Gruppo archeologico torinese

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Gruppo Archeologico Torinese (GAT)
TipoOrganizzazione di Volontariato, OdV
Fondazione1983
ScopoValorizzazione dei Beni Culturali
Sede centraleBandiera dell'Italia Torino
IndirizzoVia Santa Maria, 6/E, 10122 Torino TO
Area di azionePiemonte
DirettoreValerio Nicastro [dal 2012]
Volontari67 (2017)
Sito web

Il Gruppo Archeologico Torinese - OdV (acronimo GAT) è un'organizzazione di volontariato culturale con sede a Torino, iscritta nel Registro del Volontariato della Regione Piemonte[1] alla sezione "Tutela e valorizzazione del patrimonio storico ed artistico".

Storia dell'Associazione[modifica | modifica wikitesto]

Nasce a Torino nel dicembre del 1983 su ispirazione del fondatore dei Gruppi Archeologici d'Italia (GA d'Italia), il giornalista Ludovico Magrini, che incarica Alfonso Fracchia, ex dirigente FIAT con la passione per la storia e l'archeologia (e poi primo direttore del GAT), di fondare in città una sede locale dei GA d'Italia stessi.

Sin dalla sua istituzione, il GAT contribuisce operativamente al sodalizio nazionale, collaborando a vario titolo con la Direzione e nella gestione di alcuni campi archeologici, attività che prosegue intensamente e ininterrottamente per oltre vent'anni.

Nel 1992 il GAT si costituisce formalmente con atto notarile, dotandosi di un proprio Statuto[2]; tuttavia, conservando la veste di sede locale di Torino dei GA d'Italia, continua a collaborare attivamente alla vita sociale di questi ultimi.

Nel 2006, abbandonando definitivamente il sodalizio del GA d'Italia, l'associazione assume completa autonomia amministrativa e programmatica.

Caratteristiche e attività[modifica | modifica wikitesto]

Il GAT svolge le sue attività gratuitamente e in autonomia, nel pieno rispetto delle leggi e collaborando con le istituzioni ad ogni livello, innanzitutto con le soprintendenze deputate alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio archeologico. In particolare, l'associazione si distingue per:

Scorcio di "Torino Quadrata", mostra a cura del Gruppo Archeologico Torinese, allestita a Torino nel 2009 presso la Biblioteca Civica di Villa Amoretti e poi, dal 2010, nello scalone dell'hotel Santo Stefano
Scorcio di "Torino Quadrata", mostra a cura del Gruppo Archeologico Torinese, allestita a Torino nel 2009 presso la Biblioteca Civica di Villa Amoretti e poi, dal 2010, nella hall dell'hotel Santo Stefano
  • la partecipazione a diverse campagne di scavo sotto la direzione delle soprintendenze competenti, prevalentemente in Piemonte (in Val di Susa nei siti di: Villarfocchiardo, San Valeriano di Borgone, Chianocco, Chiomonte[3], Cascina Parisio[4] presso Susa) ma anche in altre regioni d'Italia (Toscana, Lazio e Calabria), in collaborazione con i GA d'Italia e altre associazioni analoghe[5];
  • Raccolta di un frammento ceramico d'epoca preromana, nel corso di una ricognizione del GAT (Verrua Savoia, 2006) preventivamente concordata con gli Enti competenti (Soprintendenza e Comune) e la proprietà del terreno.
    le ricognizioni sul territorio, che hanno portato alla scoperta e alla conseguente segnalazione di alcuni siti archeologici in zona torinese, tra i quali il Bric San Vito[6][7][8] di Pecetto e i siti preistorici presso il Castelvecchio di Testona[9][10] (Moncalieri) e nelle vicinanze di Verrua Savoia;
  • l'organizzazione e/o la gestione di campi archeologici estivi: tra 2004 e 2012 il GAT ha ideato, organizzato e gestito il Campo Archeologico Monti del Fiora presso Sorano (GR), dietro proposta e sotto la direzione della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, i cui risultati sono confluiti nel volume: Il territorio di Sovana. Un decennio di ricognizioni e indagini archeologiche[11];
  • l'articolata attività di divulgazione che espleta tramite la realizzazione di mostre (come La Collina Torinese[12], Publica Strata, Boschi&Castelli[13], Bric San Vito dal passato al presente, Torino Quadrata[14]), cicli di conferenze (come Archeotorino[15][16] nel 2011), incontri propedeutici all'archeologia (Archeoinsieme[17]) e prodotti editoriali (tra questi spiccano la Guida Archeologica di Torino[18] e il Manuale del Volontario in Archeologia[19]);
  • gli interventi di valorizzazione, ad esempio l'apertura al pubblico della collezione archeologica del Real Collegio di Moncalieri[20], nel 2016, seguita nel 2019 dalla pubblicazione di un testo esplicativo[21].

Il numero degli iscritti varia, di anno in anno, tra gli 60 e i 100 soci.

