L'Alzaia

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L'Alzaia
AutoreTelemaco Signorini
Data1864
Tecnicaolio su tela
Dimensioni54 cm×173,2 cm
UbicazioneCollezione privata

L'Alzaia è uno dei dipinti più emblematici di Telemaco Signorini. I protagonisti sono dei braccianti[1] intenti a praticare l'alaggio, il traino di una chiatta, lungo l'argine dell'Arno.

Dettaglio

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

I braccianti sono dipinti con le gambe in movimento sprofondate nel terreno, con le braccia abbandonate lungo i fianchi; i vestiti sono di forma semplice, da lavoratori, con pantaloni e maniche arrotolate, manifestazione del duro lavoro, del caldo e della fatica. I visi sono rivolti verso il terreno; solo il terzo lavorante sembra rivolgere lo sguardo a chi osserva il quadro.

I braccianti hanno la pelle scura; solo le maniche bianche sono in contrapposizione con la pelle abbronzata, dovuta alla costante presenza del sole. Lo sforzo viene fatto capire dalla posizione e dalle corde che hanno intorno. Le funi sono così in tensione che è come se penetrassero nelle carni. I colori usati sono di forte realismo, prevalgono i bianchi, l'ocra, gli azzurri e i verdi di tonalità diversa. A sinistra è rappresentato un cane che abbaia non si sa contro cosa, ma è un piccolo importante dettaglio che rimarca la diversità sociale. Questa diversità viene marcata anche dalla presenza di una bambina assieme ad un uomo molto elegante (probabilmente padre e figlia) di inconfutabile classe borghese che voltano le spalle ai lavoratori e restano del tutto indifferenti allo sforzo manifestato.

Questo quadro ha la funzione di una denuncia sociale. L’artista non solo voleva far conoscere le tremende condizioni dei lavoratori umili[2], ma denuncia la borghesia che sfrutta i lavoratori

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ A Roma detti: Pilorciatori, dal greco Helciarii, ἕλκω /hèlkō/ = tiro, adetti ad un traino disumano, delle barche controcorrente sul Tevere, lungo la via per l'alaggio o via Alzaia, anche strada del Tiro, fino all'800 dalla foce a Roma sino a Orte
  2. ^ Proletariato

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • I macchiaioli (edizione illustrata), Raffaele Monti, Giunti editore, 1998, ISBN 8809760271, pag. 66
  • Catalogo online Artgate della Fondazione Cariplo, a cura di Laura Casone:Telemaco Signorini, 2010, CC-BY-SA.
  • Il Nuovo dopo la Macchia, origini e affermazione del Naturalismo toscano, T. Panconi, Pisa, 2008.
  • Signorini e il Naturalismo Europeo, Raffaele Monti, Roma, 1984.
  • Signorini e il suo tempo, T. Panconi, Pistoia, 2010.
  • I Macchiaioli: la storia, gli artisti, le opere, Silvestra Bietoletti, Giunti Editore, 2001, pag. 240.
  • Telemaco Signorini e la pittura in Europa, Marsilio, 2009, ISBN 9788831798402, pag. 255.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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