Le signorine (Casorati)

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Le signorine
AutoreFelice Casorati
Data1912
Tecnicaolio su tela
Dimensioni190×197 cm
UbicazioneGalleria internazionale d'arte moderna, Venezia

Le signorine è un dipinto di Felice Casorati, esposto alla Biennale di Venezia del 1912 e appartenente alla prima fase artistica e giovanile dell'artista.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'opera, di notevoli dimensioni, fu realizzata l'anno successivo dell'arrivo a Verona di Casorati dal Piemonte, città in cui si formerà e vivrà a lungo[2]. Ormai diventano membro del gruppo di giovani artisti raccolti intorno a Ca' Pesaro, palazzo diventato dal 1899 proprietà del Comune di Venezia e destinato ad uso culturale per espressa volontà dell'ultima proprietaria, Felicita Bevilacqua, Casorati decise di esporre quest'opera alla X Esposizione internazionale d'arte di Venezia, dove venne in seguito acquisita da Nino Barbantini, che dal 1908 si era stabilito a Ca' Pesaro, curandone le prime esposizioni.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Protagoniste del quadro sono quattro ragazze, quattro allegorie che rappresentano, da sinistra a destra, quattro tipologie di carattere femminile: la intristita beghina, la vergine ignuda, la timida introversa e l'allegra spensierata. Ai piedi delle ragazze vi è una natura morta di svariati oggetti disposti in maniera confusionaria e che occupa tutta la parte bassa del quadro, senza una disposizione precisa ma che rimandano alle personalità delle protagoniste: tra questi appaiono dei cartigli coi rispettivi nomi delle ragazze, Dolores, Violante, Bianca e Gioconda.

Come poi avverrà per altre sue opere future, come la Bambina, Il sogno della melagrana, o Preghiera, Casorati vuole rappresentare un avvenimento irreale e allusivo, avvicinandosi al linguaggio plastico tipico del Simbolismo, tipica del suo periodo giovanile[3].

Da una lettera risalente il 13 marzo 1912, Casorati spiega che nella realizzazione di Le signorine ha voluto cambiare la sua stessa tecnica, dipingendo con colori stemperati con la glicerina e poi tinti a velo con la cera trasparente, un azzardo che continuerà a usare per pochi altri dipinti.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Felice Casorati, Le Signorine, su https://www.visitmuve.it/.
  2. ^ Teresa Perusini, Giuseppina Perusini, Francesca Caterina Izzo, Giovanni Soccol, Le tempere di Mario de Maria, Cesare Laurenti, Guido Cadorin, Gennaro Favai e Felice Casorati, Atti del convegno Venezia, Museo Fortuny, Università Ca’ Foscari di Venezia, 23 marzo 2019.
  3. ^ Luigi Carluccio, Felice Casorati, Torino, Editrice teca, 1964.
  4. ^ D. Banzato, Il giovane Casorati, a cura di V. Baradel, Skira, 29 ottobre 2015, ISBN 8857230503.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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