Mura di Iglesias

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Mura pisane di Iglesias
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàIglesias
Coordinate39°18′52.66″N 8°31′51.45″E / 39.314629°N 8.530957°E39.314629; 8.530957
Informazioni generali
Inizio costruzioneXIII secolo
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Le mura di Iglesias sono i resti delle fortificazioni medioevali della città. Esse circondavano completamente quello che è ora il centro storico ed erano intervallate da torri di avvistamento e difesa e da porte di ingresso.

Attualmente è possibile visitarne solo una parte essendo state, una buona parte, inglobate nelle abitazioni del centro storico e in parte demolite nel XIX secolo. In particolare i resti sono visibili nella zona nord-occidentale della città.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Tratto delle mura settentrionali

Iglesias, allora Villa di Chiesa, fu fortificata sin dalla seconda metà del XIII secolo, durante la dominazione dei della Gherardesca. Le mura, alte circa 6–7 m, furono realizzate con pietrame misto non sbozzato.

Un dossier del 1308 compilato dal pisano Vanni Gattarelli per il sovrano Giacomo II di Aragona[1] descrive la città come racchiusa da una cerchia di mura merlate avente forma poligonale e intervallata da 20 torri murarie alte circa 10 m; antistante la cortina di mura si trovava una palizzata di legno e un fossato.

Quattro porte: Porta Maestra a sud, Porta Castello a sud-est, Porta Sant'Antonio a nord e Porta Nuova ad ovest permettevano l'accesso alla città. Le mura e il vicino castello di Salvaterra furono più volte ristrutturati per via dei continui eventi bellici, prima tra pisani e aragonesi e poi tra aragonesi e arborensi, che coinvolsero la città mineraria nel XIV secolo.

Le mura, oggi, sono in buono stato di conservazione nel costone nord della cinta. Nel lato sud, invece, risultano inglobate all'interno delle abitazioni a causa della naturale spinta espansiva della città. Altri tratti, invece, vennero abbattuti per favorire la costruzioni di moderni edifici, e risultano perciò assenti quasi nella loro totalità.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Marco Tangheroni, p.125.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • F. Fois, "La cinta medioevale e il castello di Salvaterra di Iglesias", in Studi storici e giuridici in onore di Antonio Era, Padova, 1963, pp. 170–178;
  • F. Fois, "Uno scrigno di storia. Il castello di Salvaterra di Iglesias", in Almanacco di Cagliari, 1979, senza pagine;
  • A.M. Oliva-O. Schena, "La seconda presa arborense di Villa di Chiesa nel 1391", in Medioevo saggi e rassegne, 9, 1984, pp. 119–134;
  • M.M. Costa, "Ufficiali di Pietro il Cerimonioso a Villa di Chiesa", in Studi su Iglesias Medioevale, Pisa, 1985, pp. 193–214;
  • M. Tangheroni, La città dell'argento. Iglesias dalle origini alla fine del Medioevo, Napoli, Liguori, 1985;
  • A. Ingegno, Iglesias. Un secolo di tutela del patrimonio architettonico, Oristano, S'Alvure, 1987;
  • F. Fois, Castelli della Sardegna medioevale, a cura di B. Fois, Cinisello Balsamo, Amilcare Pizzi, 1992, pp. 63–70.

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