Palazzo Isolani

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Palazzo Isolani
La facciata del palazzo in via Santo Stefano
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàBologna
Indirizzovia Santo Stefano 16, Bologna
Coordinate44°29′33.27″N 11°20′52.67″E / 44.492574°N 11.347965°E44.492574; 11.347965
Informazioni generali
Condizioniin uso
CostruzioneXVIII secolo
UsoUffici ed abitazioni private
Area calpestabile550m²
Realizzazione
ArchitettoGiuseppe Antonio Torri
Proprietariofamiglia Cavazza-Isolani
CommittenteAlamanno Isolani

Palazzo Isolani è un palazzo nel centro storico di Bologna, affacciato su strada Santo Stefano.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nell'area occupata dal palazzo odierno sorgevano anticamente alcune case, le quali alla fine del XIV secolo appartenevano alla famiglia Bianchi. Nel XV secolo pare vi abitassero gli Arrighi, o Enrici e successivamente i Fiessi. Il 24 settembre 1500 Francesco e Giovanni Fiessi permutarono questa casa con Bartolomeo Lupari.[1] A quel tempo la proprietà era costituita di "una casa con fontana di marmo nell’orto e con cappella per dirvi messa".[1] L'ultima erede di questo ramo della famiglia Lupari fu Maria Francesca, figlia del senatore Marcantonio iuniore e moglie del conte lacopo d'Alamanno Isolani. La casa passò così in eredità agli Isolani nel 1671, e venne unita alle proprietà della famiglia in strada Maggiore nel 1701, nell'occasione dell'ingresso in città in qualità di Gonfaloniere del senatore Alamanno Isolani. Fu lui a commissionare all'architetto Giuseppe Antonio Torri nel 1708 il disegno della facciata attuale.[1][2].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La scala elicoidale del palazzo

La facciata del palazzo si caratterizza per la regolare geometria dei tre piani, costituiti da un portico a cinque archi al pianterreno, cinque finestroni rettangolari sormontati da frontoncini curvilinei al primo piano e finestre più quadrangolari al secondo piano.

All'interno il palazzo conserva il cortile del XVI secolo, una singolare scala elicoidale, costruita nel 1500 e attribuita a Jacopo Barozzi da Vignola (detto "il Vignola"), e poi rimaneggiata.[3]

Le sale settecentesche del piano terreno sono riccamente affrescate da Francesco Stagno e da Giuseppe Valliani, per la quadratura, e da Giuseppe e Antonio Rolli ai quali si attribuiscono gli affreschi della sala decorata con il Trionfo di Felsina e della Casa Isolani.[2] Gli interni sono altresì decorati con tappezzerie damascate e arredate con quadri e mobili della famiglia, fra cui i ritratti degli Isolani e della famiglia del re di Napoli Gioacchino Murat, con cui gli Isolani si imparentarono nel primo Ottocento.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Via Santo Stefano 14/2, 16 (N.95) – Palazzo Isolani, già Lupari, su Origine di Bologna. URL consultato il 15 novembre 2019.
  2. ^ a b Palazzo Isolani, su Bologna Online, Biblioteca Salaborsa. URL consultato il 30 dicembre 2023 (archiviato il 14 agosto 2016).
  3. ^ Pietro Maria Alemagna, Il tesoro nascosto dei palazzi di Bologna dal '500 all' '800: scaloni e scale delle meraviglie (PDF), su www.comune.bologna.it. URL consultato il 30 dicembre 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Pietro Maria Alemagna, Scaloni e scale delle meraviglie. Il tesoro nascosto dei palazzi e delle case di Bologna dal '500 all800, Bologna, Pendragon, 2020, ISBN 978-8833642260.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Palazzo Isolani, su Dimore storiche italiane, Associazione Dimore Storiche Italiane. Modifica su Wikidata