Ipermodernismo (scacchi)

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L’ipermodernismo è una teoria degli scacchi sviluppatasi nei primi decenni del Novecento dalle tesi di Aaron Nimzowitsch, Richard Réti, Xavier Tartakower e Alexander Alekhine[1]. Questa teoria afferma che i due giocatori per controllare il centro non hanno bisogno di occuparlo materialmente con i pedoni, ma esso può anche essere controllato con i pezzi leggeri (alfieri e cavalli). Alcune aperture basate su questa teoria sono la Difesa indiana, nelle sue varianti, e la Difesa Grünfeld che portano di solito a partite tranquille, dove uno dei due giocatori occuperà il centro con i pedoni, mentre l’altro contrasterà questo controllo con i pezzi leggeri e lo attaccherà sfruttando spinte di rottura dei pedoni laterali.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ L'evoluzione del pensiero degli scacchi, su scacchicecina.altervista.org. URL consultato il 31 gennaio 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]