Le battagliere

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Le Battagliere)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Le battagliere
PaeseItalia
Anno2000-2002
Formatoserie TV
Generesitcom
Stagioni4
Episodi164
Durata20 min (episodio)
Lingua originalebarese
Rapporto4:3
Crediti
RegiaGianni Ciardo
SceneggiaturaDino Loiacono
Interpreti e personaggi
FotografiaMassimo Giuliani
CostumiRossella Miscuglio
Casa di produzioneEdivision, Norba Production, Sud Engineering
Prima visione
Dal2000
Al2002
Rete televisivaAntenna Sud
Teleregione Color

Le battagliere è una sit-com pugliese diretta da Gianni Ciardo[1] andata in onda sulle reti televisive private Antenna Sud e Teleregione dal 2000 al 2002.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

La sit-com deriva da un programma radiofonico barese di Dino Loiacono, Pupetta e Checchina, andato in onda a metà degli anni ’70 e ripreso da Radio Made in Italy.[2][3] L'episodio pilota fu registrato e proposto per Telebari ma venne bocciato a causa della presunta eccessiva volgarità.[2][4] Il contratto originario con Antenna Sud prevedeva solo dodici episodi, ma a seguito del successo della serie ne furono prodotti 164 in quattro stagioni.[4]

La trama verte su storie e situazioni tragicomiche di una tipica famiglia di ceto basso del borgo antico di Bari Vecchia (il quartiere di San Nicola).[1][2][5] Il titolo fu scelto dal regista perché le "battagliere" «sono le donne del popolo barese, sempre ai ferri corti con la vita, sottomesse per convenzione sociale, ma imprescindibili numi tutelari della famiglia.»[4]

Come ricorda lo stesso Gianni Ciardo la sceneggiatura era «volutamente ispirata alle telenovelas brasiliane e venezuelane»,[1][4] utilizzando come espediente comico i personaggi en travesti di Pupetta Badibene e Isa Mazzei, interpretati da Dino Loiacono e Giovanni Sardella. Gianni Ciardo forniva «un canovaccio con due o tre argomenti e Pupetta-Loiacono poteva andare avanti per ore in piena trance trascinando con sé tutti i suoi guitti».[4]

Un'altra caratteristica della sit-com erano i dialoghi in dialetto barese. Esso fu utilizzato, per la prima volta nella storia delle produzioni pugliesi, nella sua forma «più naturale e pura senza manipolazioni per far ridere nella logica della ricerca della risata a tutti i costi»[6] differenziandosi nettamente dalle sit-com pugliesi degli anni '90, come quelle parodistiche di Toti e Tata ideate per la concorrente Telenorba.[6] Il personaggio di Pupetta (Dino Loiacono) è stato ripreso all'interno di programmi radiofonici di Canale 100 con la presenza in studio di Pupetta, dove ha raccontato alcune vicende della sua vita ed esprime la sua sui temi trattati in puntata. Oggi il personaggio di Pupetta, assieme a quello di Isa viene ripreso in spettacoli teatrali che ogni anno fanno sold out al Teatro Bravò di Bari, anche se questi non hanno nessun legame con la serie televisiva Le Battagliere.

Episodi[modifica | modifica wikitesto]

Stagione Episodi Prima TV in italiano
Prima stagione 12[7] 2000
Seconda stagione 46[8] 2001
Terza stagione 49[9] 2001-2002
Quarta stagione 57[10] 2002

Ascolti[modifica | modifica wikitesto]

La sit-com fece registrare ascolti elevati per Antenna Sud,[4] raggiungendo i 228.000 spettatori per minuto medio,[11] superando la concorrenza con la messa in onda del programma Mudù di Uccio De Santis e la fiction Ariamara 2 del colosso televisivo pugliese Telenorba.[5][6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Annamaria Ferretti, La banda di Gianni.'Ho messo in scena la Bari che mi piace', su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 2 febbraio 2001. URL consultato il 2 agosto 2016.
  2. ^ a b c Massimo Emanuelli, Antenna Sud, in www.storiaradiotv.it. URL consultato il 1º agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2016).
  3. ^ Dino Loiacono e Pupetta, due facce della stessa medaglia, su quotidianodibari.it. URL consultato il 1º agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2016).
  4. ^ a b c d e f Il mucchio selvaggio: la strabiliante, epica, inverosimile ma vera storia della televisione locale in Italia, Milano, Mondadori, 2006, pp. 109-110.
  5. ^ a b 'Mudù' contro 'Le Battagliere', su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 2 ottobre 2001.
  6. ^ a b c Una famiglia povera del borgo antico tra storie e situazioni tragicomiche, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 2 febbraio 2001. URL consultato il 2 agosto 2016.
  7. ^ Le Battagliere, su italianartist.it. URL consultato il 3 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 16 agosto 2016).
  8. ^ Le Battagliere 2 Serie, su italianartist.it. URL consultato il 3 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 16 agosto 2016).
  9. ^ Le Battagliere 3 Serie, su italianartist.it. URL consultato il 3 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 16 agosto 2016).
  10. ^ Le Battagliere 4 Serie, su italianartist.it. URL consultato il 3 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 16 agosto 2016).
  11. ^ Al pubblico piace parola di Auditel, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 11 febbraio 2003.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Il mucchio selvaggio: la strabiliante, epica, inverosimile ma vera storia della televisione locale in Italia, Milano, Mondadori, 2006, pp. 109-110, ISBN 88-04-53952-6.