Misura di effetto equivalente

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Per misura di effetto equivalente si intende ogni normativa commerciale degli Stati membri dell'Unione europea che possa ostacolare direttamente o indirettamente, in atto o in potenza, gli scambi intracomunitari, determinando un effetto pratico sul commercio in ambito UE comparabile a una restrizione quantitativa all'importazione di merci.

La ratio della disposizione è quella di garantire la libertà di circolazione delle merci, funzionale alla realizzazione di un compiuto mercato comune europeo.

La Corte di Giustizia delle Comunità Europee si è pronunciata in materia con la nota sentenza Dassonville.

Legislazione[modifica | modifica wikitesto]

Tale concetto trovava la sua definizione normativa e la sua disciplina giuridica primaria agli artt. 28-29 del Trattato CE, a seguito della riforma apportata dal trattato di Lisbona la norma è stata inserita nel Trattato sul funzionamento dell'Unione europea agli articoli 34 e 35.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]