Nodo Windsor
Il nodo Windsor, detto anche nodo Scappino, o nodo Bellottino, Windsor pieno o impropriamente Doppio Windsor (per distinguerlo dal nodo mezzo Windsor) si intende un particolare metodo di annodare la cravatta.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Il nome deriva da re Edoardo VIII del Regno Unito. Il nodo divenne famoso negli anni trenta quando Edoardo di Windsor, il cui stile e la cui eleganza facevano tendenza nel campo della moda maschile, cominciò a prediligere nodi piuttosto voluminosi.
È universalmente riconosciuto però che il celebre Duca non inventò questo nodo, nonostante porti il suo nome, e non è chiaro se egli lo utilizzasse realmente; si dice infatti che non lo indossasse nemmeno[1]. La paternità del nodo è dovuta a Domenico Scappino, sarto dei Savoia e fondatore della omonima casa di moda[2][senza fonte].
Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]
Il nodo Windsor, paragonato agli altri metodi di annodare la cravatta, se eseguito bene permette la realizzazione di un nodo grande, triangolare e perfettamente simmetrico. La sua realizzazione prevede otto passaggi ed è perciò indicato l'utilizzo di una cravatta lunga. Generalmente il nodo Windsor viene ritenuto adatto alle occasioni più formali. È considerato il modello standard per allacciare le cravatte nel mondo militare italiano.
Modalità di allaccio[modifica | modifica wikitesto]
- Indossare la cravatta sotto il colletto della camicia, ponendo il rovescio in aderenza col collo dell'indossatore e facendo sì che la parte più larga si trovi alla destra e quella più stretta alla sinistra.
- Accavallare le due estremità, ponendo sopra quella più lunga e facendo sì che essa intersechi l'altra al livello segnalato dall'apposito marcatore (possono essercene vari, ciascuno per ogni tipologia di nodo, giacché ognuno richiede una lunghezza diversa): sotto il mento dell'indossatore si forma un triangolo.
- Inserire dentro al triangolo la punta più grande della cravatta, passando per di sotto, e lasciarla cadere verso il basso.
- Tirare verso destra la punta più larga e lunga, facendola passare dietro al nodo.
- Inserire la suddetta punta nel triangolo: ricade verso il basso storta, ossia con il retro a vista.
- Impugnare l'estremità più lunga e larga con la mano destra e farle superare il nodo per di sopra: ora si trova alla sinistra dell'indossatore.
- Inserire la punta nel triangolo, passando per di sotto, e lasciarla ricadere verso il basso.
- Il precedente passaggio ha creato un foro superficiale nel nodo, per il quale deve essere fatta passare la punta, che deve ricadere non più lunga dell'altra estremità, quella stretta e breve.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Nodo Windsor - Storia della cravatta, su nodi-di-cravatta.eties.it. URL consultato il 4 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 26 dicembre 2012).
- ^ Scappino - La sua Storia, su scappino.com (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2013).
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Come fare il nodo alla cravatta - Nodo Windsor, su YouTube. URL consultato il 26 ottobre 2016.