Librerie delle donne in Italia

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Le Librerie delle donne sono librerie gestite da donne nate negli anni '70 caratterizzate dall'impegno culturale e politico nel movimento femminista ed affiancate da attività commerciale [1].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Dagli anni Sessanta del secolo scorso, in Italia, in Francia, Gran Bretagna, Nord Europa, negli USA, Canada, Australia si formano gruppi di donne che creano occasioni e luoghi di elaborazione autonoma: i movimenti femministi detti della seconda ondata divennero di nuovo protagonisti della scena politica nei paesi occidentali. Le librerie generaliste, anche le più fornite e attente all'attualità, tenevano pochi titoli di scrittrici e in qualche caso una piccola sezione di libri femministi e qualche periodico. Non fornivano la gamma esistente che era sempre più vasta [2].

Le librerie femministe sono emerse in questo contesto come spazi per la nascente editoria femminista, non solo per l'acquisto di libri, ma anche per la costruzione di comunità per donne, femministe e lesbiche e più in generale come parte del crescente movimento femminista della metà del XX secolo. Ognuna autonoma, ma in relazione tra loro, offrono tuttora una selezione editoriale altrimenti poco visibile e ancora non facilmente reperibile. Queste librerie indipendenti erano gestite spesso collettivamente in forme societarie di cooperative con consigli di amministrazione di donne in una struttura non gerarchica. Questo era un modello di business anticapitalista in linea con la convinzione delle femministe della seconda ondata che fosse necessario un cambiamento di sistema per creare un cambiamento significativo nella vita delle donne.

Oggi i movimenti femministi si incontrano con le teorie queer e le culture lgbtqia+ e nascono realtà a sostegno della loro diffusione [3].

Italia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1973 l'Associazione La Maddalena fondata a Roma da Dacia Maraini, Maricla Boggio, Adele Cambria, Lù (Anna Maria) Leone[4] e poche altre artiste, apre la libreria delle donne Maddalena Libri oltre al Teatro La Maddalena e la rivista Effe nella sede di una ex tipografia [5]. La prima libreria aperta sulla strada, come vero negozio fu quella di Milano, aperta nel 1975. Si ispirava all’esempio della Librairie des femmes della Rue des Saints-Pères a Parigi [6], che una delle fondatrici, Lia Cigarini, conosceva bene [7]. La libreria milanese è tuttora attiva con anche una ricca produzione editoriale e un sito web. Dopo Milano, via via librerie delle donne aprono in altre città con impostazioni simili: Roma, Torino, Cagliari, Genova, Bologna, Firenze, ecc.
Alcune sono tuttora attive come librerie, altre hanno chiuso o in molti casi cambiato tipo di attività e spesso forma societaria, diventando associazioni.

Sedi[modifica | modifica wikitesto]

