Palazzine di piazza Poggi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Palazzine di piazza Poggi
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàFirenze
IndirizzoPiazza Giuseppe Poggi 1 e via di San Niccolò 1
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXV secolo

Le palazzine di piazza Poggi sono due edifici civili del centro storico di Firenze, situati in piazza Giuseppe Poggi 1 e via di San Niccolò 1.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Gli edifici si propongono all'imbocco di via San Niccolò, una con ingresso sulla via (a sinistra) e una sulla piazza, ciascuna con un fronte organizzato su quattro assi, con elementi in pietra artificiale (fatta eccezione per alcune bozze in pietra naturale nella parte inferiore delle pilastrate poste alle estremità) che rimandano al tipico linguaggio neorinascimentale in uso attorno alla metà dell'Ottocento. La facciata, a tre assi, si presenta fortemente caratterizzata al piano terreno dall'uso di un paramento a grossi blocchi di pietra a determinare una 'rustica'; lo stesso effetto è ottenuto al piano superiore (con mezzanino), questa volta facendo ricorso all'uso di pietra artificiale. Il fronte che denota maggior impegno progettuale è quello che guarda alla piazza Giuseppe Poggi, con un disegno che ricorre con minime varianti anche sulle altre palazzine (due su questo lato, una sull'opposto) che delimitano la stessa piazza[1].

Si tratta infatti del frutto di un progetto unitario, dovuto all'architetto Giuseppe Poggi e strettamente legato alla sistemazione delle rampe che salgono al piazzale Michelangelo e all'isolamento dell'antistante porta di San Niccolò (1875), in modo da costituire sia il traguardo monumentale della sistemazione di questa parte della collina sia una adeguata soluzione all'accesso verso il borgo di San Niccolò. Evidente è l'obiettivo di uniformarsi al carattere dei muri a retta e degli altri elementi d'arredo delle Rampe[1].

Precedentemente all'intervento poggiano, la strada proseguiva fino a saldarsi alla porta con altre case che, espropriate, vennero abbattute per la realizzazione del grande spazio aperto sul fiume[1].

Annota Grazia Gobbi (1976): "Le semplici facciate, tra loro identiche, sono risolte con il consueto mestiere, attraverso l'uso di pochi elementi della tradizione aulica, quali il bugnato rustico, le lesene a bugne alternate che scandiscono il piano superiore, e le poche modanature che interrompono il bugnato". L'intervento del Poggi è limitato alle facciate, mentre gli interni sono dell'ingegnere Narciso Frosali. Gli esterni dell'edificio sono stati sottoposti a vincolo architettonico nel 1964, giudicando "l'insieme di grande nobiltà e di notevole interesse architettonico". I fronti sono stati restaurati nel 1991[1].

Nella palazzina di sinistra - stando alle ricerche di Andrea Cecconi (2009) - nacque nel 1917 il critico letterario e poeta Franco Fortini, al tempo in cui l'edificio era occupato da una pensione[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Paolini, schede web.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ricordi di Architettura. Raccolta di ricordi d'arte antica e moderna e di misurazione di monumenti, III, 1880, fasc. IX, tav. V;
  • Grazia Gobbi, Itinerario di Firenze moderna. Architettura 1860-1975, Firenze, Centro Di, 1976, p. 27, n. 11;
  • Piero Bargellini, Ennio Guarnieri, Le strade di Firenze, 4 voll., Firenze, Bonechi, 1977-1978, II, 1977, p. 321;
  • Carlo Cresti, Luigi Zangheri, Architetti e ingegneri nella Firenze dell’Ottocento, Firenze, Uniedit, 1978, p. 192;
  • Maria Cristina Buscioni, Fabbriche della piazza delle Mulina o di San Niccolò, scheda in Giuseppe Poggi e Firenze: disegni di architetture e città, catalogo della mostra (Firenze, Sala delle Reali Poste, dicembre 1989-gennaio 1990) a cura di Renzo Manetti e Gabriele Morolli, Firenze, Alinea, 1989, p. 94;
  • Rosamaria Martellacci in Firenze. Guida di Architettura, a cura del Comune di Firenze e della Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze, coordinamento editoriale di Domenico Cardini, progetto editoriale e fotografie di Lorenzo Cappellini, Torino, Umberto Allemandi & C., 1992, p. 190, n. 146;
  • Guido Zucconi, Firenze. Guida all’architettura, con un saggio di Pietro Ruschi, Verona, Arsenale Editrice, 1995, p. 123, n. 197;
  • Claudio Paolini, Il sistema del verde. Il viale dei Colli e la Firenze di Giuseppe Poggi nell'Europa dell'Ottocento, Firenze, Polistampa, 2004, pp. 48-49;
  • Franco Cesati, Le piazze di Firenze. Storia, arte, folclore e personaggi che hanno reso famosi i duecento palcoscenici storici della città più amata nel mondo, Roma, Newton & Compton editori, 2005, p. 173;
  • Claudio Paolini, Architetture d’Oltrarno: da piazza Giuseppe Poggi a piazza Santa Maria Soprarno, Firenze, Polistampa, 2010, pp. 15-17, n. 1.
  • Flavia Tiberi, Il paesaggio nell’opera di Giuseppe Poggi per Firenze capitale, Firenze, Edifir, 2014, pp. 115-118 (Piazza Giuseppe Poggi);
  • Renzo Manetti, in Una Capitale e il suo Architetto. Eventi politici e sociali, urbanistici e architettonici: Firenze e l'opera di Giuseppe Poggi, catalogo della mostra (Firenze, Archivio di Stato, 3 febbraio-6 giugno 2015) a cura di Loredana Maccabruni e Piero Marchi, Firenze, Polistampa, 2015, p. 183.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]