Indice di patrimonializzazione

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

In ragioneria l'indice di patrimonializzazione, o indice di indipendenza finanziaria (IIF), è un elemento per la valutazione del bilancio dell'azienda e raffronta la proporzione tra il finanziamento ottenuto con mezzi propri (patrimonio netto) e quello garantito da fonti esterne (patrimonio acquisito: soci, capitali esterni, finanziamenti, etc).

Si tratta quindi del rapporto tra il capitale netto dell'impresa e il suo capitale investito, ordinariamente espresso in termini percentuali,[1] e misura perciò dal punto di vista del patrimonio aziendale la capacità di contenere il ricorso al capitale di credito e all'indebitamento in genere.

Questo indice fa parte della famiglia degli indicatori di struttura, infatti è un indicatore di solidità dello stato patrimoniale dell'azienda.

In base al rapporto dell'indice, esistono sei tipi di strutture finanziarie:

  • 0: l'azienda non ha mezzi propri, e si finanzia completamente all'esterno;
  • da 0 a 0,33: la struttura finanziaria dell'azienda è gravemente squilibrata;
  • 0,34 a 0,55: la struttura finanziaria dell'azienda è squilibrata;
  • 0,56 a 0,66: la struttura finanziaria dell'azienda è equilibrata;
  • 0,67 a meno di 1: la struttura finanziaria dell'azienda è equilibrata, e la più indicata per lo sviluppo dell'azienda;
  • 1: l'azienda usa solo i mezzi propri.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]