Giovanni Sola

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Giovanni Sola (Modena, 23 giugno 1925Piansenatico, 25 dicembre 1944) è stato un partigiano italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Era il mese di giugno del 1944 quando questo giovane contadino decise di raggiungere i partigiani sulle montagne del Modenese.

Entrato a far parte della Brigata "Costrignano" della Divisione Modena "Armando" con il nome di battaglia "Nino", a Sola fu presto affidato il comando di un distaccamento con il grado di partigiano sottotenente. Con i suoi uomini partecipò ai combattimenti di Montefiorino, Monte della Croce, Costrignano, Palaveggio, Borbona e Sassuolo e, quando i comandanti della Brigata ravvisarono la necessità di collegarsi con le truppe degli Alleati, Giovanni Sola si offrì volontariamente di attraversare le linee nemiche.

Assolto al suo compito e dopo aver operato con gli Alleati in azioni di pattuglia, tornava alla sua formazione.

Quando, mesi dopo, i compagni di Sola furono accerchiati da soverchianti forze tedesche, il giovane riuscì a guidarli fuori della trappola in cui erano caduti, a riorganizzare la formazione e a riprendere l'iniziativa.

La notte di Natale del 1944, Giovanni Sola, a Piansenatico, insieme a pochi uomini, "effettuava - com'è scritto nella motivazione della ricompensa al valore -un'azione di sorpresa nel cuore dello schieramento nemico, provocando allo stesso gravi perdite. Circondato, con la propria arma automatica apriva un varco da cui i partigiani che stavano con lui potevano sortire e sottrarsi alla cattura; colpito dal fuoco concentrato, cadeva al suolo esanime crivellato di colpi".

Ricordo[modifica | modifica wikitesto]

Alla memoria di Giovanni Sola è intitolata la scuola statale secondaria di primo grado di San Damaso, frazione del comune di Modena.[1]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Offertosi volontariamente di effettuare una ardua azione di collegamento, con sommo sprezzo del pericolo attraversava le linee nemiche e riusciva nel compito. Rientrato, manteneva a lungo una postazione contro l’assalto del nemico superiore in mezzi e forze, permettendo così alla formazione, cui egli apparteneva, di evitare l’accerchiamento e, retrocedendo, di appostarsi su posizioni più vantaggiose. Pochi giorni dopo, insieme a pochi uomini, effettuava una azione di sorpresa nel cuore dello schieramento nemico, provocando allo stesso gravi perdite. Circondato, con la propria arma automatica apriva un varco da cui i partigiani che stavano con lui potevano sortire e sottrarsi alla cattura; colpito dal fuoco concentrato, cadeva al suolo esanime crivellato di colpi. Esempio del più puro eroismo. Piansenatico, 25 dicembre 1944.[2]»
— G.U. 16 marzo 1963, n. 73

Note[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]