Giuseppe Sidoli

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Giuseppe Sidoli
NascitaVernasca, 16 aprile 1905
MorteTarà Mosovic, 14 dicembre 1938
Cause della morteMorto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
SpecialitàAlpini
Repartobattaglione alpini "Uork Amba"
Anni di servizio1926-1938
GradoSoldato
GuerreGuerra d'Etiopia
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941) [1]
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Giuseppe Sidoli (Vernasca, 16 aprile 1905Tarà Mosovic, 14 dicembre 1938) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso delle grandi operazioni di polizia coloniale in Africa Orientale Italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Vernasca, provincia di Piacenza, il 16 aprile 1905, figlio di Girolamo e Maria Trabucchi.[2] Cresciuto all'interno di una modesta famiglia di agricoltori, nell'aprile 1926 fu arruolato nel Regio Esercito per compiere il servizio militare di leva nelle file del battaglione alpini "Exilles" del 3º Reggimento alpini.[3] Nel settembre 1927 fu posto in congedo e riprese il lavoro dei campi.[3] All'inizio della guerra d'Etiopia chiese di prendere parte alle operazioni belliche come volontario, ma solo nel novembre 1936 la sua domanda fu accolta.[3] Imbarcatosi a Napoli il 7 gennaio 1937 per l'Africa Orientale Italiana, sbarcò a Massaua, Eritrea, otto giorni dopo per essere assegnato al battaglione alpini "Uork Amba" del 10º Reggimento "Granatieri di Savoia".[3] Nelle file della 3ª Compagnia partecipò alle grandi operazioni di polizia coloniale per quasi due anni.[3] Cadde in combattimento a Tarà Mosovic il 14 dicembre 1938, e venne successivamente insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[3][4]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Durante un combattimento, benché ferito ad una gamba, si difendeva animosamente a colpi di bombe a mano, sfuggendo alla cattura da parte di nuclei nemici. Sorpreso di nuovo dall’avversario e circondato mentre accorreva a prestare aiuto ad un conducente rimasto ferito, opponeva eroica resistenza sparando fino all’ultima cartuccia. Ferito ancora al petto, si preoccupava di porre in salvo un’arma, instradando verso le nostre linee il quadrupede che la portava. Colpito infine mortalmente alla testa, lasciava gloriosamente la vita sul campo. Esempio fulgidissimo di valore, spinto fino al supremo sacrificio. Tarà Mosovic, 14 dicembre 1938.[5]»
— Regio Decreto 14 ottobre 1940.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare 1965, p.341.
  2. ^ Combattenti Liberazione.
  3. ^ a b c d e f Bianchi, Cattaneo 2011, p.216.
  4. ^ Bianchi, Cattaneo 2011, p.215.
  5. ^ Quirinale - scheda - visto 23 marzo 2023
  6. ^ Registrato alla Corte dei conti addì 2 gennaio 1941, registro 1 Africa Italiana, foglio 5.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Andrea Bianchi e Mariolina Cattaneo, I quaderni dell'Associazione Nazionale Alpini. Il Labaro, Associazione Nazionale Alpini, 2011, ISBN 978-88-902153-1-5.
  • Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 341.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]