Organo della chiesa di San Martino ad Halberstadt

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L'organo della chiesa di San Martino ad Halberstadt durante i lavori di ricostruzione.

Con organo della chiesa di San Martino ci si riferisce a un organo monumentale costruito ad Halberstadt, in Germania.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1592 il duca Enrico Giulio di Brunswick-Lüneburg commissionò all'organaro David Beck la realizzazione di uno strumento per la cappella del castello di Gröningen. L'organo, per ordine espresso del duca, doveva essere il più grande, sontuoso e importante della Germania. Nel 1594 Michael Praetorius entrò al servizio del duca, e, probabilmente, contribuì come consulente alla costruzione del nuovo strumento, che venne ultimato nel 1596.

Per l'inaugurazione, avvenuta il 2 agosto 1596, il duca invitò 53 organisti fra i più famosi all'epoca in Germania, fra i quali Heinrich Compenius il Vecchio, Hieronymus Praetorius, Petrus Schröter, Johann Steffens, Cajus Schmidtlein, Johann von Ende e Hans Leo Hassler, i quali suonarono l'organo per una settimana intera. Si trattava, all'epoca, di uno strumento da 59 registri, dotato di una ricchissima cassa in legno intagliato decorata con motivi rinascimentali.

Dopo l'inaugurazione Michael Praetorius venne nominato organista titolare e responsabile per la regolare manutenzione, e, nel 1604, gli succedette Esaias Compenius. La struttura dello strumento è nota attraverso due fonti: il Syntagma Musicum di Michael Praetorius, nel quale è annotata la disposizione fonica, e l'Organum Gruningense redivivum, una relazione del 1705 di Andreas Werckmeister, all'epoca organista nella chiesa di San Martino, che enunciava i gravi problemi dello strumento. Dopo la morte del duca nel 1613, infatti, la cappella del castello non era più stata utilizzata e l'organo era divenuto una sorta di ornamento privo di manutenzione. Nel 1741, infatti, divenne del tutto insuonabile.

Nel 1770, su ordine di Federico II di Prussia, l'organo venne trasferito dall'ormai abbandonata cappella del castello di Gröningen alla chiesa di San Martino ad Halberstadt, affidando i lavori a Johann Christoph Wiedemann. Wiedemann, oltre a smontare e rimontare lo strumento, aggiunse nove registri, un glockenspiel e alcuni elementi decorativi. Nel 1801 Johann Friedrich Schulze sostituì quasi tutte le canne, risparmiando solo quelle della facciata. Ernst Röver, nel 1921, rimosse il materiale di Schulze e costruì, dietro la facciata di David Beck, un organo completamente nuovo.

Nel 2007 i superiori della chiesa decisero di commissionare una ricostruzione filologica per ricreare l'organo nelle sue condizioni cinquecentesche originarie, affidando i lavori a Christian Lutz, Dietrich Kollmannsperger e Christoph Lehmann, i quali rimossero completamente lo strumento di Röver. A oggi, 2012, i lavori sono ancora in corso.

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Il nuovo organo sarà a trasmissione interamente meccanica, l'aria sarà fornita da otto mantici a cuneo, la pressione del vento sarà di 66 mm in colonna d'acqua, il corista del La corrisponderà a 469 Hz e il temperamento sarà il mesotonico. La disposizione fonica sarà la seguente:

Primo manuale - Rückpositiv CDE-c3
Quintadehn 8'
Principal 4'
Gemßhorn 4'
Gedact 4'
Octava 2'
Spizfloite 2'
Quinta 1' 1/2
Subflöite 1'
Mixtur IV
Zimbel III
Sordunen 16'
Trommet 8'
Krumbhorn 8'
Klein Regal 4'
Secondo manuale - Oberwerk CDE-c3
Groß Quintadena 16'
Principal 8'
Holfloiten 8'
Grobgedact 8'
Gemßhorn 8'
Groß Quwerflöt 8'
Quinta 6'
Octava 4'
Klein Querflöite 4'
Nachthorn 4'
Mixtur VI-VIII
Zimbel doppelt II


Secondo manuale - Vornen in der Brust CDE-c3
Klein Gedact 2'
Klein Octava 1'
Klein Mixtur II
Zimbel doppelt II
Rankett 8'
Regal 8'
Zimbel Regal 2'
Pedaliera - Im Pedal auf der Ober-Lade CDE
Untersatz 16'
Quintadeen Baß 16'
Octaven Baß 8'
Klein Octaven Baß 4'
Klein Quintadeen Baß 4'
Nachthorn Baß 4'
Rausch Quinten Baß 3'
Hol Quinten Baß 3'
Holfloiten Baß 2'
Mixtur Baß V


Pedaliera - In den beiden Seitenthörmen CDE
Groß Principal Baß 16'
Groß Gemshorn Baß 16'
Groß Querflöiten 4'
Gemshorn Baß 8'
Quintflöiten Baß 4'
Kleingedact 4'
Sordunen Baß 16'
Posaunen Baß 16'
Trommeten Baß 8'
Schallmeyen Baß 4'


Pedaliera - In der Brust auf beiden Seiten CDE
Quintflöiten Baß 1' 1/2
Bawrflöiten Baß 4'
Zimbel Baß III
Rancket Baß 8'
Krumbhorn Baß 8'
Klein Regal Baß 8'
Accessori
Tremulant

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gerhard Aumüller, Überlegungen zur Beck-Orgel der Schloßkapelle Gröningen, in Praetorius-Blätter, 20, 2010, pp. 3-14.
  • Wolf Hobohm, Zur Geschichte der David-Beck-Orgel in Gröningen. Nebst Bemerkungen zum kulturgeschichtlichen Hintergrund, in Bericht über das 5. Symposium zu Fragen des Orgelbaus im 17./18.Jahrhundert, Blankenburg/Michaelstein, 1985, pp. 50-70.
  • Stefan Nusser, Die "Orgelprobe" auf Schloß Gröningen 1596. Auf den Spuren der David Beck-Orgel, in Ars Organi, 44, 1996, pp. 154-156.
  • Michael Praetorius, Syntagma Musicum II: De Organographia, Wolfenbüttel, 1619.
  • Siegfried Vogelsänger, Andreas Werckmeisters Kritik an der David-Beck-Orgel im Schloss Grüningen bei Halberstadt. Versuch einer Rehabilitering ihres Erbauers, in Ars Organi, 57, 2 giugno 2009, pp. 107-110.
  • Die David-Beck-Orgel in der Schlosskapelle zu Gröningen, su praetorius-beckorgel.de. URL consultato il 14 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 22 aprile 2013).

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