Huang Qi

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Huang Qi[1] (cinese: 黃琦; 7 aprile 1963) è un attivista nella difesa dei diritti civili cinese, e per questo imprigionato dal giugno 2000 al giugno 2005.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Huang è un diplomato in elettronica della Università di Sichuan, pioniere di internet in Cina oltre che proprietario e webmaster di un sito internet che raccoglieva notizie sulle persone scomparse in Cina.

64Tianwang.com[modifica | modifica wikitesto]

Huang insieme alla moglie Zeng Li originaria di Chengdu nello Sichuan, misero su e registrarono il loro sito web, www.64tianwang.com, nel giugno 1998. I numeri 6-4 nel nome sono un chiaro riferimento al 4 giugno (1989), giorno della sanguinosa repressione della Protesta di piazza Tiananmen. A pagamento i suoi utenti potevano inserirvi informazioni su amici e familiari scomparsi. Molte erano le ragazze rapite per essere vendute a scopo di matrimonio.

Huang gestiva il sito, aiutava a decidere il contenuto ed investigava direttamente sui casi. In questo modo riuscì a liberare diverse ragazze. Il sito ottenne elogi da molti organi di informazioni cinesi – China Youth Daily lo definì uno degli eventi internet più significativi del 1999 – mentre i giornalisti si incontravano con Huang per imparare come "raccontare le sofferenze del popolo".

Detenzione[modifica | modifica wikitesto]

Huang fu arrestato il 3 giugno 2000 (non a caso il giorno prima dell'11º anniversario della repressione dei fatti di piazza Tiananmen), accusato di inserire sul suo sito web articoli sulle proteste scritte da dissidenti residenti all'estero: sul sito web pubblicavano movimenti indipendentistici nella regione autonoma dello Xinjiang Uighur e Falun Gong.

Fu imprigionato nel luglio del 2000 al centro di detenzione n. 1 a Chengdu. Compagni di cella hanno raccontato che era picchiato sistematicamente e gli venivano negate le cure mediche di cui aveva bisogno. Alla fine Huang fu giudicato per "sovversione" nell'agosto 2001 e per gli articoli 103, 105, 55 and 56 del codice penale processato a porte chiuse a Chengdu nell'agosto 2001[2]. Fu quindi detenuto in attesa di condanna fino al 9 maggio 2003, quando fu condannato a cinque anni di prigione.

Nel 2004 Reporters Without Borders gli assegnò il suo Cyber-Freedom Prize .

Scontata la pena, il 4 giugno 2005 Huang Qi fu rilasciato. In una intervista a Radio Free Asia ha raccontato di voler far rinascere il suo vecchio sito web in memoria della cruenta repressione di Piazza Tiananmen:

«Farò del mio meglio per far rivivere il sito web Tianwang. Quando fu creato era rivolto a poche persone, ma ora capisco che ci sono molti che la pensano così.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Nell'onomastica cinese il cognome precede il nome. "Huang" è il cognome.
  2. ^ APPEALS: Huang Qi, Prisoner of conscience, Sichuan Province Archiviato il 17 novembre 2004 in Internet Archive. di Amnesty International del 2 agosto 2006

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • ABOUT Huang Qi&64TianWang.com:China first human-rights Website, su 64tianwang.com. URL consultato il 17 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 5 aprile 2007).
  • CNN, su archives.cnn.com. URL consultato il 17 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 19 febbraio 2007).
  • CPJ, su cpj.org.
  • CNN, su archives.cnn.com. URL consultato il 17 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 18 aprile 2006).
  • RSF, su rsf.org (archiviato dall'url originale il 25 giugno 2007).
  • CNN, su archives.cnn.com. URL consultato il 17 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 18 aprile 2006).
  • IFEX, su ifex.org. URL consultato il 17 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2005).
  • CNN, su archives.cnn.com. URL consultato il 17 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 19 marzo 2007).
  • Radio Free Asia, su rfa.org. URL consultato il 17 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2005).
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