Paronichia

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Paronichia
Un'infezione moderata del terzo dito della mano sinistra, che si mostra arrossato e tumefatto.
Specialitàdermatologia
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM681.02 e 681.11
MeSHD010304
MedlinePlus001444
eMedicine1106062

Per paronichia in campo medico, si intende l'infezione del tessuto peringueale, perciò interessante il margine radiale o ulnare oppure entrambi i margini delle unghie. Il disturbo può essere di origine batterica oppure micotica e la sua incidenza è tendenzialmente elevata. La paronichia interessa tutte le età e colpisce entrambi i sessi.

Tipologia[modifica | modifica wikitesto]

Esistono due forme:

  • acuta: è la forma più diffusa[1]
  • cronica:[2] tipica di persone che effettuano un'attività lavorativa che le costringe ad avere le mani spesso bagnate (come nel caso dei lavapiatti o dei baristi). La forma cronica si associa spesso ad infezioni da funghi, con le inevitabili ripercussioni sul regime terapeutico.

Eziologia[modifica | modifica wikitesto]

Il disturbo è spesso correlato all'abitudine di mordersi le unghie oppure alla formazione di una pellicola che si accresce ai bordi delle unghie della mano (pipita). In alcuni casi può essere la complicanza di un trauma, anche minimo, come una manicure effettuata in modo non corretto o la penetrazione di una scheggia.[3] L'evento ultimo che comporta lo sviluppo della paronichia è comunque la penetrazione di agenti batterici o micotici al di sotto della piega ungueale. I batteri che comportano l'insorgenza dell'infezione sono molteplici, ma fra questi un posto di rilievo è rivestito da Staphylococcus aureus, streptococchi, Pseudomonas, Klebsielle, Neisserie e fusobatteri.
Tra i funghi i più frequenti sono certamente appartenenti alla specie della Candida.[4][5]
Nel caso di infezione cronica, la causa è più spesso micotica ed ovviamente necessita di un trattamento specifico basato su creme o smalti medicati per unghie di tipo antimicotico.

Sintomi e segni[modifica | modifica wikitesto]

Esempio di fase avanzata di paronichia, con evidente raccolta di materiale purulento periungueale. Questa fase richiede un intervento per evacuare la raccolta di pus.
  • Dolore localizzato
  • Arrossamento e sensazione di calore
  • Tumefazione contornante l'unghia
  • Secrezione purulenta dall'area interessata
  • Ispessimento e graduale imbrunimento della lamina ungueale.
  • Tenosinovite.

Il disturbo è considerato più pericoloso nei soggetti con problemi di immunosoppressione e malattie sistemiche, quali ad esempio il diabete,[6] e in letteratura medica sono riportati casi di infezioni disseminate a partenza da una paronichia in soggetti immunodepressi.[7]

Diagnosi[modifica | modifica wikitesto]

Paronichia secondaria alla penetrazione di un corpo estraneo (scheggia).

La diagnosi è di tipo clinico.
Non è necessario ricorrere ad alcun esame di laboratorio e neppure alla diagnostica per immagini, salvo che non esistano altre motivazioni, come ad esempio una infezione cronica o non rispondente al trattamento, oppure il disturbo sia stato secondario ad un trauma. In questi casi è possibile ricorrere ad una radiografia, ad esempio per la ricerca di un eventuale corpo estraneo radiopaco.
La diagnosi causale (ove se ne ravveda la necessità) può essere effettuata tramite la colorazione di Gram e la coltura del materiale prelevato tramite una incisione od agoaspirato.

Trattamento[modifica | modifica wikitesto]

Il trattamento prevede l'esecuzione di bagni con acqua calda e sapone, bendaggi caldi e la successiva somministrazione di antibiotici per via orale.[8][9]

Trattamento chirurgico[modifica | modifica wikitesto]

