Piede (zoologia)

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In zoologia il termine piede può avere differenti significati in base al raggruppamento tassonomico a cui il termine è riferito.[1]

Vertebrati[modifica | modifica wikitesto]

Nell'anatomia dei vertebrati, così come in anatomia umana, il termine sta ad indicare il segmento distale dell'arto posteriore, detto più propriamente autopodio; comprende tre gruppi di ossa, il tarso (basipodio), il metatarso (metapodio) e le falangi (acropodio).[1]

Molluschi[modifica | modifica wikitesto]

In questa immagine è chiaramente visibile il piede del gasteropode Lehmannia melitensis

Nei molluschi il piede è la massa muscolare, in genere dall'aspetto di suola strisciante, situata nella parte ventrale del corpo, rivestita dal mantello o pallio. È l'organo principale di locomozione dei Gasteropodi; si presenta a forma di scure e fortemente compresso nei Bivalvi, cilindrico negli Scafopodi, mentre nei Cefalopodi il piede è modificato e concorre alla formazione di braccia e tentacoli (cefalopodio) e di una struttura muscolare imbutiforme, situata ventralmente al capo e aperta nella cavità palleale, che permette l'espulsione violenta dell'acqua e la locomozione "a reazione".[1]

Rotiferi[modifica | modifica wikitesto]

Nei rotiferi il termine sta a indicare il peduncolo terminale del corpo, situato nella regione opposta alla corona, provvisto di muscoli e di ghiandole adesive, spesso bifido o espanso a disco, che serve a fare aderire il corpo al substrato.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Piede, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  2. ^ Rotiferi, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
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