Dal 2012 la sede dell'associazione si trova in via Santa Maria 6/E a Torino.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sito Ufficiale della Regione Piemonte - Piemonte Sociale - Volontariato - Il registro del volontariato, su regione.piemonte.it. URL consultato il 28 giugno 2017.
  2. ^ Gruppo Archeologico Torinese, su archeogat.it. URL consultato il 28 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 3 aprile 2016).
  3. ^ Filippo Maria Gambari, Luisa Ferrero, Stefania Padovan (a cura di), Pionieri delle Alpi. Il pieno Neolitico tra le Alpi occidentali. Chiomonte, Palazzo Levis 16 - 17 novembre 2007. Atti del convegno, collana ArcheologiaPiemonte 5, Torino, 2016, pp. 121-122.
  4. ^ Bertone Aureliano, Gaj Giorgio, Vicelli Stefania, Cascina Parisio (Susa - Torino) Il problema degli insediamenti d'altura nel bacino della Dora Riparia, in Quaderni della Soprintendenza Archeologica del Piemonte, vol. 13, 1995, pp. 9-28.
  5. ^ Siti archeologici indagati dal GAT, su archeogat.it. URL consultato il 6 luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2017).
  6. ^ Pantò Gabriella, Pecetto, Bric San Vito. Resti del Castrum di Monsferratus. Restauro conservativo delle strutture, in Quaderni della Soprintendenza Archeologica del Piemonte, 12, Notiziario, 1994, pp. 340-342.
  7. ^ Pantò Gabriella, Pecetto, Bric San Vito. Castrum di Monsferratus, in Quaderni della Soprintendenza Archeologica del Piemonte, 13, Notiziario, 1995, pp. 371-372.
  8. ^ MuseoTorino,Comune di Torino,Direzione Musei,Assessorato alla Cultura e al 150° dell’Unità d’Italia, Avamposto taurino del Bric San Vito - MuseoTorino, su museotorino.it. URL consultato il 1º luglio 2017.
  9. ^ Gambari Filippo Maria, Diciotti Fabrizio, Moncalieri, loc. Castelvecchio di Testona. Intervento di recupero di ceramica protostorica franata lungo il versante, in Quaderni della Soprintendenza Archeologica del Piemonte, 16, Notiziario, 1999, pp. 242-243.
  10. ^ Moncalieri – Testona (TO) : Sito protostorico di Castelvecchio - Archeocarta, in Archeocarta, 20 novembre 2014. URL consultato il 19 luglio 2017.
  11. ^ Barbieri Gabriella et alii - Soprintendenza ai beni archeologici per la Toscana, Il territorio di Sovana: un decennio di ricognizioni e indagini archeologiche, Siena, Nuova Immagine Editrice, 2011, ISBN 9788871453101, OCLC 815380654.
  12. ^ MuseoTorino,Comune di Torino,Direzione Musei,Assessorato alla Cultura e al 150° dell’Unità d’Italia, La collina torinese: quattro passi tra storia, arte e archeologia. Le immagini e i testi della mostra - MuseoTorino, su museotorino.it. URL consultato il 20 luglio 2017.
  13. ^ Parco Naturale La Mandria: Novità: Boschi castelli e non solo, su parks.it. URL consultato il 1º luglio 2017.
  14. ^ “LA CITTÀ IN UNA STANZA”: LA MOSTRA “TORINO QUADRATA” DEL GRUPPO ARCHEOLOGICO TORINESE | È tempo di vivere, su torinomedica.com. URL consultato il 1º luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2017).
  15. ^ System, ARCHEOTORINO, su beniculturali.it. URL consultato il 1º luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2017).
  16. ^ Pantò Gabriella, “ArcheoTorino. Dai Taurini alla città romana e medievale” (4 ottobre-20 dicembre 2011). Esposizione straordinaria e ciclo di conferenze, in Notiziario del Museo di Antichità di Torino, vol. 27, 2012, pp. 359-361.
  17. ^ Città di Torino, ArcheoInsieme, su comune.torino.it. URL consultato il 19 luglio 2017.
  18. ^ MuseoTorino,Comune di Torino,Direzione Musei,Assessorato alla Cultura e al 150° dell’Unità d’Italia, Guida archeologica di Torino - MuseoTorino, su museotorino.it. URL consultato il 1º luglio 2017.
  19. ^ Gruppo Archeologico Torinese (a cura di Fabrizio Diciotti e Valerio Nicastro), Manuale del Volontario in Archeologia, collana Manabilis, Torino, Accademia Vis Vitalis, 2013, ISBN 978-8896374436.
  20. ^ MONCALIERI (To). La collezione archeologica del Real Collegio. - Archeomedia, in Archeomedia, 20 novembre 2016. URL consultato il 25 settembre 2017.
  21. ^ Gruppo Archeologico Torinese (GAT), La Collezione Archeologica del Real Collegio di Moncalieri, 2019, ISBN 978-88-944478-0-4.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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