Mercato umido

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Mercato umido
Nome cinese
Cinese tradizionale傳統市場
Cinese semplificato传统市场
Pinyinchuántǒng shìchǎng
Immagine di un mercato umido

Con il termine mercato umido[1][2] vengono identificati mercati all'aperto dediti alla vendita di beni deperibili, quali carne fresca, pesce o frutta.[3] Il nome proviene dell'abitudine di bagnare e pulire regolarmente i pavimenti con acqua ed è in contrapposizione ai cosiddetti "mercati secchi", che si occupano invece della vendita di beni come stoffe e componenti elettronici. Sebbene non tutti i mercati umidi vendano animali vivi[4][5], il termine è spesso usato per indicare un mercato nel quale la macellazione di animali avviene al momento stesso dell'acquisto.[6][7][8]

La maggior parte dei mercati umidi non commercializza animali selvatici o esotici,[9][10][11][12] ma quelli che lo fanno sono stati collegati a focolai di malattie zoonotiche.[5][13] In particolar modo, si ritiene che il mercato all'ingrosso del pesce di Huanan a Wuhan abbia svolto un ruolo fondamentale nella nascita e diffusione del SARS-CoV-2, virus alla base della pandemia di COVID-19.[13]

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Solitamente all'interno dei mercati umidi sono presenti sia macellerie che pescherie. La concorrenza dei supermercati, che offrono un migliore livello igienico, ha spinto molti mercati umidi ad abbandonare la tradizionale modalità "all'aria aperta" in favore di locali coperti. Inoltre, i supermercati offrono prodotti già lavorati, che spesso includono conservanti che ne ritardano il deperimento e la scadenza, mentre i mercati umidi non possono conservare per molto tempo i prodotti, trattandosi di beni freschi.

Per alcuni clienti è importante vedere l'animale vivo prima di procedere all'acquisto, in modo da comprovare la salute e la qualità dello stesso, cosa solitamente impossibile all'interno dei supermercati, fatta eccezione per alcuni pesci e frutti di mare; la maggior parte dei mercati umidi presenta installazioni che permettono al cliente di scegliere un animale e portarlo a casa ancora in vita.

Critiche[modifica | modifica wikitesto]

Gli animali vengono tenuti in vita il più a lungo possibile per poter essere meglio ispezionati dai clienti. Spesso sono rinchiusi in gabbie di piccole dimensioni, e le immagini di macellerie e mercati pieni di animali vivi sono state oggetto di forti critiche da parte di diversi paesi e associazioni animaliste.

In caso di inosservanza delle misure di igiene e sanitarie, i mercati umidi presentano ambiente fertile per la propagazione di malattie. Infatti, dopo il loro arrivo gli animali entrano in contatto diretto sia con venditori, macellai e clienti, sia con insetti quali mosche o zanzare, permettendo la diffusione rapida di malattie e aumentando la possibilità di un salto di specie.

COVID-19[modifica | modifica wikitesto]

Durante la pandemia di COVID-19 del 2019-2021, i mercati umidi cinesi sono stati accusati di aver contribuito alla nascita e diffusione del virus.[14]

Nei mesi di marzo e aprile 2020, alcuni rapporti hanno evidenziato i potenziali rischi sanitari di altri mercati umidi in diversi paesi dell'Asia,[15][16] dell'Africa[17][18][19] e più in generale del mondo.[20] Nell'aprile dello stesso anno sono stati lanciati diversi appelli, fra gli altri da parte del direttore della NIAID Anthony Fauci e della responsabile per la biodiversità del Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente, Elizabeth Maruma Mrema, con la richiesta della chiusura dei mercati di animali selvatici a causa del rischio di sviluppare nuove malattie zoonotiche e del rischio che ponevano alle specie a rischio d'estinzione.[21][22][23]

Nel mondo[modifica | modifica wikitesto]

Cina[modifica | modifica wikitesto]

In seguito all'epidemia di SARS del 2002-2004, la Cina aveva emanato un divieto per i mercati umidi di ospitare animali selvatici. Questo divieto è stato successivamente derogato, salvo poi essere reintrodotto nel 2020 in risposta alla pandemia di COVID-19.[24] In realtà, denunciano le associazioini animaliste, poco o nulla è cambiato. [25]

Malesia[modifica | modifica wikitesto]