Attive
  • Bologna - Alta Marea aperta dal 1996 è gestita da un’associazione di donne e succede alla precedente libreria delle donne Librellula che era stata aperta dal 1977 da donne dei collettivi femministi bolognesi [8]. Nella sede si trova il fondo archivistico inventariato e catalogato in SIUSA [9]
  • Carbonia - Lilith nasce nel 1984 dall'idea di un gruppo di amiche amanti della lettura che hanno costituito una cooperativa [10]
  • Milano - Libreria delle donne aperta nel 1975 in via Dogana, gestita da una cooperativa[11]. Pubblica riviste e testi. Ha un fondo archivistico corrente e uno storico. Quello dal 1974 al 1997 è depositato e inventariato presso la Fondazione Badaracco di Milano [12][13]
  • Padova - Lìbrati aperta dal 2014 dal gruppo di donne che dal 2009 curava il blog www.femminileplurale.wordpress.com e dove ha sede anche la Scuola di scrittura Virginia Woolf [14].
  • Roma - Libreria Tuba aperta dal 2007. Tuba è anche bar [15].
Cessate
  • Cagliari - La libreria delle donne La tarantola è stata aperta dal 1978 al 1985 in via Lanusei 15 a Cagliari, gestita da una cooperativa. Chiude nel 1986 e si trasforma in casa editrice e centro di documentazione, tuttora molto attivo [16]
  • Firenze - La libreria delle donne di Firenze è stata aperta dal 1979 al 2018 in via Fiesolana 2B a Firenze ed era gestita da una cooperativa [17]. Nella storica sede opera dal 2012 l’Associazione Fiesolana 2B, che dal 2019 ha inaugurato una biblioteca femminista [18]. Il materiale archivistico è in gran parte consultabile e si trova presso l'Archivio storico comunale di Firenze [19], la Biblioteca delle Oblate e l'Associazione.[20]
  • Genova - Libreria Lilith, attiva tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ‘80 [21].
  • Padova - Libreria delle donne attiva tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ‘80
  • Pisa - La Luna attiva tra il 1983 e il 1985 con un centro di documentazione. La Associazione Casa della Donna apre nel 1990 con alcune delle libraie e altre donne. Eredita libri e documenti della libreria che formano il primo nucleo dell’attuale biblioteca-archivio [22][23].
  • Roma - Maddalena Libri aperta nel 1973, chiude alla fine del ‘77. Nei suoi locali viene aperta la biblioteca circolante di Effe [24].
  • Roma - Al tempo ritrovato è stata aperta nel 1977 in Piazza Farnese [25]. Nel 1996 si trasferisce in via de’ Fienaroli 31/E, uno spazio grande condiviso con la redazione e la biblioteca di DWF. Chiude nel 2004. Notizie si trovano nel sito di Archivia: Archivi, Biblioteche, Centri di documentazione delle donne [26]
  • Torino - Libreria delle donne, attiva dal 1977 al 1981 in Largo Montebello 40F [27][28].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Piera Codognotto e Francesca Moccagatta, Editoria femminista in Italia, Roma, AIB, 1997, pp. 62-65.
  2. ^ Feminist Revolution in Literacy: Women's Bookstores in the United States di Junko Onosaka pubblicata da Routledge nel 2013 - ISBN 9781135499150
  3. ^ A Milano è nata la libreria Antigone Libreria Antigone, su libreriantigone.com. URL consultato il 29 agosto 2022.
  4. ^ È la partigiana col fucile di una famosa foto, Irene Bignardi, Addio alla pasionaria Lu' Leone agente speciale del cinema, su ricerca.repubblica.it. URL consultato il 29 agosto 2022.
  5. ^ Intervista a Scalfi Saviana, Roma, 28/05/2014, Collezione Ormete Intervista a Saviana Scalfi, su patrimoniorale.ormete.net. URL consultato il 12 settembre 2022.
  6. ^ Librairie des femmes, su librairie-des-femmes.fr. URL consultato il 29 agosto 2022.
  7. ^ Chi ha fondato la libreria delle donne di Milano?, su libreriadelledonne.it. URL consultato il 29 agosto 2022.
  8. ^ Esperienza raccontata nell'intervista del 1988 fatta da Raffaella Lamberti Anna ed Enrica della libreria delle donne Librellula, su cittadegliarchivi.it. URL consultato il 31 ottobre 2022.
  9. ^ Archivi femminili in Emilia Romagna: Alta Marea, su SIUSA. URL consultato il 28 agosto 2022.
  10. ^ Diventa via via generalista, ma attenta alla diffusione della cultura e del pensiero femminile. Libreria Lilith, su Facebook. URL consultato il 28 agosto 2022.
  11. ^ Tra le fondatrici della cooperativa Sibilla Aleramo, sono: Lia Cigarini, Elena Medi, Giordana Masotto, Luisa Muraro, ed altre
  12. ^ Fondazione Elvira Badaracco. Studi e documentazione delle donne, Milano, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 29 agosto 2022.
  13. ^ Libreria delle donne, su libreriadelledonne.it. URL consultato il 29 agosto 2022.
  14. ^ Lìbrati: Libreria delle donne di Padova, su libreriadelledonnepadova.it. URL consultato il 29 agosto 2022.
  15. ^ Tuba, su libreriatuba.it. URL consultato il 29 agosto 2022.
