Jan Six

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Jan Six

Jan Six (Amsterdam, 14 gennaio 1618Amsterdam, 28 maggio 1700) è stato un politico, mecenate e collezionista d'arte olandese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Jan Six era figlio di Joan e di Anna Wijmer appartenenti alla famiglia ugonotta francese dei Six, fuggita ad Amsterdam sul finire del XVI secolo, dove aveva raggiunto una certa ricchezza con il commercio dei tessuti e la tintura della seta.

Fu un personaggio influente nella società del tempo: laureato in diritto all'Università di Leida, fu magistrato e borgomastro di Amsterdam. Si cimentò nella letteratura, in particolare come autore di tragedie, ma divenne noto soprattutto per la sua ingente collezione di opere d'arte. Protesse numerosi artisti, tra cui Rembrandt, che lo immortalò in più di un ritratto[1]. A Rembrandt nel 1653, durante un periodo economicamente difficile, concesse un prestito in denaro, forse compensato con alcune sue opere. Per Six l'artista dipinse il suo ritratto, insieme al Cristo e l'adultera, e al ritratto di sua madre.

Sposò una figlia di Nicolaes Tulp, sindaco di Amsterdam: da lei ebbe undici figli, cinque dei quali gli sopravvissero. Forse grazie a questo matrimonio, dopo la morte del suocero, riuscì ad occupare importanti posizioni pubbliche: fu nominato commissario per piccoli affari nel 1657, nel 1666 fu promosso all'amministrazione della banca di prestito, assunse il titolo signore di Wimmenum e di Wromade nel 1660, e nel 1691 divenne a sua volta sindaco di Amsterdam.[2] Questi importanti incarichi lo allontanarono da Rembrandt che, a causa della sua convivenza con Hendrickje Stoffels, fu costretto ad affrontare convocazioni nel tribunale ecclesiastico.

Grazie alla sua passione per l'arte Six compì numerosi viaggi in tutta Europa e in particolare in Italia dove acquistò numerose opere e pietre preziose.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Medea, tragedia pubblicata nel 1648[3]
  • Album Amicorum, opera pubblicata nel 1652

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ritratto del borgomastro Jan Six, su lombardiabeniculturali.it, Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 30 giugno 2019.
  2. ^ (NL) Biographisch woordenboek der Nederlanden. Deel 17. Tweede stuk, su dbnl.org, dbnl. URL consultato il 12 luglio 2019..
  3. ^ (EN) Medea. URL consultato il 30 giugno 2019..

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (DE) Geert Mak, Die vielen Leben des Jan Six, Monaco di Baviera, 2016.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN59980314 · ISNI (EN0000 0001 2211 5368 · CERL cnp00572875 · ULAN (EN500326092 · LCCN (ENno2017102149 · GND (DE123017548 · BNF (FRcb16986322s (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no2017102149