Nel caso della formazione di un ascesso periungueale è necessario provvedere alla sua evacuazione. Il drenaggio avviene tramite un'incisione da eseguirsi con un bisturi. Per alleviare il dolore del paziente ed aumentarne la compliance durante la manovra è opportuno praticare un'anestesia locale o tronculare. Terminata l'incisione ed il drenaggio è indicato un ciclo di antibioticoterapia di 10-15 giorni ricorrendo alla penicillina sintetica.[10] Talvolta può essere sufficiente provvedere ad una adeguata evacuazione del materiale purulento sollevando la piega ungueale con la punta di un grosso ago (calibro 21G o 19 G)[11]
In medicina d'urgenza è prassi comune ed accettata che ogni infezione paronichiale con la presenza di un'area di apparente raccolta purulenta debba essere incisa ed evacuata. Questo tipo di atteggiamento terapeutico tuttavia risulta doloroso per il paziente e richiede che il medico dedichi un considerevole periodo di tempo all'operazione. Secondo alcuni autori allo stato attuale delle conoscenze non vi sono prove che il trattamento chirurgico conferisca alcun vantaggio rispetto ad un trattamento con antibiotici per via orale.[12]

Trattamento medico[modifica | modifica wikitesto]

Il farmaco di elezione è la penicillina sintetica. È possibile ricorrere anche ad amoxicillina-clavulanico, 1g ogni 12 ore, oppure alla somministrazione di cefalexina, 250 mg o di clindamicina 300 mg per os ogni 6 ore. Nei soggetti allergici alla penicillina e derivati è possibile ricorrere all'eritromicina.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ AW. Ritting, MP. O'Malley; CM. Rodner, Acute paronychia., in J Hand Surg Am, vol. 37, n. 5, maggio 2012, pp. 1068-70; quiz page 1070, DOI:10.1016/j.jhsa.2011.11.021, PMID 22305431.
  2. ^ BD. Montgomery, Chronic paronychia--putting a finger on the evidence., in Aust Fam Physician, vol. 35, n. 10, ottobre 2006, pp. 811, 813, PMID 17019458.
  3. ^ DC. Clark, Common acute hand infections., in Am Fam Physician, vol. 68, n. 11, dicembre 2003, pp. 2167-76, PMID 14677662.
  4. ^ AD. Montemarano, PM. Benson; WD. James; MA. Crowe, Acute paronychia apparently caused by Candida albicans in a healthy female., in Arch Dermatol, vol. 129, n. 6, giugno 1993, pp. 786-7, PMID 8507088.
  5. ^ E. Dorko, J. Jautová; E. Pilipcinec; L. Tkáciková, Occurrence of Candida strains in cases of paronychia., in Folia Microbiol (Praha), vol. 49, n. 5, 2004, pp. 591-5, PMID 15702551.
  6. ^ FL. Canales, WL. Newmeyer; ES. Kilgore, The treatment of felons and paronychias., in Hand Clin, vol. 5, n. 4, novembre 1989, pp. 515-23, PMID 2681234.
  7. ^ GP. Bourgeois, JA. Cafardi; K. Sellheyer; AA. Andea, Disseminated Fusarium infection originating from paronychia in a neutropenic patient: a case report and review of the literature., in Cutis, vol. 85, n. 4, aprile 2010, pp. 191-4, PMID 20486458.
  8. ^ PG. Rockwell, Acute and chronic paronychia., in Am Fam Physician, vol. 63, n. 6, marzo 2001, pp. 1113-6, PMID 11277548.
  9. ^ D. Rigopoulos, G. Larios; S. Gregoriou; A. Alevizos, Acute and chronic paronychia., in Am Fam Physician, vol. 77, n. 3, febbraio 2008, pp. 339-46, PMID 18297959.
  10. ^ PJ. Jebson, Infections of the fingertip. Paronychias and felons., in Hand Clin, vol. 14, n. 4, novembre 1998, pp. 547-55, viii, PMID 9884893.
  11. ^ JD. Ogunlusi, LM. Oginni; OO. Ogunlusi, DAREJD simple technique of draining acute paronychia., in Tech Hand Up Extrem Surg, vol. 9, n. 2, giugno 2005, pp. 120-1, PMID 16201254.
  12. ^ J. Shaw, R. Body, Best evidence topic report. Incision and drainage preferable to oral antibiotics in acute paronychial nail infection?, in Emerg Med J, vol. 22, n. 11, novembre 2005, pp. 813-4, DOI:10.1136/emj.2005.030163, PMID 16244344.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Research Laboratories Merck, The Merck Manual quinta edizione, Milano, Springer-Verlag, 2008, ISBN 978-88-470-0707-9.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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