Lisciano (Ascoli Piceno)

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Lisciano
frazione
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Marche
Provincia Ascoli Piceno
Comune Ascoli Piceno
Territorio
Coordinate42°49′48.11″N 13°36′07.88″E / 42.83003°N 13.60219°E42.83003; 13.60219 (Lisciano)
Altitudine415 m s.l.m.
Abitanti150
Altre informazioni
Cod. postale63100
Prefisso0736
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Lisciano
Lisciano

Lisciano (Lëscià in dialetto ascolano) è una frazione del comune di Ascoli Piceno, in provincia di Ascoli Piceno, nelle Marche. Fino al 1866, anno della soppressione, ha avuto la sua sede comunale.

Il paese sorge a sud della riva destra del fiume Tronto, aggrappato al versante orientale del Colle San Marco. È stato uno dei castelli dello Stato di Ascoli ed è soprattutto noto per aver dato i natali a papa Niccolò IV e fra Pacifico.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il sito prese il nome di Luisiano dalla famiglia romana Luisa e, in seguito, si trasformò in Lisciano. Nel tempo è stato identificato anche con la denominazione Lisciano (Marche), per distinguerlo dall'omonimo centro umbro. Si chiamò Lisciano del Tronto fino al 1866.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il silenzio di atti documentali sull'esatta data di fondazione consente di seguire soltanto lo svolgersi delle vicende successive alla sua creazione. L'ipotesi sull'origine del sito riconduce allo stanziarsi di alcuni nuclei famigliari romani, giunti ad Ascoli, nel periodo della Guerra sociale. Tra questi si ricorda la famiglia Luisa che si stabilì a sud della città picena erigendo fabbricati residenziali e una fortezza. Dell'opera fortificata rimangono, ancora oggi, tracce visibili di antiche vestigia e l'impianto di robusti muraglioni. La Fortezza di Luisiano, nel periodo medievale, costituì il caposaldo militare dei feudatari del tempo. La citazione più antica e documentata risale all'anno 844, quando un certo Lupo di Gargimone cedette all'abbazia farfense 9 moggi di terra situati presso «Liciano territorio Trointesi». Menzionano, più tardi, il castello di Lisciano papa Leone IX quando, nel 1052, lo conferma alla soggezione di Ascoli ed ancora, nel 1185, Federico Barbarossa che ne concede tutti i diritti al vescovo-conte Rinaldo I. Fu retto dai dinasti della famiglia Massio, citata anche come de Maxio, di Mascio, Massi, Massei. Tra questi si ricordano alcuni uomini illustri, quali: Alberico e Rinaldo che governarono la diocesi picena; Guglielmo da Lisciano, incoronato Principe de' Poeti da Federico II, che seguì, come frate minorita, le orme di san Francesco d'Assisi divenendone anche amico e Girolamo di Massio (o Girolamo Masci) che salì al soglio pontificio col nome di Niccolò IV il 15 febbraio 1288. Secondo la tradizione, sarebbe nato a Colle di San Martino, una villa del comune di Lisciano. Questi, durante il suo pontificato dispose varie esenzioni a beneficio dei dinasti liscianesi. Successivamente, nel 1585, anche Sisto V, con un breve pontificio, esentò la Comunità di San Martino da alcune imposte per benemerenza e riconoscimento al luogo dove era nato il papa piceno. Bonifacio IX, nell'anno 1399, dispose l'infeudamento di Lisciano, per tre generazioni, a Giovanni di Massio Tibaldeschi, capo dello schieramento guelfo di Ascoli. All'epoca i possedimenti erano divisi in due sindicati quali: Sant'Angelo e San Martino, a loro volta ripartiti in contrade. Questa distribuzione territoriale perdurò fino all'avvento del periodo napoleonico.

Il paese, sede di municipalità, fu aggregato al comune di Ascoli Piceno, nel 1866, a seguito dell'emanazione del Regio decreto n. 3413 del 14 dicembre 1866.[1]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe Colucci, Delle antichità picene, tomo XIII, Dai Torchi dell'Autore, Fermo, MDCCXCI, pag. 1;
  • Giambattista Carducci, Su le memorie e i monumenti di Ascoli nel Piceno. Fermo, Saverio Del Monte, 1853, pp. 40–41;
  • Dizionario topografico dei comuni entro i confini naturali dell'Italia, compilato da Attilio Zuccagni-Orlandini, Società Editrice di Patrii Documenti Storico-Statistisci, Firenze, anno 1861, pag. 601;
  • Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia, anno 1866, dal n. 2754 al n. 3487 ter., Volume decimo settimo, Stamperia Reale di Torino, pag. 2729;
  • Collezione celerifera delle leggi, decreti, istruzioni e circolari pubblicate nell'anno 1867 ed altre anteriori, anno XLVI, Enrico Dalmazzo Editore, Firenze 1867, pag. 104;
  • Luigi Girolami, Lisciano: la patria di Niccolò IV in Flash Ascoli - mensile di vita Picena, N. 126, anno 1988, pp. 50 – 52;

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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