] e costruire il primo prototipo del sistema[1]. Sei razzi in calibro 280 mm erano trasportati da ciascun veicolo lanciatore, e avevano una gittata tra i 40 e gli 80 km.[3] L'industria italiana OTO Melara doveva realizzare alcune apparecchiature telemetriche e la testata di guerra a frammentazione.[4]

Fino alla metà degli anni settanta, lo sviluppo del progetto RS 80 andò avanti senza problemi, ma nel 1975 le opinioni iniziarono a divergere.[1] Gli inglesi chiesero di privilegiare la precisione del tiro in combattimento, mentre tedeschi e gli italiani, sulla base di loro considerazioni, davano priorità all'alta alta velocità del razzo che doveva colpire il bersaglio dopo una brevissima traiettoria di volo.[1] L'adempimento simultaneo di tali requisiti si rivelò impossibile da attuare, e dopo numerose discussioni nel 1975, il Regno Unito decise di abbandonare il progetto RS 80 iniziando a sviluppare un proprio sistema MLRS.[1]

I lavori di progettazione continuarono comunque, ed emerse che, con i nuovi tipi missili, il veicolo lanciatore aveva un peso troppo elevato.[1] Al fine di garantire un'ottima mobilità, nel 1976 venne realizzato dalle due industrie, con la partecipazione di altri contraenti come la Wegmann,[2] il prototipo dell'RS-80 su scafo del carro armato Krauss-Maffei Leopard 1[N 3][2] che stava entrando in servizio in grandi quantità sia in Germania che in Italia (920).[1] In sostituzione della torretta fu montato un lanciarazzi a sei canne, dotato di brandeggio sui 360°, che in posizione di marcia veniva trasportato con la parte anteriore posizionata sopra il retro dello scafo del carro al fine di consentire una migliore[N 4] ricarica.[1] Infatti i razzi di riserva erano trasportati a bordo di un apposito veicolo (TMZ). Il dispositivo di sollevamento verteva su un lanciarazzi a 6 canne in calibro 280 mm, posizionate in due gruppi triangolari di tre sui lati esterni, collegati tra loro da un apposito ponte.[1] Il sistema era dotato di corazzatura al fine di proteggere i razzi dai colpi di armi di piccolo calibro. Lo scafo del Leopard 1 garantiva ottime caratteristiche in fatto di manovrabilità sia su strada che su terreni accidentati.[1]

A causa degli elevatissimi costi[N 5] il governo tedesco decise di abbandonare il progetto RS-80 in favore della modernizzazione dei complessi LARS allora in servizio, che al termine dei lavori ebbero la denominazione di LARS-2,[1] mentre l'Italia iniziò lo sviluppo di una nuova famiglia di lanciarazzi designata FIROS. L'unico prototipo costruito di RS 80 MARS è sopravvissuto fino ai giorni nostri, ed è conservato in un museo dei corazzati tedesco.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Esplicative
  1. ^ In quegli stessi anni i tre paesi avviarono in comune anche i progetti del cannone FH-70 e del semovente d'artiglieria SP-70.
  2. ^ Che erano dello stesso tipo di quelle del loro dispenser MW-1 (Strebo) che doveva essere installato sui cacciabombardieri Panavia MRCA Tornado.
  3. ^ Secondo varie fonti furono effettuate prove di mobilità, con esito soddisfacente, su un poligono. In Germania l'RS 80 MARS fu noto internamente anche come Wegmann Raketenwerfer, o come Leopard Raketenwerfer dal nome del veicolo corazzato di base utilizzato.
  4. ^ L'interazione del TZM e del lanciatore semovente costruito su un telaio del carro era notevolmente semplificata se i conducenti di entrambi potevano mantenere il contatto visivo e monitorare la posizione del veicolo.
  5. ^ Lo RS 80 costava 2,5 volte di più del sistema LARS, senza contare il costo di sviluppo dei vari razzi e relative testate da impiegare in combattimento.
Bibliografiche

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Christopher Chant, A Compendium of Armaments and Military Hardware, Abingdon, Routledge, 2014, ISBN 1-13464-668-2.

Periodici[modifica | modifica wikitesto]

  • Filippo Capellano e Enzo Mosolo, Le artiglierie a traino meccanico dell'esercito italiano 1945-2018, in Storia Militare Dossier, n. 40, Parma, Ermanno Albertelli, novembre 2018, pp. 113-119.
  • (DE) Die Deutsche Raketenartillerie, in Unter'm roten Barrett, n. 1, Hiddenhausen, Hans George Krause, gennaio 2015, pp. 22-23.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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