Oreficeria carolingia

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Voce principale: Arte carolingia.
Altare di Sant'Ambrogio, Milano
Reliquiario del dente di Giovanni Battista, Monza, Museo e tesoro del Duomo di Monza

L'oreficeria carolingia è la produzione artistica di manufatti in metalli preziosi, gemme e smalti databile tra il IX e X secolo in Europa occidentale. Si tratta di una branca dell'arte dell'epoca della quale ci sono pervenute numerose testimonianze, alcune delle quali di altissimo valore.

Sviluppo e opere principali[modifica | modifica wikitesto]

Carlo Magno fondò l'impero carolingio alla fine dell'VIII secolo. Tutta la produzione artistica sotto il suo potere subì un processo di "rinascita".

Anche la produzione di oreficerie e di oggetti preziosi in genere ebbe un picco durante la rinascita carolingia, grazie anche alle immense ricchezze accumulate nelle vittoriose campagne militari: solo dagli Avari nel 795 erano stati saccheggiati cinquanta carri colmi d'oro e argento. Le opere di alta oreficeria venivano spesso donate a basiliche, abbazie e cattedrali ai sovrani stessi.

Per quanto riguarda l'oreficeria, un capolavoro assoluto è l'altare di Sant'Ambrogio, conservato magnificamente intatto presso la basilica di Milano, fatto per l'arcivescovo Angilberto II da Vuolvino faber. Altri pezzi importanti sono la Coperta del Codice Aureo di Monaco di Baviera (Bayerische Staatsbibliothek, 870 circa) o il cosiddetto Ciborio di Arnolfo (Monaco, Residenz, stesso periodo), decorati con uno stile repentino e "nervoso", ancora collegabile con la scuola di Reims, con numerose linee spezzate che rifrangono la luce sull'oro e creano un effetto scintillante.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Pierluigi De Vecchi ed Elda Cerchiari, I tempi dell'arte, volume 1, Bompiani, Milano 1999.

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