Proclama di Moncalieri

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Il Proclama di Moncalieri è il manifesto con il quale Vittorio Emanuele II, succeduto al padre Carlo Alberto di Savoia in seguito alla sconfitta della fatal Novara, si rivolse agli elettori del Regno di Sardegna affinché si esprimessero favorevolmente in merito alla ratifica del trattato di pace con l'Impero austro-ungarico.

Il primo proclama

Secondo quanto prestabiliva lo Statuto da poco varato, il Re aveva la facoltà di intavolare trattative diplomatiche attraverso il suo governo e pure di firmare un armistizio o un trattato di pace, benché l’approvazione di questi fossero sospesi fino all’approvazione definitiva di entrambe le Camere. La contrarietà della Camera dei deputati a ratificare l’armistizio indusse il Re a scioglierla e, il 3 luglio 1849, ad emanare un primo Proclama da Moncalieri, più noto come "Proclama della convalescenza", nel quale dichiarava la necessità di accettare il male minore e si rivolgeva ai sudditi per salvare le istituzioni costituzionali volute dal padre. Il risultato fu tuttavia deludente: neanche la metà dell’elettorato si recò a votare e il nuovo Parlamento fu ancora meno disponibile del precedente, a causa della mancanza di moderati, a trovare una soluzione negoziata alla sconfitta militare con l’Austria.

Il secondo proclama

Anche dopo la conclusione del trattato di pace, siglato a Milano il 6 agosto 1849, che prevedeva una parziale occupazione del Piemonte orientale da parte degli Austriaci e un forte disarmo dell'esercito piemontese, la tensione con la Camera rimase alta. Il Presidente del Consiglio, Massimo d'Azeglio, indusse il Re a procedere ad un ulteriore scioglimento, giustificato in un secondo proclama del 20 novembre 1849, passato alla storia come "Proclama di Moncalieri", con il quale Vittorio Emanuele II entrò direttamente in politica premendo fortemente per una scelta per la quale si era già impegnato a livello internazionale. Questa volta riuscì nel suo intento di rendere docile la Camera riottosa e le elezioni del 9 dicembre videro una buon affluenza e l’affermarsi dei candidati governativi.

La stanza dove fu firmato da Vittorio Emanuele II il Proclama di Moncalieri, in seguito all'incendio del 5 aprile 2008, è stata irrimediabilmente danneggiata. Il documento originale era stato da tempo trasferito nell’Archivio di Stato.

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