Municipio di Liegi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Municipio di Liegi
La Violette
Localizzazione
StatoBandiera del Belgio Belgio
RegioneVallonia
LocalitàLiegi
Coordinate50°38′43.09″N 5°34′32.33″E / 50.645304°N 5.575647°E50.645304; 5.575647
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1714
StileMosan Baroque architecture
Realizzazione
ArchitettoD'Auberat
IngegnereSarta
ProprietarioLiegi

Il municipio di Liegi, soprannominato La Violette, è un edificio sito sulla piazza del mercato a Liegi, costruito nel 1714.

Integrato in un insieme architettonico omogeneo, domina la piazza del mercato e le sue vecchie case con facciate strette.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Dal XIII secolo i magistrati incaricati dell'amministrazione comunale, desiderarono affermare la propria indipendenza dal principe vescovo, e scelsero di tenere le loro riunioni in una casa borghese sulla piazza del mercato, designata dalla sua insegna, "La Violette".

La Violette[modifica | modifica wikitesto]

Piazza del mercato intorno al 1738

La Violette era il luogo di elezione dei borgomastri e della pubblicazione dei regolamenti comunali.

Questo fu il primo municipio, non lontano dal Palazzo dei Principi-Vescovi di Liegi e di fronte al Perron, il fiero simbolo delle libertà di Liegi. Distrutto e ricostruito più volte, resta comunque fedele a questa posizione privilegiata.

Distruzioni successive[modifica | modifica wikitesto]

La Violette 1497-1691

Infatti, fu distrutto nel 1468 durante il sacco di Liegi da parte di Carlo il Temerario, ricostruito nel 1480, nel giugno 1691 subì i bombardamenti da parte delle truppe francesi, al comando del [Louis Francois de Boufflers | maresciallo di Boufflers], in reazione alla coalizione delle potenze europee contro la politica aggressiva di Luigi XIV).

Municipio di Liegi.

Tutte le case sulla piazza del mercato e le strade vicine furono poi ridotte in rovina. Anche se il quartiere fu ricostruito rapidamente, non fu lo stesso per il municipio, dal momento che i lavori iniziarono solo molti anni dopo.

Edificio attuale[modifica | modifica wikitesto]

Soltanto il 14 agosto 1714 avvenne la posa della prima pietra dell'attuale municipio. D'Auberat, architetto ufficiale del principe vescovo Giuseppe Clemente di Baviera, l'ingegnere Sarta e il domenicano Colomban abbandonano lo stile gotico regionale del vecchio municipio per un edificio classico nel linee rigorose e razionali, basato su una pianta a "U" e con sottostrutture a volta. Un medaglione di bronzo datato 1714 e attribuita a Gondolphe Duvivier commemora questo evento. Sulla facciata ci sono lo stemma del principe vescovo e i due stemmi dei borgomastri dell'anno e dall'altra parte, la Violette sormontata dalla statua di San Lamberto, patrono della città, seguita da un lungo testo.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Florence Branquart e Nadine Reginster, Réflexion sur un classement, le cas de l'hôtel de ville de Liège, in La Lettre du Patrimoine, n. 44, Namur, Institut du Patrimoine wallon, 2016.
  • Pierre Colman, Les vantaux de portes provenant de l'hôtel de ville de Liège conservés au musée Curtius, in Le Vieux-Liège - Bulletin de la société royale Le Vieux-Liège, IX, n. 210, 1980, pp. 531-537.
  • J.-E. Demarteau, La Violette. Histoire de la maison de la Cité à Liège, in Bulletin de l'institut archéologique liégeois, XXI, Liegi, 1888, pp. 297-456.
  • Ferdinand Henaux, Notice sur l'Hôtel-de-ville de Liége, in Bulletin de l'institut archéologique liégeois, I, Liegi, 1852-1853, pp. 325-332.
  • Marylène Laffineur-Crepin, Contribution à l’étude de l’hôtel de ville de Liège (PDF), in Bulletin de l'institut archéologique liégeois, LXXXVIII, Liegi, 1976, pp. 1-73.
  • Marylène Laffineur-Crépin e Bernard Wodon, L'Hôtel de ville de Liège, Liegi, Vaillant-Carmanne, 1977, p. 78.
  • Juliette Rouhart-Chabot, La reconstruction de la "Violette" à la fin du XV siècle, in Le Vieux-Liège - Bulletin de la société royale Le Vieux-Liège, V, n. 115, 1956, pp. 093-099.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]