Gloria dei santi Pietro, Paolo e Cristoforo

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Gloria dei santi Pietro, Paolo e Cristoforo
AutoreGian Paolo Cavagna
Data1607
Tecnicaolio su tela
Dimensioni450×265 cm
UbicazioneBasilica di Sant'Alessandro in Colonna, Bergamo

Il Gloria dei santi Pietro, Paolo e Cristoforo è un dipinto olio su tela di Gian Paolo Cavagna conservata come pala d'altare del transetto destro della basilica di Sant'Alessandro in Colonna di Bergamo.[1]

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

«[–] il Cavagna in questa tela, si è fatto conoscere per il grand'uomo ch'egli era, più forte che altrove, nel S: Pietro seduto sulle nubi sostenute da quattro bellissimi angioletti, colla faccia rivolta al cielo in atto supplichevole, a pro della Città nostra che sotto sta dipinta […] Quadro […] ove il Cavagna senza dipartirsi dalla prediletta e da lui sempre temuta maniera del Veronese, ha voluto mostrare negli atti del S. Pietro supplicante e del S. Cristoforo rivolto al Bambino che tiene sule spalle, ch'egli intendeva le strepitose mosse del Tintoretto, e nel nudo del S. Cristoforo i muscolosi tratti del Buonarrotti»

Il dipinto su tela centinata, fu realizzato nel 1607 per la chiesa alessandrina, dal Cavagna, parrocchiano della basilica abitante in via Zambonate posta in prossimità e per il soggetto raffigurato della gloria dei santi Pietro, Paolo e Cristoforo è un unicum della pittura sacra seicentesca in ambito lombardo.

Dagli archivi si evince che il 12 gennaio 1607 la tela fu commissionata dai deputati della cappella dei santi Pietro e Paolo i quali chiesero aiuto economico al consorzio per poter far far ultimare al Cavagna la tela che già avevano commissionato: «far perficere l'ancona per l'altare di detta cappella già cominciata a pingersi per Io Paulo Caniana [–]».[2]

La tela raffigurante i tre santi in gloria, si sviluppa su tre ordini. In quello inferiore vi è la città che pare nascere ed emergere dal cielo azzurro ed è raffigurata come si presentava nel XVII secolo, diventando una rappresentazione fotografica cittadina, importante documento storico e cartografico.[3] Ben visibile in primo piano è il campanile della basilica con le abitazioni della città bassa. Piano più lontano son individuabili i campanili e le torri della parte alta della città: la torre del Gombito e quella del campanone, nonché il campanile del duomo nonché di Santa Maria Maggiore, e quella di San Benedetto.

La parte centrale raffigura i tre santi che intercedono a protezione della città. San Paolo è seduto sulle nuvole a sinistra e tiene la spada e il libro dell'Antico Testamento, avvolto in un ampio mantello rosso. Centrale san Pietro, anche lui seduto con due grandi chiavi in mano e con lo sguardo rivolto al cielo. Indossa un abito celeste segno di regalità ed è avvolto in un manto dorato. A destra l'immagine genuflessa di san Cristoforo con il Bambino sulla spalla che regge il globo e la grande palma. Indossa un abito azzurro chiaro e il mantello rosso, e volge lo sguardo verso il Bambino. Le tre figure hanno un atteggiamento molto plastico.

Nella parte superiore vi è la raffigurazione celeste, dove un coro di angioletti sono posti su tanti giri concentrici fino alla luce bianca che scende dall'alto.

La tela è stata restaurata nel 2014 a opera di restauratore Antonio Zaccaria sotto il controllo della Soprintendenza dei Beni Culturali di Milano e del monsignor Gianni Carzaniga. Scriverà della tela la responsabile Amalia Pacia:

«Solenne, bellissima e monumentale è questa la veduta panoramica di Bergamo che Cavagna costruisce nella grande pala allogata all'altare di san Pietro, offrendo anche oggi allo spettatore, quasi fosse un diorama ottocentesco, l'occasione di perdersi nella dimensione atemporale e astratta dell'immagine sacra e, nel contempo, di immergersi nell'attenta restituzione visiva di mura, palazzi e più umili dimore»

Dopo il restauro l'opera fu esposta in una mostra intitolata "Gian Paolo Cavagna. Una città immersa nel cielo", per porre alla conoscenza di tutti i fedeli l'opera del Cavagna e la relazione e una giusta rilettura dell'immagine della cittadina seicentesca con la Bergamo del XXI secolo.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cavagna G.P. (1607), I Santi Pietro e Paolo e Cristoforo in gloria, su beweb.chiesacattolica.it, Beweb. URL consultato il 23 novembre 2021.
  2. ^ Mario Lumina, S. ALESSANDRO IN COLONNA, Bergamo, Greppi Bergamo, 1977, p. 142.
  3. ^ Un itinerario lungo cinque secoli sulla tela restaurata, su bergamonews.it, Bergamo news. URL consultato il 23novembre 2021.
  4. ^ ARTE: A BERGAMO DA OGGI LA MOSTRA "GIAN PAOLO CAVAGNA. UNA CITTÀ IMMERSA NEL CIELO, su agensir.it. URL consultato il 23 novembre 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]