A partire dal marzo 2020, il governo malese ha messo temporaneamente al bando le attività di tutti i mercati umidi (inclusi i pasar malam e i pasar pagi) in risposta alla crescita della pandemia di COVID-19 nel paese.[26]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dominella Trunfio, A Wuhan riaprono i mercati umidi, ma (apparentemente) senza animali selvatici, in GreenMe, 10 aprile 2020.
  2. ^ Roberta Damiata, David Quammen: "Questo non sarà l'ultimo virus", in il Giornale, 24 aprile 2020.
    «[...] un nuovo virus da un animale selvatico, forse un pipistrello, un coronavirus, che passava agli esseri umani, dentro o vicino a un mercato umido in Cina.»
  3. ^ Wordie, Jason, Streets: Exploring Hong Kong Island, Hong Kong, Hong Kong University Press, 2002, ISBN 962-209-563-1.
  4. ^ (EN) Taiyang Zhong, Zhenzhong Si, Jonathan Crush, Steffanie Scott e Xianjin Huang, Achieving urban food security through a hybrid public-private food provisioning system: the case of Nanjing, China, in Food Security, vol. 11, n. 5, 2019, pp. 1071–1086, DOI:10.1007/s12571-019-00961-8, ISSN 1876-4517 (WC · ACNP).
  5. ^ a b (EN) Why Wet Markets Are The Perfect Place To Spread Disease, su NPR.org. URL consultato il 30 marzo 2020.
  6. ^ (EN) Patrick CY Woo, Susanna KP Lau e Kwok-yung Yuen, Infectious diseases emerging from Chinese wet-markets: zoonotic origins of severe respiratory viral infections, in Current Opinion in Infectious Diseases, vol. 19, n. 5, 2006, pp. 401–407, DOI:10.1097/01.qco.0000244043.08264.fc, ISSN 0951-7375 (WC · ACNP), PMC 7141584, PMID 16940861.
  7. ^ (EN) X.F. Wan, Lessons from Emergence of A/Goose/Guangdong/1996-Like H5N1 Highly Pathogenic Avian Influenza Viruses and Recent Influenza Surveillance Efforts in Southern China: Lessons from Gs/Gd/96-like H5N1 HPAIVs, in Zoonoses and Public Health, vol. 59, 2012, pp. 32–42, DOI:10.1111/j.1863-2378.2012.01497.x, PMC 4119829, PMID 22958248.
  8. ^ Ben Westcott e Serenitie Wang, China's wet markets are not what some people think they are, CNN, 15 aprile 2020. URL consultato il 15 aprile 2020.
  9. ^ Mary Hui, Wet markets are not wildlife markets, so stop calling for their ban, Quanta Magazine, 16 aprile 2020. URL consultato il 20 aprile 2020.
  10. ^ Dina Fine Maron, 'Wet markets' likely launched the coronavirus. Here's what you need to know, National Geographic, 15 aprile 2020. URL consultato il 20 aprile 2020.
  11. ^ Verna Yu, What is a wet market?, 16 aprile 2020. URL consultato il 16 aprile 2020.
    «While “wet markets”, where water is sloshed on produce to keep it cool and fresh, may be considered unsanitary by western standards, most do not trade in exotic or wild animals and should not be confused with “wildlife markets” – now the focus of vociferous calls for global bans.»
  12. ^ Thomas Suen e Brenda Goh, Wet markets in China's Wuhan struggle to survive coronavirus blow, Reuters, 12 aprile 2020. URL consultato il 20 aprile 2020.
    «That has prompted heavy scrutiny for wet markets, a key facet of China’s daily life, even though only a few sell wildlife. Some U.S. officials have called for them, and others across Asia, to be closed.»
  13. ^ a b Sun Yu e Xinning Liu, Coronavirus piles pressure on China's exotic animal trade, su Financial Times, 23 febbraio 2020. URL consultato il 4 aprile 2020.
  14. ^ (EN) Laura Spinney, Is factory farming to blame for coronavirus?, in The Observer, 28 marzo 2020, ISSN 0029-7712 (WC · ACNP). URL consultato il 30 marzo 2020.
    «Most of the attention so far has been focused on the interface between humans and the intermediate host, with fingers of blame being pointed at Chinese wet markets and eating habits,...»
  15. ^ (EN) Coronavirus expert calls for shut down of Asia's wildlife markets, su Nine News Australia. URL consultato il 30 marzo 2020.
  16. ^ (EN) Wild Animal Markets Spark Fear in Fight Against Coronavirus, su Time. URL consultato il 15 aprile 2020.
  17. ^ (EN) Africa Risks Virus Outbreak From Wildlife Trade, su WildAid, 28 febbraio 2020. URL consultato il 30 marzo 2020.
  18. ^ A sea change in China's attitude towards wildlife exploitation may just save the planet, in Daily Maverick, 2 marzo 2020.
    «Knights hoped China would also play a role to help “countries around the world. It’s no good simply banning the trade in China. The same risks are very much out there in Asia as well as Africa.”»
  19. ^ Crackdown on wet markets and illegal wildlife trade could prevent the next pandemic, in Mongabay India, 25 marzo 2020.
    «...what we do know is that wet markets such as Wuhan, and for that matter Agartala’s Golbazar or the thousands such that exist in Asia and Africa allow for easy transmission of viruses and other pathogens from animals to humans.»
  20. ^ (EN) Madlin Mekelburg, Fact-check: Is Chinese culture to blame for the coronavirus?, su Austin American-Statesman. URL consultato il 30 marzo 2020.
  21. ^ Patrick Greenfield, Ban wildlife markets to avert pandemics, says UN biodiversity chief, in The Guardian, 6 aprile 2020. URL consultato il 7 aprile 2020.
  22. ^ Tony Fortier-Bensen, Sen. Lindsey Graham, among others, urge global ban of live wildlife markets and trade, ABC News, 9 aprile 2020. URL consultato il 9 aprile 2020.
  23. ^ Peter Beech, What we've got wrong about China's 'wet markets' and their link to COVID-19, World Economic Forum, 18 aprile 2020. URL consultato il 20 aprile 2020.
  24. ^ John Reed, The economic case for ending wildlife trade hits home in Vietnam, su Financial Times, 19 marzo 2020. URL consultato il 4 aprile 2020.
  25. ^ Barbara Uglietti, La Cina non svolta sui wet market: restano aperte le «palestre dei virus», su Avvenire.it, 9 luglio 2021. URL consultato il 16 febbraio 2022.
  26. ^ Negri hawkers, food trucks to operate 7am-8pm from March 24, in The Star, 22 marzo 2020. URL consultato il 10 aprile 2020.

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