Licimnio

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Licimnio
Nome orig.Λικύμνιος
Caratteristiche immaginarie
Sessomaschio

Licimnio o Licinnio (in greco antico Λικύμνιος Likýmnios) è un personaggio della mitologia greca, imparentato con Eracle e fratellastro di Alcmena in quanto figlio illegittimo di Elettrione e di Midea.

Una fonte cita una sua sorella di nome Alco (Ἀλκώ)[1]. La sua sposa fu Perimede.

Mitologia[modifica | modifica wikitesto]

Licimnio era uno degli zii di Eracle e fu protagonista di una disputa che includeva lui e i suoi fratelli contro i figli di Pterelao. L'oggetto del contendere era il furto di una mandria ad opera dei discendenti di Pterelao. I figli di Elettrione possessori della mandria ingaggiarono feroce battaglia contro i colpevoli e alla fine soltanto Licimnio rimase in vita fra i suoi fratelli.

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Fu ucciso, quando era anziano, dal nipote Tlepolemo; ma i motivi di quel gesto nei racconti del mito non furono chiariti, anche se secondo fonti minori si trattò di un incidente, perché Licinnio ormai quasi cieco cadde dinanzi a lui quando stava castigando uno schiavo finendo per colpirlo.

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Licinnio ebbe i figli Eono, Argeio e Mela che furono i compagni di Eracle.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Scholia su Pindaro, Ode Olimpia, 11 (10), 76

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Moderna[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Mitologia greca: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di mitologia greca