Meridensia

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Meridensia
Fossile di Meridensia meridensis
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Osteichthyes
Sottoclasse Actinopterygii
Ordine Perleidiformes
Genere Meridensia
Specie M. meridensis

Meridensia meridensis è un pesce osseo estinto, appartenente ai perleidiformi. Visse nel Triassico medio (Anisico/Ladinico, circa 244 – 240 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Italia e Svizzera, nei famosi giacimenti di Besano e di Monte San Giorgio.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Solitamente lungo una decina di centimetri, questo pesce possedeva un corpo allungato e fusiforme, con una testa dal muso corto e smussato. La dentatura marginale della mascella era costituita da piccoli denti aguzzi e conici, ma sulla mandibola erano presenti anche denti a punta ottusa e robusti, così come nella parte anteriore dell'arco palatale. Le pinne dorsale e anale erano moderatamente sviluppate, mentre la pinna caudale era profondamente biforcuta. Erano presenti quattro file orizzontali di scaglie lungo i fianchi moderatamente alte. Le ossa del cranio erano fittamente ornamentate con tubercoli irregolari e creste di ganoina.

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

I primi fossili di questo animale vennero ritrovati nella zona di Besano e vennero inizialmente attribuiti al genere Pholidophorus, prima da Bronn (1886) e poi da Giulio de Alessandri (1910), che istituì la specie P. meridensis. Tuttavia, un riesame dei resti effettuato da Andersson nel 1916 indicò che questa specie era effettivamente meritevole di un genere a sé stante, Meridensia, che venne poi attribuito alla famiglia Perleididae.

Meridensia è attualmente considerato un membro dei perleidiformi, un gruppo eterogeneo di pesci tipici del Triassico; rispetto ai membri tipici della famiglia Perleididae, tuttavia, Meridensia presenta importanti differenze nella forma del preopercolo e della mascella e nella presenza di numerose ossa postorbitali dotate di canali. Altre caratteristiche della dentatura richiamano Colobodus e Aetheodontus.

Paleobiologia[modifica | modifica wikitesto]

La forma del corpo e delle pinne di Meridensia indicano che questo animale doveva essere piuttosto veloce e abile nel nuoto; la dentatura suggerisce che Meridensia fosse un predatore, anche se doveva catturare prede più tenere rispetto a quelle che catturava l'assai simile Perleidus.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • G. de Alessandri. 1910. Studii sui pesci Triasici della Lombardia. Memorie della Societa Italiana di Scienze Naturali e del Museo Civico di Storia Naturale di Milano 7(1):1-145
  • E. Andersson. 1916. Über einige Trias-Fische aus der Cava Trefontane, Tessin. Bulletin of the Geological Institution of the University of Uppsala 15:13-34
  • J. Brough. 1939. The Triassic fishes of Besano, Lombardy 1-117
  • T. Bürgin. 1992. Basal ray-finned fishes (Osteichthyes; Actinopterygii) from the Middle Triassic of Monte San Giorgio (Canton Tessin, Switzerland). Schweizerische Paläontologische Abhandlungen 114:1-164

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]