Margarethe Kraus

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Margarethe Kraus (16 dicembre 192820 dicembre 2005) è stata una donna di origine Rom, perseguitata durante la Shoah[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Margareta Kraus fu deportata ad Auschwitz da adolescente insieme alla famiglia[2]. A 13 anni, fu sottoposta a esperimenti medici durante il suo internamento[3], subì maltrattamenti e privazioni estreme e contrasse il tifo[4]. Kraus sopravvisse alla guerra, ma non i suoi genitori[5].

Al giornalista Reimar Gilsenbach, che la fotografò nel 1966 nella Repubblica Democratica Tedesca alla finestra della sua carovana[6], raccontò che i suoi genitori morirono entrambi ad Auschwitz e che fu quindi trasferita al campo di Ravenbrück dove lavorava come schiava[7].

Margarethe è uno dei volti della mostra Forgotten Victims: The Nazi Genocide of the Roma and Sinti allestita al Wiener Holocaust Library di Londra dal 30 ottobre 2019 fino a marzo 2020[8] che illustra la persecuzione delle comunità Rom e Sinti e l'uccisione di 500.000 persone - definito l'olocausto dimenticato, inclusi documenti e testimonianze oculari del primo progetto di ricerca sistematica sulla porrajmos intrapreso da Donald Kenrick e Grattan Puxon negli anni '60[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]