  16. ^ La casa editrice la pubblicato vari studi che sono in corso di digitalizzazione. Il Centro di documentazione e studi delle donne la Tarantola conserva un patrimonio archivistico di materiali dal 1948 al 2014 inventariato e consultabile presso la sede La Tarantola: archivio, su cdsdonnecagliari.it. URL consultato il 29 agosto 2022.
  17. ^ Il gruppo che avvia il progetto nel '77 è composto da: Rossana Bartolozzi, Marta Bindi, Maria Letizia Di Salvo, Francesca Gordigiani, Nicoletta Livi Bacci, Marzia Paladini, Giovanna Papafava, Anna Pazzagli
  18. ^ Fiesolana 2B, su facebook.com. URL consultato il 29 agosto 2022.
  19. ^ Archivio Storico del Comune di Firenze ASCFI, su archinet.comune.fi.it. URL consultato il 29 agosto 2022.
  20. ^ Altre notizie si trovano in: Piera Codognotto, Eugenia Galateri e Anna Luppi (a cura di), Manifesti e carte 1979/2019 dal Fondo Libreria delle donne dell'Archivio storico del Comune di Firenze, Firenze, Comune di Firenze, Archivio storico, 2021 ISBN 9788889608647 e nel Centro Documentazione Musicale della Toscana in Cedomus, su cedomus.toscana.it. URL consultato il 29 agosto 2022.
  21. ^ Gestita da Stella Acerno, che ha aperto poi un'altra libreria sempre dedicata alle donne La metà del cielo, chiusa anch'essa negli anni Ottanta. Tra il 1987 e il 1992 Paola De Ferrari ha aperto la Libreria Luccoli, che era sostenuta e partecipata dal Coordinamento donne lavoro cultura ma aveva anche libri di varia
  22. ^ Casa della donna, su casadelladonnapisa.it. URL consultato il 29 agosto 2022.
  23. ^ Nella fase di transizione tra il 1986 e il 1988 le donne della libreria avviano un lavoro editoriale con la casa editrice Rosenberg&Sellier e curano la collana I Quaderni del gruppo La Luna: si tratta di Letture di Elsa Morante, di Christa Wolf, di Ingeborg Bachmann, di Marguerite Yourcenar. Il gruppo continua a pubblicare le sue ricerche con altri editori. Informazioni sul sito.
  24. ^ È diretta da Anna Schiboni; documenti digitalizzati nel sito curato da Archivia Associazione La Maddalena, su herstory.it. URL consultato il 12 settembre 2022.
  25. ^ Maria Luisa Moretti e Simone Carbonel sono le socie fondatrici e successivamente entra come nuova socia Patrizia Regazzoni; dal 1980 fino al 1995, vi lavora Rosanna Fiocchetto, Herstory: Al tempo ritrovato, su herstory.it. URL consultato il 29 agosto 2022.
  26. ^ Vi si trovano anche alcuni manifesti inaugurali di librerie, raccolti da CeDoStuFE: centro documentazione studi sul femminismo che sono stati digitalizzati Archivia, su archiviaabcd.it. URL consultato il 29 agosto 2022.
  27. ^ Fondata da un gruppo di femministe tra le quali le scrittrici Erica Olivetti e Maria Schiavo, Movimento a più voci, su fondazionebadaracco.it. URL consultato il 29 agosto 2022.
  28. ^ Il poster che pubblicizza la libreria rappresenta la Dea egizia della scrittura Seshat e si trova digitalizzato nella Galleria di Archivia, [gallery_image_1/9 Libreria delle donne], su archiviaabcd.it. URL consultato il 29 agosto 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Barbara Casavecchia, Libreria delle Donne, in ArtReview, aprile 2018.
  • Piera Codognotto e Francesca Moccagatta, Editoria femminista in Italia, Roma, AIB, 1997, p. 62-65.
  • Piera Codognotto, Eugenia Galateri e Anna Luppi (a cura di), Manifesti e carte 1979/2019 dal Fondo Libreria delle donne dell'Archivio storico del Comune di Firenze, Firenze, Comune di Firenze, Archivio storico, 2021, ISBN 9788889608647.
  • Francesca De Vecchi, Il fondo della Libreria delle donne di Milano 1974-1997: storia di un luogo politico, in Archivi del femminismo: conservare progettare comunicare: atti del convegno, 5-6 ottobre 2001, Fondazione Badaracco, Milano, Fondazione Badaracco, 2003, p. 63-74.
  • (EN) Kristen Hogan, The Feminist Bookstore Movement. Lesbian Antiracism and Feminist Accountability, Durham, Duke University Press, 2016.
  • Clara Jourdan, Senza oneri per lo Stato. La Libreria delle donne di Milano, in Per Amore del Mondo, n. 11, 2012.
  • (DE) Nicoletta Livi Bacci, Ein feministisches Experiment: die frauenbuchhandlung in Florenz, in Zibaldone : Zeitschrift fur italienische Kultur der Gegenwart, traduzione di Uta Treder, n. 9, Numero monografico sulle attività delle donne in Italia, Monaco; Zurigo: Piper, maggio 1990, pp. 121-127.
  • Chiara Martucci, Libreria delle donne di Milano: un laboratorio di pratica politica, Milano, Angeli, 2008, OCLC 799878188.
  • Sara Mostaccio, 21 librerie in Italia e nel mondo che tengono alta la bandiera del femminismo, in Elle, 24 febbraio 2019. URL consultato il 29 agosto 2022.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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